Sono almeno 11 le vittime dell’esplosione di tre autobombe deflagrate questa mattina nei mercati pubblici delle province sciite di Amara e Diywaniya, nel sud del paese.
Lo riferiscono fonti mediche e della sicurezza secondo cui numerosi
feriti vengono ricoverati negli ospedali della zona in questi minuti.
Misna - Si tratta dell’ennesimo attacco in poche settimane nel paese, teatro di un’ondata di violenze collegata – secondo numerosi osservatori – alle tensioni politiche. Solo negli ultimi giorni oltre un centinaio di persone hanno perso la vita in attentati e scontri tra le forze dell’ordine e attivisti sunniti in varie zone del paese. Il capo del governo, lo sciita Nuri al Maliki, ha denunciato nei giorni scorsi che il ritorno di violenze a sfondo confessionale ”cominciato altrove nella regione” – con riferimento alla vicina Siria – possa essere il frutto di una “strategia” volta a destabilizzare il paese. Gli attacchi a catena, con cadenza quasi quotidiana, sono cominciati dopo che ad Hawija – nella regione di Kirkuk – manifestazioni di cittadini sunniti che protestavano contro il governo, sono state brutalmente represse causando una trentina di morti. La regione, ricca di petrolio, è al centro delle rivendicazioni del governo centrale di Baghdad e degli autonomisti curdi.
Misna - Si tratta dell’ennesimo attacco in poche settimane nel paese, teatro di un’ondata di violenze collegata – secondo numerosi osservatori – alle tensioni politiche. Solo negli ultimi giorni oltre un centinaio di persone hanno perso la vita in attentati e scontri tra le forze dell’ordine e attivisti sunniti in varie zone del paese. Il capo del governo, lo sciita Nuri al Maliki, ha denunciato nei giorni scorsi che il ritorno di violenze a sfondo confessionale ”cominciato altrove nella regione” – con riferimento alla vicina Siria – possa essere il frutto di una “strategia” volta a destabilizzare il paese. Gli attacchi a catena, con cadenza quasi quotidiana, sono cominciati dopo che ad Hawija – nella regione di Kirkuk – manifestazioni di cittadini sunniti che protestavano contro il governo, sono state brutalmente represse causando una trentina di morti. La regione, ricca di petrolio, è al centro delle rivendicazioni del governo centrale di Baghdad e degli autonomisti curdi.
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