venerdì, marzo 29, 2013
Di fronte al silenzio suscitato dalla morte di Cristo, Papa Francesco usa poche incisive parole: è la Croce di Cristo che deve parlare all’uomo, Croce che offre la risposta di Dio al male del mondo, ma che è anche segno d’amore, misericordia e perdono.  

Radio Vaticana - Alla sua prima Via Crucis al Colosseo, dove a sorreggere la Croce c’erano una famiglia italiana, una indiana, un disabile, fedeli della Cina, del Libano, della Nigeria e del Brasile, il Pontefice ha esortato a camminare sulla via della Croce di tutti i giorni nell’amore e nel perdono. Il servizio di Tiziana Campisi: ascolta.
“Una sola parola”: Papa Francesco lascia questo a chi lo ha seguito al Colosseo nel rito della Via Crucis. Vuole che nel silenzio della notte della morte di Cristo parli la Croce:

“La Croce di Gesù è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male, che rimanga in silenzio. In realtà Dio ha parlato, ha risposto, e la sua risposta è la Croce di Cristo: una Parola che è amore, misericordia, perdono”.

Ma la Croce di Cristo è anche giudizio, ha aggiunto il Pontefice:

“Dio ci giudica amandoci. Se accolgo il suo amore sono salvato, se lo rifiuto sono condannato, non da Lui, ma da me stesso, perché Dio non condanna, Lui solo ama e salva … la parola della Croce è anche la risposta dei cristiani al male che continua ad agire in noi e intorno a noi”.

Eccolo l’insegnamento di Gesù che Papa Francesco evidenzia: “I cristiani devono rispondere al male con il bene, prendendo su di sé la croce”. E anche i giovani libanesi, meditando le 14 stazioni della Via Crucis, hanno focalizzato la loro riflessione sulla Croce di Cristo, usando un’espressione di Efrem il Siro per definirla: la croce di Cristo è il ponte attraverso il quale gli uomini passano dalla morte alla vita. E’ questa la chiave di lettura per comprendere il mistero della via dolorosa: Gesù dona la vera vita, la vita eterna, e insegna che la strada per raggiungerla è quella della sua Passione. Da qui i parallelismi tra le sue tappe verso il Golgota e le sofferenze dell’uomo contemporaneo. E così il percorso di Cristo verso la crocifissione è oggi quello dei popoli del Medio Oriente che soffrono pregiudizi e ingiustizie, dei cristiani che vivono divisioni, di molti innocenti vittime del terrorismo. Ma nella via dolorosa vengono meditati anche i mali odierni: la guerra, la violenza , le piaghe e le malattie che affliggono molti. Infine, nel ricordo della morte di Cristo c’è l’apertura alla speranza e per quanti promuovono l’aborto e difendono l’eutanasia l’invito ad impegnarsi nell’edificazione della civiltà della vita e dell’amore.


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