Per Napolitano è solo un primo passo. Strada tutta in salita, che non esclude successive e alternative ipotesi
Città Nuova - Alle ore 17.30 di venerdi, Napolitano comunica la sua decisione: incarico esplorativo (e condizionato) a Bersani. Sulla base delle consultazioni, ha constatato che non ci sono le condizioni per una maggioranza politica, e quindi considera la sua decisione solo come «un primo passo, perché – ha detto – serve un esecutivo nella pienezza dei poteri». Bastano queste parole ad indicare che il Presidente prefiguri, come possibili, tentativi di secondo livello.
Il capo dello Stato ha posto tre paletti per trasformare in incarico pieno il pre-incarico a Bersani: consultare tutte le formazioni politiche, verificare il sostegno delle due Camere e poi tornare al Colle per riferire «il prima possibile» l’esito del suo tentativo.
Bersani non ha detto «accetto» il mandato, ma «obbedisco». Ha dichiarato che, subito dopo la visita ai presidenti di Camera e Senato,comincerà a consultare le parti sociali e proseguirà poi con le forze politiche.
Napolitano, anti-Morfeo.
Intervento insolutamente lungo e puntiglioso quello con cui Napolitano ha comunicato la sua decisione. Dimostra di essere lucido e di conoscere bene la Costituzione riguardo ai poteri del Capo dello Stato ed alla disciplina relativa alla nomina del presidente del Consiglio, al fine della formazione di un governo in grado di ottenere la fiducia della Camere. «In continuità con eloquenti precedenti – ha motivato Napolitano – ho conferito all'onorevole Bersani l'incarico di verificare un sostegno parlamentare certo ad un governo che abbia la fiducia delle Camere». Precisando, tuttavia, che la medesima prassi costituzionale «consente al capo dello Stato la necessaria discrezionalità, anche attraverso l’individuazione di diverse figure di incarico». Ha citato vari precedenti; uno, il più recente, quello del 1998: quando Prodi non ce la farà (perché ha perso Rifondazione) mentre ce la farà Dalema (perché acquisirà l’Udeur). Bersani è avvertito.
Le reazioni dei partiti.
Per Berlusconi: «non sarà possibile alcun governo senza di noi», anche se non si dichiara contrario agli 8 punti proposti dal Pd. Possibilisti Monti («nulla di scontato») e Maroni («valuteremo»). Crimi (M5S) sfida Bersani : «Rinunci ai rimborsi elettorali.Sarebbe il primo atto di un cambiamento vero, reale, provato. Faccia questo gesto e poi ne riparliamo».
Considerata la posizione intransigente dei grillini, che non credono molto nell’accoglimento della loro provocazione («non lo farà mai», dicono) saranno Carroccio e Lista civica la possibilità per Bersani di trovare la maggioranza per la fiducia al Senato?
Attendiamo con trepidazione i prossimi passi.
Città Nuova - Alle ore 17.30 di venerdi, Napolitano comunica la sua decisione: incarico esplorativo (e condizionato) a Bersani. Sulla base delle consultazioni, ha constatato che non ci sono le condizioni per una maggioranza politica, e quindi considera la sua decisione solo come «un primo passo, perché – ha detto – serve un esecutivo nella pienezza dei poteri». Bastano queste parole ad indicare che il Presidente prefiguri, come possibili, tentativi di secondo livello.
Il capo dello Stato ha posto tre paletti per trasformare in incarico pieno il pre-incarico a Bersani: consultare tutte le formazioni politiche, verificare il sostegno delle due Camere e poi tornare al Colle per riferire «il prima possibile» l’esito del suo tentativo.
Bersani non ha detto «accetto» il mandato, ma «obbedisco». Ha dichiarato che, subito dopo la visita ai presidenti di Camera e Senato,comincerà a consultare le parti sociali e proseguirà poi con le forze politiche.
Napolitano, anti-Morfeo.
Intervento insolutamente lungo e puntiglioso quello con cui Napolitano ha comunicato la sua decisione. Dimostra di essere lucido e di conoscere bene la Costituzione riguardo ai poteri del Capo dello Stato ed alla disciplina relativa alla nomina del presidente del Consiglio, al fine della formazione di un governo in grado di ottenere la fiducia della Camere. «In continuità con eloquenti precedenti – ha motivato Napolitano – ho conferito all'onorevole Bersani l'incarico di verificare un sostegno parlamentare certo ad un governo che abbia la fiducia delle Camere». Precisando, tuttavia, che la medesima prassi costituzionale «consente al capo dello Stato la necessaria discrezionalità, anche attraverso l’individuazione di diverse figure di incarico». Ha citato vari precedenti; uno, il più recente, quello del 1998: quando Prodi non ce la farà (perché ha perso Rifondazione) mentre ce la farà Dalema (perché acquisirà l’Udeur). Bersani è avvertito.
Le reazioni dei partiti.
Per Berlusconi: «non sarà possibile alcun governo senza di noi», anche se non si dichiara contrario agli 8 punti proposti dal Pd. Possibilisti Monti («nulla di scontato») e Maroni («valuteremo»). Crimi (M5S) sfida Bersani : «Rinunci ai rimborsi elettorali.Sarebbe il primo atto di un cambiamento vero, reale, provato. Faccia questo gesto e poi ne riparliamo».
Considerata la posizione intransigente dei grillini, che non credono molto nell’accoglimento della loro provocazione («non lo farà mai», dicono) saranno Carroccio e Lista civica la possibilità per Bersani di trovare la maggioranza per la fiducia al Senato?
Attendiamo con trepidazione i prossimi passi.
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