Sono in corso le trattative per la liberazione dei 21 caschi blu filippini sequestrati mercoledì da un gruppo di ribelli siriani nei pressi del Golan occupato.
Misna - In un video diffuso su internet i peacekeeper affermano di stare bene e di esser “protetti dai locali”. Per la loro liberazione gli insorti, che si fanno chiamate ‘martitri di Yarmouk’ chiedono il ritiro dell’esercito siriano dal loro villaggio di Jamla. Sul piano politico intanto, la Coalizione Nazionale Siriana (Cns) ha annunciato che si riunirà martedì prossimo a Istanbul per eleggere il capo del governo transitorio incaricato di gestire le aree del Paese controllate dai ribelli. Ma altre fonti affermano che è più probabile che in Turchia si arrivi alla nomina di un comitato esecutivo della stessa Coalizione, passo determinante per poter ottenere il seggio nella Lega Araba che fu di Damasco.
La Coalizione è composta dal Consiglio nazionale, dominato dalla Fratellanza musulmana sostenuto da Turchia e Qatar, e da altre sigle minori vicine all’Arabia Saudita o agli Stati Uniti, e dai Comitati degli attivisti locali, espressione del movimento di contestazione interno al paese.
Ieri la lega Araba ha inviato la Coalizione ad occupare il seggio reso vacante dalla sospensione del governo di Damasco da parte dell’organizzazione, a partire dal prossimo vertice a Doha a fine marzo.
Misna - In un video diffuso su internet i peacekeeper affermano di stare bene e di esser “protetti dai locali”. Per la loro liberazione gli insorti, che si fanno chiamate ‘martitri di Yarmouk’ chiedono il ritiro dell’esercito siriano dal loro villaggio di Jamla. Sul piano politico intanto, la Coalizione Nazionale Siriana (Cns) ha annunciato che si riunirà martedì prossimo a Istanbul per eleggere il capo del governo transitorio incaricato di gestire le aree del Paese controllate dai ribelli. Ma altre fonti affermano che è più probabile che in Turchia si arrivi alla nomina di un comitato esecutivo della stessa Coalizione, passo determinante per poter ottenere il seggio nella Lega Araba che fu di Damasco.
La Coalizione è composta dal Consiglio nazionale, dominato dalla Fratellanza musulmana sostenuto da Turchia e Qatar, e da altre sigle minori vicine all’Arabia Saudita o agli Stati Uniti, e dai Comitati degli attivisti locali, espressione del movimento di contestazione interno al paese.
Ieri la lega Araba ha inviato la Coalizione ad occupare il seggio reso vacante dalla sospensione del governo di Damasco da parte dell’organizzazione, a partire dal prossimo vertice a Doha a fine marzo.
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