lunedì, marzo 25, 2013
Luigi Binelli Mantelli, Capo di Stato Maggiore della Difesa, e i vertici delle Forze Armate italiane sono a dir poco infuriati nei confronti del governo. Hanno definito una “farsa” tutta la faccenda riguardante i nostri due Marò, che sta indignando anche molta parte della popolazione.

di Silvio Foini

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone rischiano la vita e dalle Forze Armate si chiede con forza che i due siano riconsegnati alla giustizia italiana. La colpa di questa assurda situazione ricade, sostengono a ragione, sul ministro Terzi e sul suo vergognoso comportamento, come ha dichiarato il capo di stato maggiore Binelli al “Corriere della Sera”. L’ammiraglio italiano si stringe affettuosamente ai due militari italiani e ne esalta l’esempio, il coraggio, la disciplina e il senso dello Stato, dicendosi consapevole della loro sofferenza. Il suo pensiero va alle loro famiglie, che non saranno mai abbandonate, né oggi e neppure dopo la conclusione di questa vicenda, che sta sempre più assumendo i toni di una farsa. Binelli spiega inoltre perché i due debbano essere giudicati in Italia: quello sul mercantile Enrica Lexie era “un servizio di Stato”. Quindi Girone e Latorre sono come tutti i militari che operano all’estero con onore per la pace e stabilità internazionali.

Il generale Dino Tricarico rincara la dose: “I militari italiani si sono guadagnati nel corso degli anni rispetto e stima internazionale. Il ministro Terzi, con un comportamento vergognoso, ha distrutto tutto questo in modo dilettantesco e scellerato”. Delle dichiarazioni del Cocer, sindacato della categoria, che ha espresso “profondo sconcerto ed amarezza”, abbiamo già scritto in un nostro precedente articolo.

Intanto in India l'Alta Corte di New Delhi ha designato oggi il giudice Amit Bansal quale responsabile del tribunale speciale ad hoc che dovrà esaminare la vicenda dei marò e la questione della giurisdizione italiana o indiana. L'ordinamento giuridico indiano prevede che l'Alta Corte di Delhi, d'accordo con il governo, possa creare tribunali specifici che si riuniscono al livello del secondo grado della giustizia penale su questioni particolari.

Andrea Santarossa, Colonnello dell’Esercito della Riserva, scrive: “Per mia scelta e per mio costume non ho mai ricorso a parole estreme ma la notizia del tardo pomeriggio di ieri ha superato ogni limite accettabile per chi come me ha sempre creduto e crede nelle Istituzioni e nei valori della Patria. Forse non tutti hanno ben compreso che la credibilità di un popolo non si fonda solo sulla gestione economica, sul debito pubblico, sullo spread o su quanto altro abbiamo sentito in questi ultimi tempi. Piuttosto tutto è legato, compresa l’economia, alla credibilità che la Nazione ha in ambito internazionale e quello che oggi è avvenuto ha cancellato l’ultimo residuo che ci faceva sentire orgogliosi di essere italiani. Quello che è avvenuto oggi è vergognoso - prosegue - l’Italia ha dimostrato di accettare il ricatto di un altro Stato, supina accettazione che contempla anche sanzioni nel nostro Codice Penale in quanto chi subisce un ricatto è obbligato a denunciare i fatti e le persone. Qualcuno peraltro in Italia ha tradito la Costituzione una seconda volta estradando di fatto cittadini italiani in un Paese dove saranno giudicati per ipotesi di reato per cui è prevista anche la pena di morte (articoli 26, 25, 111); peraltro in assenza di riscontri di prova, non avendo fornito l’India alcuna risposta alle rogatorie della Procura Militare e Civile di Roma”.

Come dargli torto? Una moltitudine di italiani si sente oggi offesa e tradita nei suoi più alti valori.

Sono presenti 7 commenti

Anonimo ha detto...

Il Times of India si è chiesto apertamente se il ritorno dei marò non sia stato "influenzato" da valutazioni di ordine commerciale: "Non è chiaro se gli imprenditori italiani abbiano fatto pressioni al governo italiano per rimandarci i marò e a che livello, ma è stato comunque espresso l'auspicio per una soluzione "diplomatica" della crisi", affinché non dovessero risentirci gli scambi commerciali, "ancora relativamente piccoli ma in crescita". E anche l'Hindustan Times: "Roma potrebbe aver realizzato che la sua decisione era controproducente, visto che l'India era pronta a riconsiderare i rapporti bilaterali nel caso di un mancato rientro dei due marò.
Un ridimensionamento dei rapporti avrebbe colpito duramente l'Italia, e la prima vittima sarebbe stata Finmeccanica”.
Lettore schifato dal nostro governo.

Anonimo ha detto...

Dio nn voglia vederli tornare in una bara avvolta dal tricolore. Chi andrebbe ad accoglierli non tornerebbe a casa vivo! Vergogna carogne: tutto per i vostri sporchi affari su cui prendete le tangenti! Fate schifo!
Ci vuole gente pulita che faccia rispettare la nostra nazioneeeeee!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Situazione dannosa per la nostra credibilità internazionale. Ci siamo spaventati al primo "Bau" di un popolo che fino a ieri moriva di fame. Non vi vergognate signori al governo? Che uomini siete?

Anonimo ha detto...

Era il minimo che ci si potesse aspettare da una banda di burattini al servizio della Germania e di chi ha fatto del denaro il nuovo DIO.

Anonimo ha detto...

Sante parlo guagliò!
pippo

Anonimo ha detto...

Credo che i due marò non corrono pericolo di vita. L'India sa bene che le sue migliaia di straccioni che vivono in Italia se la passerebbero molto male o che verrebbero rispediti armi e bagagli a farsi il bagno nel Gange!

Anonimo ha detto...

Si é dimesso il ministro Terzi: lui non ha colpa ha colpa del ritorno in India dei Marò. Chi é stato allora?

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