Il prelievo forzoso a Cipro ci sarà, ma sopra i 100 mila euro. Ieri sera il parlamento cipriota ha approvato tre dei nove disegni di legge approntati dal governo nell'ambito del cosiddetto 'piano B' per il salvataggio dell'economia. E c’è chi dice che il presidente Anastasiades sarà a Bruxelles per illustrare il piano già oggi.
Radio Vaticana - Il rischio è che l'intero sistema bancario dell'isola, enormemente sproporzionato rispetto alla sua economia reale e in buona misura alimentato da ingenti capitali esteri, in particolare russi, possa collassare del tutto. Dunque, con le banche chiuse e i cittadini nel panico, il governo prevede una percentuale di prelievo forzoso dai conti correnti superiori a 100.000 euro che dovrebbe oscillare tra il 10 e il 15%. Si parla di “fondo di solidarietà”, che comprende 'assets' statali, fondi pensionistici e i beni immobiliari messi a disposizione dalla Chiesa greco-ortodossa. Secondo punto: restrizioni sui movimenti dei capitali depositati nelle banche per evitare fughe alla prevista riapertura. Terzo punto: distinzione tra banche promosse e banche bocciate, come la Laiki Bank sull’orlo del fallimento, ma non solo. Nicosia cede sul prelievo forzoso dopo l'ennesima lunga giornata di trattative, iniziata con il 'no' della Russia alle richieste di aiuto e proseguita con la mano tesa di Atene che rileverà le filiali cipriote in Grecia. Il tutto con la scadenza di martedì: quando la Bce sospenderà la liquidità d'emergenza che ha garantito finora.
Radio Vaticana - Il rischio è che l'intero sistema bancario dell'isola, enormemente sproporzionato rispetto alla sua economia reale e in buona misura alimentato da ingenti capitali esteri, in particolare russi, possa collassare del tutto. Dunque, con le banche chiuse e i cittadini nel panico, il governo prevede una percentuale di prelievo forzoso dai conti correnti superiori a 100.000 euro che dovrebbe oscillare tra il 10 e il 15%. Si parla di “fondo di solidarietà”, che comprende 'assets' statali, fondi pensionistici e i beni immobiliari messi a disposizione dalla Chiesa greco-ortodossa. Secondo punto: restrizioni sui movimenti dei capitali depositati nelle banche per evitare fughe alla prevista riapertura. Terzo punto: distinzione tra banche promosse e banche bocciate, come la Laiki Bank sull’orlo del fallimento, ma non solo. Nicosia cede sul prelievo forzoso dopo l'ennesima lunga giornata di trattative, iniziata con il 'no' della Russia alle richieste di aiuto e proseguita con la mano tesa di Atene che rileverà le filiali cipriote in Grecia. Il tutto con la scadenza di martedì: quando la Bce sospenderà la liquidità d'emergenza che ha garantito finora.
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