martedì, aprile 16, 2013
Alle 11:44 ora di Greenwich in Iran è avvenuto un nuovo violentissimo terremoto di magnitudo 7,8 che ha sconvolto un'area rurale alla frontiera con il Pakistan. Secondo l'United States Geological Survey (Usgs) l'epicentro del sisma si trova a 80 km a nord dalla città di Zahedan, e il terremoto si è prodotto ad una profondità di 15,2 chilometri.

GreenReport - La radio internazionale iraniana Irib dice che «Il centro sismico iraniano oggi ha confermato la notizia della scossa di terremoto, con una forza pari a 7.5 gradi su scala Richter» nell'area di Systan Baluchestan. L'agenzia ufficiale Farsi scrive che «La zona colpita è un'area rurale, con la gran parte delle case costruite con mattoni di fango». Il terremoto è stato avvertito in tutto l'Iran e nei Paesi del Golfo, ma anche nella capitale indiana New Delhi. Nessuno sa bene cosa è accaduto in un'area rurale abbastanza isolata e cosa possa essere accaduto anche in Pakistan, ma le prime notizie date dalla Tv ufficiale iraniana parlano già di almeno 40 morti e di più di 1.200 edifici rasi al suolo, ma le vittime, secondo una fonte iraniana riportata dalla russa Ria Novosti, sarebbero centinaia

Il Paese non si è ancora ripreso dal terribile terremoto del 9 aprile, di magnitudo 6,3, avvenuto pericolosamente vicino alla centrale nucleare iraniana di Bushehr che ha devastato le città di Kaki, Kangan e Khormooj e raso al suolo due villaggi con circa 800 case.

L'Onu si era già offerta di aiutare Iran per il sisma nella provincia di Bushehr, che aveva sollevato le preoccupazioni dei Paesi del Golfo sulla tenuta di una centrale nucleare progettata ai tempi dello Scià di Persia. Un rischio che questo nuovo, ravvicinato e molto più potente terremoto acuisce per tutti gli impianti nucleari che la Repubblica islamica ha costruito, sta costruendo e vorrebbe realizzare in un Paese ad altissimo rischio sismico.

Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, non potrà far altro che riconfermare che «La Nazioni Unite sono pronte ad accordare l'aiuto internazionale necessario», ma Allah sembra voler ricordare al regime islamico quanto fragili siano le ambizioni di potenza nucleare di fronte alla terribile forza del pianeta vivente.


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