L’opposizione siriana non accetterà alcun dialogo con il presidente Bashar al Assad: lo ha affermato nel suo discorso inaugurale il nuovo ‘primo ministro’ dissidente Ghassan Hito, eletto al vertice della Coalizione nazionale siriana a Istanbul.
Misna - “Confermiamo al popolo siriano che non ci sarà alcun dialogo con il regime” ha detto Hito, incaricato di formare un governo di opposizione che si occupi di amministrare i ‘territori liberati’ dall’esercito di Damasco. Le dichiarazioni di Hito sbarrano definitivamente la porta all’ipotesi di dialogo con membri del governo “che non abbiano le mani sporche di sangue” avanzata qualche settimana fa dal leader della Coalizione, Ahmed Moaz al Khatib, sollevado un acceso dibattito in seno all’opposizione. Al Khatib aveva chiesto inoltre la liberazione dei prigionieri politici e precisato che ogni forma di negoziato avrebbe dovuto necessariamente prevedere “le dimissioni di Bashar al Assad”. Sul fronte del conflitto, intanto, il governo di Damasco ha accusato i ribelli di aver utilizzato armi chimiche su Khan al Assal nella provincia di Aleppo. Il ministro dell’Informazione, Omran al Zohbi, ha parlato di “pericolosa escalation” sostenendo che 16 persone sono state uccise e 86 ferite nell’attacco. L’opposizione smentisce fermamente, sostenendo che sono al contrario le forze del regime ad avere armamenti non consentiti.
Misna - “Confermiamo al popolo siriano che non ci sarà alcun dialogo con il regime” ha detto Hito, incaricato di formare un governo di opposizione che si occupi di amministrare i ‘territori liberati’ dall’esercito di Damasco. Le dichiarazioni di Hito sbarrano definitivamente la porta all’ipotesi di dialogo con membri del governo “che non abbiano le mani sporche di sangue” avanzata qualche settimana fa dal leader della Coalizione, Ahmed Moaz al Khatib, sollevado un acceso dibattito in seno all’opposizione. Al Khatib aveva chiesto inoltre la liberazione dei prigionieri politici e precisato che ogni forma di negoziato avrebbe dovuto necessariamente prevedere “le dimissioni di Bashar al Assad”. Sul fronte del conflitto, intanto, il governo di Damasco ha accusato i ribelli di aver utilizzato armi chimiche su Khan al Assal nella provincia di Aleppo. Il ministro dell’Informazione, Omran al Zohbi, ha parlato di “pericolosa escalation” sostenendo che 16 persone sono state uccise e 86 ferite nell’attacco. L’opposizione smentisce fermamente, sostenendo che sono al contrario le forze del regime ad avere armamenti non consentiti.
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