Le commissioni parlamentari di Camera e Senato si costituiranno solo dopo la formazione dell'esecutivo. Lo hanno deciso stamattina i capigruppo di Palazzo Madama e Montecitorio. Su tutte le furie Grillo che grida al “golpe democratico”. E nel pomeriggio l’incontro tra Bersani e Berlusconi. Giampiero Guadagni. ascolta
Radio Vaticana - Governo e Quirinale al centro del faccia a faccia di stasera, durato un'ora, tra Bersani e Berlusconi. Un buon incontro ma è solo un inizio nella strada della condivisione, ha commentato il vicesegretario del Pd Enrico Letta. Ieri il Capo dello Stato Napolitano aveva sollecitato le larghe intese, ben viste dal leader del centrodestra. Bersani ha risposto che anche la sua proposta prevede un governo di minoranza, come avvenne nell'esempio citato del 1976, facendo però capire di fidarsi poco del suo interlocutore, Berlusconi appunto. Bersani rilancia la sua proposta: governo di cambiamento; convenzione per le riforme affidata a chi non governa; scelta del presidente della Repubblica con larga base parlamentare. E proprio nelle ore precedenti all'incontro, per la prima volta in questa legislatura si è creato un asse Pd-Pdl. I capigruppo di camera e Senato hanno infatti detto no alla convocazione delle commissioni permanenti, come richiesto invece dal Movimento 5 Stelle. Prassi e regolamenti, è la motivazione, suggeriscono di aspettare la nascita del governo. La decisione è stata definito un golpe da Grillo. I parlamentari 5 Stelle intendono occupare Montecitorio subito dopo la seduta fino alla mezzanotte di oggi. Un gesto simbolico condannato dagli altri partiti.
Radio Vaticana - Governo e Quirinale al centro del faccia a faccia di stasera, durato un'ora, tra Bersani e Berlusconi. Un buon incontro ma è solo un inizio nella strada della condivisione, ha commentato il vicesegretario del Pd Enrico Letta. Ieri il Capo dello Stato Napolitano aveva sollecitato le larghe intese, ben viste dal leader del centrodestra. Bersani ha risposto che anche la sua proposta prevede un governo di minoranza, come avvenne nell'esempio citato del 1976, facendo però capire di fidarsi poco del suo interlocutore, Berlusconi appunto. Bersani rilancia la sua proposta: governo di cambiamento; convenzione per le riforme affidata a chi non governa; scelta del presidente della Repubblica con larga base parlamentare. E proprio nelle ore precedenti all'incontro, per la prima volta in questa legislatura si è creato un asse Pd-Pdl. I capigruppo di camera e Senato hanno infatti detto no alla convocazione delle commissioni permanenti, come richiesto invece dal Movimento 5 Stelle. Prassi e regolamenti, è la motivazione, suggeriscono di aspettare la nascita del governo. La decisione è stata definito un golpe da Grillo. I parlamentari 5 Stelle intendono occupare Montecitorio subito dopo la seduta fino alla mezzanotte di oggi. Un gesto simbolico condannato dagli altri partiti.
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