martedì, aprile 09, 2013
Le auto bi-fuel possono far risparmiare molte centinaia di euro l’anno. Ma le stazioni di servizio sono ancora poco diffuse.

di Davide Bianchino

A causa dei continui aumenti del prezzo di benzina verde e gasolio, negli ultimi anni in Italia sono cresciuti in maniera esponenziale i consumi di gpl (Gas di Petrolio Liquefatto) e metano per autotrazione. Basti pensare che negli ultimi 3 anni la benzina in Italia è aumentata del 54%, il diesel del 60%, il gpl del 25% e il metano di appena il 2%. Quando si parla di impianti a gas per auto si è soliti pensare ad auto vecchie con ingombranti bombole stivate nel bagagliaio, antiestetiche e pericolose. E’ doveroso fare subito chiarezza sulla questione per evitare facili luoghi comuni.

Gli impianti a gpl o metano montati oggi sulle auto bi-fuel sono assolutamente sicuri. Almeno al pari degli altri carburanti. Le grandi bombole di una volta sono oggi occultate sotto al bagagliaio grazie ad una forma a “ciambella” (toroidali) che ne consentono l’alloggiamento nel vano ruota di scorta. Sono poi dotate di valvole di sicurezza (almeno tre) che in caso di incidente o incendio consentono la fuoriuscita controllata del gas in modo da evitarne lo scoppio. Inoltre, sono progettate per sopportare pressioni di gran lunga maggiori a quelle del gas stesso e in ogni caso, facendo il pieno, un’ulteriore valvola non consente di caricare più dell’85% della capacità massima di carburante (proprio per una massima sicurezza).

Grazie alla lungimiranza delle Case costruttrici sono oggi disponibili sul mercato tantissime alternative alle classiche motorizzazioni benzina e diesel. I motori vengono progettati sin dall’inizio per un uso a gas e questo ha consentito di ridurre notevolmente gli inconvenienti presenti in passato. Innanzitutto quelli dovuti all’alimentazione: sono sparite le difficoltà di avviamento a freddo e i ben noti funzionamenti a singhiozzo in marcia. Il passaggio da benzina a gas è praticamente inavvertibile e tutto gestito dall’elettronica. Anche il calo di prestazioni è assolutamente ininfluente (-4%). I progressi più grandi, in ogni caso, sono stati fatti nel campo dell’affidabilità.

La progettazione a monte di un motore alimentato a gas ha permesso di ottimizzare tutti quei componenti maggiormente sollecitati da questo carburante (il gpl ha delle proprietà lubrificanti minori rispetto alla benzina). In particolare le valvole, punto debole in passato, sono oggi rinforzate e la loro registrazione avviene automaticamente mentre prima costringeva a periodiche soste in officina. Altra caratteristica positiva da non trascurare è poi il minor inquinamento delle vetture alimentate a gpl o metano, la qual cosa comporta più di un vantaggio: possibili sconti in caso di incentivi riservati a vetture ecologiche, riduzione o esenzione totale del bollo previste in alcune regioni, accesso libero alle ztl in molte città al pari delle vetture ibride.

Nella maggior parte dei casi gli automobilisti si avvicinano a questo tipo di carburanti per una questione di costi: sono innegabili i vantaggi economici di una vettura alimentata a gas, soprattutto in caso di percorrenze annuali elevate. Il consumo di una vettura alimentata a gpl aumenta mediamente di circa il 25/30% (a causa del maggior potere calorifero) ma il costo alla pompa quasi dimezzato consente nel complesso di risparmiare sempre molte centinaia di euro l’anno rispetto alla benzina. Con il metano sono possibili addirittura maggiori economie. Il prezzo è all’incirca uguale a quello del gpl (a seconda delle regioni) ma il consumo è pari o minore rispetto alla motorizzazione a benzina. Nonostante gli enormi miglioramenti dal punto di vista tecnico e gli oggettivi risparmi economici, permangono ancora alcuni inconvenienti che possono fare spesso la differenza nella scelta di una alimentazione rispetto ad un’altra.

Nel territorio italiano, ma anche nel resto d’Europa, è ancora scarsa la diffusione di stazioni di servizio dotate di pompe per la vendita del gpl e spesso concentrate sono in alcune regioni o nelle grandi città. E per il metano la situazione è decisamente peggiore. La già limitata autonomia delle auto a gas (i serbatoi contengono solo pochi litri di carburante) e l’impossibilità di rifornirsi spesso in autostrada, potrebbero costringere a passare all’alimentazione a benzina in caso di lunghi viaggi, vanificando quindi totalmente il vantaggio economico. Al momento dell’acquisto di un’auto è fondamentale calcolare bene tutte le voci di spesa.

Una vettura a gpl costa mediamente 1500/2000 euro in più rispetto al corrispondente modello a benzina e anche i tagliandi annuali, seppur ribassati rispetto al passato, sono leggermente più costosi. Le vetture a metano comportano una maggiorazione anche di 3000/3500 euro e inoltre è da prevedere la revisione obbligatoria delle bombole ogni quattro anni (ogni 10 anni per quelle del gpl). La differenza la possono quindi fare gli sconti e le promozioni delle Case per incentivare l’acquisto di tali veicoli. Fondamentale, in ogni caso, rimane la percorrenza annuale per consentire di ammortizzare nel più breve tempo possibile la maggiore spesa iniziale. Consigliabile avvicinarsi al gas solo con percorrenze superiori ai 15mila km/anno.

Le alternative ai carburanti classici esistono e abbiamo visto che quasi tutti gli inconvenienti del passato sono stati praticamente eliminati. Fare il pieno di carburante con 20 euro e nel contempo viaggiare su un’auto ecologica potrebbe sicuramente avere un peso rilevante nella scelta della propria vettura. Insomma, se percorrete tanti chilometri in auto e la ricerca di una stazione di servizio non è un problema allora non ci sono dubbi: l’auto bi-fuel è quella che fa per voi.


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