martedì, marzo 12, 2013
E’ rimasto gravemente ferito un giovane venditore ambulante di sigarette che stamattina si è dato fuoco sul viale Bourguiba, in pieno centro di Tunisi, nel giorno in cui il paese agli occhi puntati sull’Assemblea costituente per il voto di fiducia al nuovo governo.

Misna - Prima di compiere l’atto di estrema protesta per la mancanza di lavoro e l’assenza globale di prospettive, il 20 enne avrebbe gridato: “Eccola la gioventù che vende sigarette, eccola la disoccupazione” ha detto il venditore che si trovava di fronte al teatro municipale della capitale. Il suo gesto altamente simbolico ha subito ricordato quello di Mohamed Bouazizi, il giovane laureato e, per necessità, venditore ambulante che ha perso la vita dopo essersi dato fuoco il 17 dicembre 2010 a Sidi Bouzid (centro), innescando una rivolta popolare senza precedenti che nel febbraio 2011 ha costretto alla fuga Zine el Abidine Ben Ali, presidente per quasi un quarto di secolo.

L’incidente di questa mattina, sottolineano alcuni osservatori, ricorda come a due anni dalla caduta del regime di Ben Ali, la Tunisia sia ancora confrontata agli stessi problemi socio-economici: alto tasso di disoccupazione giovanile, rallentamento della crescita, sottosviluppo e marginalizzazione di alcune regioni. Sono in parte queste le radici della crisi politica nel quale il paese del Nord Africa è precipitato il mese scorso, dopo l’uccisione il 6 febbraio dell’oppositore Chokri Belaid, guida del Partito dei patrioti democratici. Un omicidio che ha costretto il primo ministro Hamadi Jebali a rassegnare le dimissioni dopo il fallimento della sua iniziativa di costituire un gabinetto apolitico e che ha fatto emergere la spaccatura all’interno di Ennhada, il partito maggioritario.

Il gesto del giovane venditore ambulante è stato compiuto proprio nel giorno in cui il nuovo primo ministro Ali Larayedh e il suo esecutivo devono sottoporsi al voto di fiducia del parlamento. Ieri, ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale ‘Tap’, il dibattito all’Assemblea nazionale costituente (Anc) è stato “molto acceso”: i deputati di opposizione hanno bollato il calendario politico stabilito dalle forze al potere di “non realistico e precipitoso”. Le discussioni riprenderanno questo pomeriggio dopo il voto di fiducia per stabilire un termine all’adozione della nuova costituzione e alla convocazione di elezioni generali. Finora è stata proposta la data del 27 aprile per completare la redazione della legge fondamentale, l’8 luglio per l’adozione del testo e il 27 ottobre per tenere le votazioni.


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