I ribelli anti-governativi hanno preso il controllo di gran parte dell’accademia di polizia nei pressi di Aleppo, al termine di accesi combattimenti contro l’esercito siriano, durati diversi giorni.
Misna - Le violenze, riferiscono fonti vicine alla ribellione, avrebbero causato circa 200 morti nei due schieramenti, e si sarebbero concluse all’alba di ieri con la presa di Khan al Assal da parte delle milizie armate. La notizia non è stata confermata ufficialmente ma le informazioni in circolazione, provenienti da fonti diverse, concordano con questa versione. Se confermata, la presa dell’accademia segnerebbe la caduta dell’ultimo bastione delle forze governative a ovest di Aleppo.
Intanto, nella capitale Damasco, diversi colpi di mortaio avrebbero raggiunto le mura di cinta del quartier generale delle forze di sicurezza. Lo riferisce l’emittente panaraba Al Jazira, che tuttavia non fornisce dettagli circa l’eventuale presenza di vittime o feriti.
Dal canto suo, il capofila dell’opposizione Moaz al Khatib, presidente della Coalizione nazionale siriana (Cns), ha potuto visitare ieri le zone nord del paese in mano ai ribelli. In una visita dall’evidente valore simbolico, al Khatib – che ha fatto il suo ingresso nel territorio siriano dalla vicina Turchia – è restato qualche ora tra le città di Djarablous e di Minbidj.
Sabato, in una rara intervista al domenicale britannico Sunday Times, il presidente Bashar al Assad aveva accusato il governo di Londra, definendo la sua posizione sulla crisi “superficiale e immatura”. “Non ci aspettiamo che chi appicca il fuoco possa diventare pompiere”, ha detto Assad, escludendo qualsiasi coinvolgimento futuro del Regno Unito in una soluzione negoziata del conflitto in Siria.
Misna - Le violenze, riferiscono fonti vicine alla ribellione, avrebbero causato circa 200 morti nei due schieramenti, e si sarebbero concluse all’alba di ieri con la presa di Khan al Assal da parte delle milizie armate. La notizia non è stata confermata ufficialmente ma le informazioni in circolazione, provenienti da fonti diverse, concordano con questa versione. Se confermata, la presa dell’accademia segnerebbe la caduta dell’ultimo bastione delle forze governative a ovest di Aleppo.
Intanto, nella capitale Damasco, diversi colpi di mortaio avrebbero raggiunto le mura di cinta del quartier generale delle forze di sicurezza. Lo riferisce l’emittente panaraba Al Jazira, che tuttavia non fornisce dettagli circa l’eventuale presenza di vittime o feriti.
Dal canto suo, il capofila dell’opposizione Moaz al Khatib, presidente della Coalizione nazionale siriana (Cns), ha potuto visitare ieri le zone nord del paese in mano ai ribelli. In una visita dall’evidente valore simbolico, al Khatib – che ha fatto il suo ingresso nel territorio siriano dalla vicina Turchia – è restato qualche ora tra le città di Djarablous e di Minbidj.
Sabato, in una rara intervista al domenicale britannico Sunday Times, il presidente Bashar al Assad aveva accusato il governo di Londra, definendo la sua posizione sulla crisi “superficiale e immatura”. “Non ci aspettiamo che chi appicca il fuoco possa diventare pompiere”, ha detto Assad, escludendo qualsiasi coinvolgimento futuro del Regno Unito in una soluzione negoziata del conflitto in Siria.
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