Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato la firma di un accordo di coalizione con il partito centrista Yesh Atid e il movimento nazionalista religioso Focolare ebraico, vicino a quello dei coloni.
Misna - L’intesa, raggiunta in extremis, gli consentirà di presentare un nuovo esecutivo, che comprende il Likoud e Israel Beiteinou, dopo oltre un mese e mezzo dalle elezioni legislative. “Sono in sintonia sulle prossime sfide del governo che sono anzitutto economiche, sulla necessità di fare un taglio ambizioso e netto al bilancio come richiesto dal momento storico che stiamo vivendo. Credo che almeno in una fase iniziale ci sarà grande armonia” ha detto Netanyahu. L’esecutivo, il primo senza partiti religiosi ma ultranazionalista, potrebbe insediarsi già lunedì, in tempo per la visita nella regione del presidente americano Barack Obama, prevista per mercoledì 20 marzo.
La coalizione potrà contare su 68 dei 120 deputati della Knesset. Principali sfide da affrontare, saranno il risanamento del deficit e il rilancio dell’economia, ma anche la controversa questione del servizio militare per gli ultraortodossi e la ripresa del negoziato con i palestinesi.
Misna - L’intesa, raggiunta in extremis, gli consentirà di presentare un nuovo esecutivo, che comprende il Likoud e Israel Beiteinou, dopo oltre un mese e mezzo dalle elezioni legislative. “Sono in sintonia sulle prossime sfide del governo che sono anzitutto economiche, sulla necessità di fare un taglio ambizioso e netto al bilancio come richiesto dal momento storico che stiamo vivendo. Credo che almeno in una fase iniziale ci sarà grande armonia” ha detto Netanyahu. L’esecutivo, il primo senza partiti religiosi ma ultranazionalista, potrebbe insediarsi già lunedì, in tempo per la visita nella regione del presidente americano Barack Obama, prevista per mercoledì 20 marzo.
La coalizione potrà contare su 68 dei 120 deputati della Knesset. Principali sfide da affrontare, saranno il risanamento del deficit e il rilancio dell’economia, ma anche la controversa questione del servizio militare per gli ultraortodossi e la ripresa del negoziato con i palestinesi.
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