Nella giornata di celebrazione della Terra, Ermete Realacci (nella foto), responsabile green economy del Pd, ricorda come la difesa dell'ambiente rappresenti una grande opportunità per affrontare la crisi che stiamo vivendo.
GreenReport - «Una prospettiva, quella della green economy, che si afferma nel mondo e che in Italia ha chance più che altrove di avere successo, perché incrocia la sfida della qualità, che si nutre dei talenti dei territori e dà forza alla missione del nostro Paese. Un'economia diversa e innovativa che punta su ricerca, conoscenza, cultura e bellezza. Che combatte le diseguaglianze, valorizza la coesione sociale e migliora la qualità della vita senza compromette il futuro dei cittadini di domani.
Ma la green economy - ha aggiunto Realacci - è già oggi una realtà che attraversa i settori più vari. Secondo una recente indagine promossa da Symbola e Unioncamere, il 23,6% delle imprese italiane più innovative hanno investito tra il 2009 e il 2012 in tecnologie e prodotti green, creando occupazione. Tanto che il 38,2% delle assunzioni complessive programmate da tutte le imprese italiane dell'industria e dei servizi nell'ultimo anno si deve alle aziende che investono nel green. Le imprese che hanno già puntato sull'economia verde, infine, sono quelle che esportano di più e che meglio competono sui mercati globali».
Gli Ecologisti democratici invitano la politica ad essere pragmatica: «Il modo migliore per celebrare l'Earth Day non è quello di evocare le cose da fare ma cominciare a realizzarle. Occuparsi di ambiente significa anche pensare ad un nuovo modello di sviluppo ed assumere decisioni che fermino il consumo del suolo, mettano in sicurezza il paese, bandiscano l'illegalità e la speculazione ‘cementificatrice', valorizzino le fonti rinnovabili e l'efficienza energetica, promuovano la bellezza della nostra cultura e dei nostri paesaggi, puntino sulla qualità e sulla la forza dei nostri territori e delle nostre genti», ha dichiarato Marco Ciarafoni, portavoce nazionale Ecologisti democratici. Tutte affermazioni condivisibili ma per passare dalle enunciazioni alle realizzazioni ci vuole una maggioranza politica che orienti l'esecutivo verso queste nuove direzioni. Purtroppo, come ormai evidente, anche queste ultime elezioni non hanno dato responso favorevole in tal senso, lasciando sul terreno anche un Partito democratico nel complesso più che mai disorientato.
«La politica si scrolli di dosso l'autolesionismo celebrativo e la visione oligarchica e si assuma le responsabilità che competono a chi è delegato a svolgere una attività di servizio nel segno dell'interesse della comunità nazionale. Nelle sedi istituzionali, a tutti i livelli, è il momento delle scelte, lontano dalla demagogia e dal populismo. Così è possibile recuperare anche il rapporto interrotto con milioni di cittadini e fare cose concrete per la salvezza del pianeta», ha concluso Ciarafoni.
GreenReport - «Una prospettiva, quella della green economy, che si afferma nel mondo e che in Italia ha chance più che altrove di avere successo, perché incrocia la sfida della qualità, che si nutre dei talenti dei territori e dà forza alla missione del nostro Paese. Un'economia diversa e innovativa che punta su ricerca, conoscenza, cultura e bellezza. Che combatte le diseguaglianze, valorizza la coesione sociale e migliora la qualità della vita senza compromette il futuro dei cittadini di domani.
Ma la green economy - ha aggiunto Realacci - è già oggi una realtà che attraversa i settori più vari. Secondo una recente indagine promossa da Symbola e Unioncamere, il 23,6% delle imprese italiane più innovative hanno investito tra il 2009 e il 2012 in tecnologie e prodotti green, creando occupazione. Tanto che il 38,2% delle assunzioni complessive programmate da tutte le imprese italiane dell'industria e dei servizi nell'ultimo anno si deve alle aziende che investono nel green. Le imprese che hanno già puntato sull'economia verde, infine, sono quelle che esportano di più e che meglio competono sui mercati globali».
«La politica si scrolli di dosso l'autolesionismo celebrativo e la visione oligarchica e si assuma le responsabilità che competono a chi è delegato a svolgere una attività di servizio nel segno dell'interesse della comunità nazionale. Nelle sedi istituzionali, a tutti i livelli, è il momento delle scelte, lontano dalla demagogia e dal populismo. Così è possibile recuperare anche il rapporto interrotto con milioni di cittadini e fare cose concrete per la salvezza del pianeta», ha concluso Ciarafoni.
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È presente 1 commento
Ma veramente l'economia verde è la soluzione ? Gli incentivi sulle rinnovabili industriali sono stati un disastro immane che i cittadini italiani pagheranno per decenni.Chi sono Realacci ed i suoi Ecodem come Ferrante e Della Seta? gente che non ha mai lavorato e che vive di "cariche elettive" (verificate pure....il nuovo che avanza...) Ieri Napolitano nel suo discorso di insediamento diceva che la politica italiana è impresentabile ed i parlamentari battevano le mani......allo stesso modo realacci e compagni accusano la politica di incapacità quando essi stessi da dieci anni governano industurbati e brigano per salvare esclusivamente la loro poltrona. vergognatevi.
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