martedì, marzo 12, 2013
E’ stato il mandamento di Calcedonio di Pisa, il boss alla cui morte scoppiò la prima guerra di mafia.

Liberainformazione - E’ stato il mandamento di Raffaele Ganci, braccio destro di Totò Riina negli anni della mattanza contro gli Spatotola-Inzerillo-Bontade. E’ stato tra i più importanti mandamenti mafiosi in cui è divisa Palermo, centrale nello scacchiere criminale della città. Oggi, invece, si ritrova ad affrontare le ristrettezze economiche che colpiscono anche Cosa nostra. C’è crisi e occorre risparmiare, iniziando dal sostegno alla famiglie dei picciotti in carcere.

Succede così che al mandamento della Noce, che racchiude le famiglie di Altarello, Malaspina, Cruillas e appunto quella della Noce, i boss sono costretti a fare la spendign review. La conferma è data dall’operazione compiuta oggi dalla Squadra mobile palermitana, coordinata dalla Dda del capoluogo siciliano. A finire in manette sei persone accusate di associazione mafiosa, estorsione e traffico di droga. Una settima è riuscita a sfuggire alle manette dei poliziotti. Tra gli arrestati figura anche Renzo Lo Nigro, ritenuto dagli inquirenti il reggente del mandamento.

Dalle intercettazioni ambientali e telefoniche gli investigatori sono riusciti a fotografare il malessere delle mogli dei soldati di mafia. Con i mariti in carcere dovrebbe essere la famiglia a passare il mantenimento, badare alle spese legali e provvedere alle necessità dei figli. Invece le ristrettezze economiche non consentono più a Cosa nostra di elargire denaro, tantomeno ai propri accoliti dietro le sbarre. Provocando il risentimento delle tante signore che non riescono a sbarcare il lunario.

Gli inquirenti hanno appurato che il mandamento della Noce, pur di far fronte alle spese crescenti, abbia imposto il pizzo generalizzato ai commercianti dei quartieri di “propria” competenza, e abbia ricominciato a spacciare droga, anche se all’ingrosso. Nella relazione del 2012 sul distretto di Palermo la Direzione nazionale antimafia sottolinea che: «Le attività di sicuro rilievo per l’organizzazione rimangono l’imposizione del pizzo, indispensabile ed efficace strumento di esercizio del potere e controllo diretto del territorio ed il traffico di sostanze stupefacenti, quale fonte di immediato e cospicuo guadagno».

La costante attività delle forze e dell’ordine e della magistratura, tuttavia, hanno dato fiducia ad alcuni commercianti che in più occasioni hanno denunciato richieste estorsive. Rendendo sempre più difficile per i boss della Noce recuperare denaro.


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