Sessantanove vittime sono ancora ricoverate in ospedale. Individuata persona
sospetta in un video di una telecamera a circuito chiuso. Lettera avvelenate ad
Obama e al Senato.
di Francesca Forcella, New York
E’ stata la giornata delle false notizie e dei falsi allarmi: un susseguirsi di informazioni confermate e poi smentite che riflette l’ondata di incertezza e l’altalena emotiva che ha investito tutta l’America. Nessun arresto alla fine, ma sembra -e il condizionale è d’obbligo perché non abbiamo ancora la conferma delle autorità- che gli investigatori abbiano acquisito la foto di un sospetto e siano sulla buona strada per identificarlo.
Si tratta dell’individuo che avrebbe lasciato la borsa piena di esplosivo sul ciglio della strada vicino al traguardo ben visibile nelle foto e nelle riprese televisive. E gli investigatori sono riusciti a risalire al sospetto proprio analizzando il filmato di una telecamera a circuito chiuso di una filiale del grande magazzino Lord and Taylor.
Il primo aspetto che gli investigatori sono riusciti a mettere a fuoco è la natura degli ordigni esplosivi, pentole a pressione imbottite di chiodi, sfere e piccoli oggetti metallici. Secondo gli esperti gli ordigni non hanno provocato un numero maggiore di vittime, ma hanno avuto un effetto devastante sugli arti inferiori proprio perché il raggio delle esplosioni era al livello delle gambe.
Anche se le istruzioni per assemblare questi ordigni rudimentali sono pubblicate in un giornale di Al Qaeda, “Inspire”, gli inquirenti pensano che la strage di Boston sia stata l’opera di un singolo individuo. E dopo questo attacco terroristico aumenta in tutti gli Stati Uniti lo stato di allerta. Diversi edifici sono stati evacuati in seguito a falsi allarmi mentre e’ stata confermata la notizia di una lettera al presidente Obama contenente una sostanza altamente tossica, la Ricina, lo stesso veleno di quella indirizzata al senatore Roger Wicker intercettata dalle autorità. Impossibile non pensare alla vicenda delle lettere all’Antrace che terrorizzò l’America dopo gli attacchi terroristici dell’11 Settembre 2001. Ma allo stato attuale non c’é nessuno collegamento - é opportuno chiarire- con i fatti di Boston.
Sono sessantanove le vittime ancora ricoverate in ospedale e fra i pazienti ancora in condizioni critiche c’é un bambino di cinque anni. Fra qualche ora il presidente Obama parteciperà a una cerimonia interconfessionale per ricordare le vittime e confortare le loro famiglie.
di Francesca Forcella, New York
E’ stata la giornata delle false notizie e dei falsi allarmi: un susseguirsi di informazioni confermate e poi smentite che riflette l’ondata di incertezza e l’altalena emotiva che ha investito tutta l’America. Nessun arresto alla fine, ma sembra -e il condizionale è d’obbligo perché non abbiamo ancora la conferma delle autorità- che gli investigatori abbiano acquisito la foto di un sospetto e siano sulla buona strada per identificarlo.
Si tratta dell’individuo che avrebbe lasciato la borsa piena di esplosivo sul ciglio della strada vicino al traguardo ben visibile nelle foto e nelle riprese televisive. E gli investigatori sono riusciti a risalire al sospetto proprio analizzando il filmato di una telecamera a circuito chiuso di una filiale del grande magazzino Lord and Taylor.
Il primo aspetto che gli investigatori sono riusciti a mettere a fuoco è la natura degli ordigni esplosivi, pentole a pressione imbottite di chiodi, sfere e piccoli oggetti metallici. Secondo gli esperti gli ordigni non hanno provocato un numero maggiore di vittime, ma hanno avuto un effetto devastante sugli arti inferiori proprio perché il raggio delle esplosioni era al livello delle gambe.
Anche se le istruzioni per assemblare questi ordigni rudimentali sono pubblicate in un giornale di Al Qaeda, “Inspire”, gli inquirenti pensano che la strage di Boston sia stata l’opera di un singolo individuo. E dopo questo attacco terroristico aumenta in tutti gli Stati Uniti lo stato di allerta. Diversi edifici sono stati evacuati in seguito a falsi allarmi mentre e’ stata confermata la notizia di una lettera al presidente Obama contenente una sostanza altamente tossica, la Ricina, lo stesso veleno di quella indirizzata al senatore Roger Wicker intercettata dalle autorità. Impossibile non pensare alla vicenda delle lettere all’Antrace che terrorizzò l’America dopo gli attacchi terroristici dell’11 Settembre 2001. Ma allo stato attuale non c’é nessuno collegamento - é opportuno chiarire- con i fatti di Boston.
Sono sessantanove le vittime ancora ricoverate in ospedale e fra i pazienti ancora in condizioni critiche c’é un bambino di cinque anni. Fra qualche ora il presidente Obama parteciperà a una cerimonia interconfessionale per ricordare le vittime e confortare le loro famiglie.
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