mercoledì, aprile 17, 2013
Diminuire da 10 a 5 il numero di anni necessari per la richiesta della cittadinanza italiana per l’immigrato che vive in Italia e soprattutto prevedere il suo acquisto automatico per i figli di stranieri nati in territorio italiano: queste le proposte di modifica dell’attuale normativa su una questione di cui si discute molto, ma che non ha ancora trovato soluzione.  

Radio Vaticana - Sul tema, si è tenuta ieri a Roma un Convegno con la presenza, tra gli altri, di mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes della Cei. Adriana Masotti lo ha intervistato: ascolta
R. - Il tema della cittadinanza ha a che fare con la qualità della nostra democrazia. Infatti, la cittadinanza ma soprattutto il senso di appartenenza a una città a cui la cittadinanza fa riferimento, è uno dei segni più importanti di una crescita della qualità della democrazia di un Paese. Quindi, credo che sia molto importante una riforma della legge della cittadinanza in Italia, su cui lavorare insieme, su cui anche la politica possa garantire la titolarità dei diritti, da un’appartenenza generica a un’appartenenza che invece diventa efficace.

D. – Il passaggio fondamentale sarebbe quello dallo "ius sanguinis" – cioè un diritto basato sul sangue – allo "ius soli", che sottolinea proprio l’importanza della nascita sul territorio italiano…

R. – Il cambiamento fondamentale è legare la cittadinanza non a una tematica semplicemente di discendenza, ma a una tematica di territorialità. In altre parole, la città e il vivere in città sono il luogo e il senso del dare la cittadinanza, più che essere di una famiglia italiana o all’interno di un percorso di discendenza di una famiglia italiana. E questo credo sia un passaggio molto importante, perché incrocia questa cittadinanza ormai globale delle persone e delle persone migranti, e questa necessità di un’estensione che è già avvenuta nel dopoguerra, in quel passaggio che abbiamo avuto da una cittadinanza italiana ad una cittadinanza anche europea e che chiede oggi un’ulteriore risemantizzazione del concetto di cittadinanza in un’ottica maggiormente globale.

D. – Eppure, sia tra le forze politiche, sia anche nell’opinione pubblica ci sono ancora tante resistenze, in nome di una identità – quella italiana, in questo caso – da preservare…

R. – Occorre distinguere la percezione, il sentire degli italiani in ordine a questo tema rispetto a quella che è, invece, l’opinione di alcuni parlamentari, di alcuni politici. E’ l’indagine dell’Osservatorio politico del Cise, del Centro italiano di studi elettorali dell’Università di Firenze, che ci ha ricordato che il 71% degli italiani si dichiara molto o abbastanza d’accordo con l’affermazione secondo cui i figli di immigrati che nascono in Italia dovrebbero ottenere automaticamente la cittadinanza italiana. Addirittura l’81% è d’accordo anche sull’estensione del diritto di voto. Quindi, si tratta oggi di fare incontrare l’opinione della gente con le scelte politiche del Paese. Anche la Chiesa stessa, in Italia, ha ripetuto come il tema della cittadinanza possa essere un tema importante per ridisegnare il nostro Paese, superando quella logica di contrapposizione o quella logica – come dice Bauman – della stratificazione sociale.

D. – Quindi, si tratta di allargare il più possibile anche a chi deve decidere questo concetto dell’immigrato non come problema ma come un dono, titolo anche di una relazione del Convegno di oggi, “La cittadinanza, da concessione a dono per la città”: sta un po’ in questo il cambio di mentalità…

R. – Certamente. Il tema del dono incrocia il fatto che di fronte all’incontro, a una relazione fra persone che provengono anche da realtà ed esperienze diverse, il mettere in campo anzitutto non un muro, non una distinzione, non una minorità, ma una differenza che venga riconosciuta anche attraverso lo strumento della cittadinanza è certamente uno dei passaggi fondamentali anche nel nostro Paese.

D. – Qualcosa, quindi, che fa bene a tutti?

R. – Qualcosa che fa bene a tutti. In questo senso, anche la discussione sul tema della cittadinanza, oltre che essere efficace per superare quella lettura ideologica dell’immigrazione che tante volte è stata fatta in Italia, è uno strumento importante per educare alla cittadinanza, anche tutti gli italiani.


Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa