Il card. Jorge Urosa Savino, arcivescovo di Caracas, celebrerà una "Messa solenne" in onore del defunto presidente del Venezuela Hugo Rafael Chavez Frias a Roma, dove si trova per partecipare al Conclave che dovrà eleggere un nuovo Papa.
Radio Vaticana - In un comunicato pervenuto a Fides, "Il card. Jorge Urosa Savino, arcivescovo di Caracas, celebrerà una messa solenne per i funerali a Roma, in luogo e data da definire, ed invita tutti i venezuelani che vogliono partecipare alla cerimonia religiosa per pregare per l'eterno riposo del presidente Chavez", morto ieri presso l'ospedale militare di Caracas. L'arcivescovo ha espresso "cordoglio" alla famiglia del defunto presidente, e ha chiesto alle autorità, "d'applicare i meccanismi previsti dalla Costituzione" e a tutti i settori della società di promuovere "la calma e l'armonia del popolo. In particolare, è necessario escludere ogni tipo di violenza", ha aggiunto. In un'altra nota inviata a Fides sulla situazione a Caracas si afferma che la richiesta del cardinale, purtroppo non è stata ancora ascoltata dai “chavisti”: infatti intorno all'ospedale militare alcuni giornalisti di un gruppo multimediale colombiano sono stati aggrediti, picchiati a sangue e minacciati tra urla e colpi d'arma da fuoco. (R.P.)
Radio Vaticana - In un comunicato pervenuto a Fides, "Il card. Jorge Urosa Savino, arcivescovo di Caracas, celebrerà una messa solenne per i funerali a Roma, in luogo e data da definire, ed invita tutti i venezuelani che vogliono partecipare alla cerimonia religiosa per pregare per l'eterno riposo del presidente Chavez", morto ieri presso l'ospedale militare di Caracas. L'arcivescovo ha espresso "cordoglio" alla famiglia del defunto presidente, e ha chiesto alle autorità, "d'applicare i meccanismi previsti dalla Costituzione" e a tutti i settori della società di promuovere "la calma e l'armonia del popolo. In particolare, è necessario escludere ogni tipo di violenza", ha aggiunto. In un'altra nota inviata a Fides sulla situazione a Caracas si afferma che la richiesta del cardinale, purtroppo non è stata ancora ascoltata dai “chavisti”: infatti intorno all'ospedale militare alcuni giornalisti di un gruppo multimediale colombiano sono stati aggrediti, picchiati a sangue e minacciati tra urla e colpi d'arma da fuoco. (R.P.)
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