lunedì, marzo 04, 2013
La sua croce verrà custodita nel memoriale di San Bartolomeo all'Isola, nel corso di una liturgia, il 4 marzo. Presiede il card. Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna

Comunità di Sant'Egidio - Il 4 marzo 2013, alle 19.30, nella Basilica di S.Bartolomeo all'Isola, luogo memoriale dei testimoni della fede del XX e XXI secolo, si terrà una Liturgia della Parola, presieduta dall'arcivescovo di Vienna, Card. Christoph Schönborn. Nel corso della celebrazione le Suore Francescane della Carità Cristiana consegneranno alla Basilica di S.Bartolomeo una piccola croce che sr. Maria Restituta Kafka, uccisa dai nazisti nel 1943, portava al cingolodel suo abito. La "reliquia" verrà deposta nella cappella che ricorda i martiri del nazionalsocialismo. Suor Restituta era una donna coraggiosa e forte - tanto da essere soprannominata suor Resoluta. Infermiera caposala in un ospedale autriaco, all'avvento del nazismo si oppone con fermezza alle misure antireligiose del regime e difende i diritti dei deboli e dei malati, parlando di pace e di democrazia. Denunziata alle SS, viene imprigionata e poi decapitata, il 30 marzo 1943, all'età di 51 anni. E' l'unica donna religiosa uccisa dai nazisti. Giovannni Paolo II l'ha beatificata nel 1998.

Nata il 01/05/1894 a Brno-Husovice, oggi Repubblica Ceca, di umili origini, Elena Kafka cresce a Vienna, dove, lavorando nel nuovo ospedale di Vienna-Lainz con le Suore Francescane della Carità Cristiana, nel 1914 entra in convento. All’inizio del Noviziato riceve il nome di “suor Maria Restituta” (dal lat. = “la Restituita”). Dal 1919 al 1942 la troviamo nell’ospedale di Mödling presso Vienna, dove diventa Prima Infermiera di Sala Operatoria ed Anestesista, stimata per la sua competenza professionale, amata per la sua sensibilità umana – ma anche temuta per il suo carattere energico per cui presto si guadagna il soprannome di “suor Resoluta”(“Risoluta”). Nel 1938 l’Austria viene annessa alla Germania nazista. Restituta riconosce immediatamente il carattere anticristiano e disumano del Nazismo. Senza esitare si impegna fin da subito per promuovere la giustizia e la dignità della persona nel suo ambiente di lavoro. Negli anni successivi appende dei crocefissi nel nuovo Reparto di Chirurgia e si rifiuta di rimuoverli, opponendo alla svastica di Hitler la croce di Cristo. Alla repressione antireligiosa dei nazisti oppone la libertà religiosa e diffonde anche una “Canzone del soldato”, che parla di democrazia, di pace e di un’Austria libera. Viene spiata da due donne naziste del personale e poi denunciata da un medico “SS” che da tempo cercava un’occasione per levarla di mezzo.

Arrestata il 18/02/1942 (mercoledì delle Ceneri) dalla Gestapo e imprigionata nel Tribunale Provinciale di Vienna, il 29/10/1942 viene condannata a morte. Decapitata il 30/03/1943, suor Restituta rimane l’unica suora, sotto il Regime Nazionalsocialista, a essere stata condannata a morte e giustiziata dopo un processo in tribunale. Il 21/06/1998 suor Restituta viene beatificata a Vienna (Heldenplatz / piazza degli eroi) da Papa Giovanni Paolo II. La beata Maria Restituta è la prima martire donna dell’Austria. Dal 04/03/2013 la beata Restituta fa parte della schiera dei martiri e testimoni della fede presenti, con una reliquia o memoria, a Roma nella Basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina, luogo memoriale dei Martiri e Testimoni della Fede del XX e XXI secolo, affidato da Giovanni Paolo II alla Comunità di Sant’Egidio. Quale reliquia di suor Restituta è stata scelta la croce di un suo rosario portato al cingolo dell’abito religioso.

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