mercoledì, aprile 10, 2013
Il cardinal Tong ha raccontato, nel corso della messa solenne di ringraziamento per l’elezione del nuovo pontefice, i momenti salienti del suo incontro con Francesco: “Mi ha baciato la mano per dimostrare il suo amore e la sua devozione alla nostra Chiesa, un gesto che mi ha molto commosso. Gli ho regalato una statua della Madonna di Sheshan che ora si trova nella sua camera”. Un grazie a Benedetto XVI: “Ha spianato la strada alla riconciliazione”.

Asianews - La Chiesa cinese "è nel mio cuore. Non dimentico mai di pregare per i cattolici di Cina, che hanno offerto così tante testimonianze alla Chiesa universale". Lo ha detto papa Francesco al cardinal John Tong, vescovo di Hong Kong, subito dopo l'elezione. Lo ha rivelato lo stesso presule ieri, nel corso della messa solenne con cui la diocesi del Territorio ha festeggiato l'elezione del cardinal Bergoglioal soglio pontificio. La messa è stata concelebrata dal cardinal Joseph Zen, vescovo emerito, e da decine di sacerdoti. Erano presenti più di mille fedeli e ospiti, fra cui 25 pastori protestanti, 4 vescovi anglicani e 2 metropoliti ortodossi. Inoltre c'erano i rappresentanti diplomatici di 15 diverse nazioni, inclusa l'Argentina. Nel corso della sua omelia, il card. Tong ha raccontato i momenti salienti dell'elezione e la vicinanza del Papa alla Chiesa cinese.

Subito dopo la conta dei voti, ha raccontato il card. Tong, "il nuovo Papa si è alzato per abbracciare il cardinal Dias, che ha problemi motori. Quando è arrivato il mio turno di salutarlo, gli ho regalato una statua bronzea della Madonna di Sheshan, che Benedetto XVI ha indicato come protettrice della Cina. Gli ho detto: 'Noi cattolici cinesi l'amiamo e preghiamo per Lei. Le chiediamo di amarci e pregare per noi'. Il Papa ha sorriso e mi ha risposto: 'I cattolici cinesi hanno dato così tante testimonianze alla Chiesa universale'. E con mia grande sorpresa mi ha baciato la mano per dimostrare il suo amore e la sua devozione alla Chiesa cinese. Questo gesto mi ha commosso nel profondo". La mattina del 15 marzo, due giorni dopo l'elezione, il card. Tong ha incontrato di nuovo il pontefice: "Mi ha detto che la statua, che ora si trova nella sua stanza, gli ricorda san Francesco Saverio e il suo arrivo in Cina 460 anni fa. Ha aggiunto che non dimenticherà mai i cattolici cinesi, per i quali prega ogni giorno".

La questione della Chiesa cinese è stata toccata anche durante gli incontri preparatori al Conclave: "Ho parlato ai miei confratelli della situazione, e gli ho detto che i cattolici cinesi ringraziano Giovanni Paolo II e Benedetto XVI per la loro cura pastorale. La Lettera inviata da Benedetto alla Chiesa cinese nel 2007 è considerato il documento cardine da cui partire per arrivare alla piena riconciliazione". Il card. Tong ha poi concluso: "Spero che possa nascere un dialogo fra la Santa Sede e il governo cinese e che la Chiesa in Cina possa raggiungere la piena comunione con quella universale. Con la benedizione del Signore e la guida dello Spirito Santo, la Chiesa di Hong Kong è felice di poter continuare nella sua missione di Chiesa ponte fra la comunità cinese e la comunità universale dei fedeli".

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