sabato, aprile 20, 2013
Al sesto scrutinio a Montecitorio Giorgio Napolitano è stato eletto nuovamente Presidente della Repubblica. La ricandidatura proposta da Pd, Pdl e Scelta civica ha visto contrari solo il Movimento 5 stelle e Sel. Un lungo applauso è seguito al superamento del quorum necessario di 504 voti.

Radio Vaticana - E’ la prima volta nella storia della Repubblica italiana che un presidente riceve la richiesta di ricandidarsi per un secondo settennato, periodo che i costituzionalisti definiscono congruo per lo svolgimento di un incarico. E’ dunque un passaggio unico. La Conferenza Episcopale Italiana, alla rielezione di Giorgio Napolitano, gli esprime le sue felicitazioni. "Nel farLe sentire la nostra vicinanza e partecipazione avvertiamo il peso della responsabilità che l'incarico conferitoLe porta con sè, specialmente in quest'ora della storia", scrive in un messaggio la presidenza della Cei. Prima del sì di Napolitano, stamattina il vescovo Giancarlo Bregantini, a capo della Commissione Episcopale per i problemi sociali, si era augurato che Napolitano “prendesse in mano la situazione” affinché il mondo politico facesse “una scelta di vera dignità e di grande responsabilità”. Ma sentiamo l’appello di monsignor Bregantini al microfono di Alessandro Guarasci:
R. – Sentiamo sempre più necessario rivolgere un disperato appello alla serietà e alla capacità di cogliere il gusto del bene comune: che siano capaci di responsabilità e di dignità!

D. – Questo perché il Paese sta in qualche modo o rischia quantomeno di affondare, la povertà aumenta e le persone sono sempre più in difficoltà?
R. – Soprattutto si sente la differenza abissale tra i problemi veri della gente e il gridare di qualcuno o l’essere muro a muro. Le parole che sono state usate, in questi giorni, sono incapaci di cogliere il dramma che sale dalla gente comune, dal Paese. Non si può giocare così! Non ci sono colpevoli qua o là, ma è la mentalità: cioè la politica non coglie il senso di responsabilità; la politica che non sa dire “stringiamoci perché il bene di tutti, viene prima del bene mio”. La dottrina sociale della Chiesa dice con chiarezza: prima viene il nostro, poi viene il mio; solo difendendo il nostro, io difendo il mio. Stamattina abbiamo a lungo pregato nelle Lodi, recitando il Cantico del Libro della Sapienza: “Dammi la sapienza che siede accanto a Te e non mi escludere dal numero dei tuoi figli”. Abbiamo dedicato questa preghiera espressamente al Parlamento italiano.

Sono presenti 3 commenti

Anonimo ha detto...

sono in perfetta sintonia con grillo ,perchè sono fermamente convinto che il sig. rodotà,sa fare il presidente della republica,meglio di napolitano,perchè à dieci anni di meno ,che non e poco ,a quell'età;se poi consideriamo l'esperienza universitaria internazionale da docente di rodotà penso proprio che il confronto con napolitano sia di 5a2 per rodotà .

Anonimo ha detto...

Sbagliato! Napolitano ha esperienza, oltre che come uomo di stato, come Presidente della Repubblica. Rodotà é comunque un grande uomo.
Andrea

Anonimo ha detto...

Grillo ormai é finito. Ha fatto e detto troppe cose non condivisibili. Ultima la marcia su Roma.
Non é più nessuno e lo si vedrà alle prossime elezioni.
Giuseppe

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