Si è svolto a Bergamo, il 12 e 13 aprile, il convegno dal titolo “Giovanni XXIII e Paolo VI - I Papi del Vaticano II”, promosso dalla Fondazione Papa Giovanni XXIII di Bergamo e dall’Istituto Paolo VI di Brescia e patrocinato dalla Conferenza Episcopale Italiana
di Monica Cardarelli
Giornate piene e dense di interventi, confronti, arricchimento umano e culturale quelle offerte dal convegno su Roncalli e Montini, i due pontefici che hanno annunciato (il primo) e portato a termine (il secondo) il Concilio Vaticano II, di cui si celebrano i 50 anni. Numerose le personalità intervenute, dal Cardinal Kasper, che ha introdotto i lavori, al Cardinal Poupard, il quale ha portato la sua testimonianza personale concludendo così le sessioni del convegno. Da Morozzo della Rocca a Philippe Chenaux, da Luciano Pazzaglia a Mathijs Lamberigts docente alla Facoltà Teologica di Lovanio, ed altri ancora, gli interventi hanno offerto un’ampia panoramica sulla storia dei due pontefici e sulla loro personalità e formazione.
La giornata di sabato si è aperta, fra l’altro, con la notizia annunciata da Mons. Francesco Beschi, vescovo di Bergamo, che il pomeriggio dello stesso giorno nella cattedrale di San Marco a Venezia avrebbe avuto luogo la cerimonia di beatificazione di don Luca Passi, il sacerdote bergamasco ricordato come predicatore ed evangelizzatore dei giovani che nel 1838 fondò l’Istituto delle Suore Maestre di Santa Dorotea.
Gli interventi della prima giornata erano centrati sulla formazione del cardinal Roncalli e del cardinal Montini, sulla influenza delle relative scuole bergamasche e bresciane: uno studio proposto sulle personalità dei due sacerdoti, pastori e uomini di chiesa. Per il cardinal Roncalli la sua nomina a visitatore apostolico in Bulgaria, delegato apostolico in Turchia e in Grecia, e infine quella di Nunzio apostolico a Parigi e Patriarca di Venezia contribuirono a formare spiritualmente e culturalmente la sua personalità e fecero maturare in lui l’idea del Concilio. Il cardinal Montini a sua volta, Assistente ecclesiastico nazionale della FUCI nazionale (durante questo periodo ricevette l’incarico di visitare Germania e Svizzera), Sostituto alla Segreteria di Stato di Pio XI e Sottosegretario di Stato di Pio XII e infine Arcivescovo di Milano, fu il primo cardinale creato da Giovanni XXIII.
L’attenzione dei lavori della prima giornata era quindi rivolta a tutto quel fermento spirituale e culturale che ha condotto Papa Giovanni alla promulgazione del Concilio Vaticano II e in seguito Paolo VI a dare vita concretamente e portare a termine l’evento conciliare.
Gli interventi della seconda giornata vertevano in particolare proprio sul pontificato dei due papi e su come l’idea del Concilio di Papa Giovanni, l’intuizione come “un fiore spontaneo sbocciato in una primavera inattesa” sia stata poi realizzata da Paolo VI.
In occasione del convegno è stato anche presentato il libro “Lettere di fede e di amicizia”, edizioni Studium: un volume, curato dall'arcivescovo Loris F. Capovilla e dal saggista Marco Roncalli, che raccoglie un carteggio inedito di duecentouno lettere; la prima reperita è del 1925 e documenta un invito per una predicazione ai fucini rivolto da Montini a Roncalli, mentre l’ultima, datata 25 maggio 1963, reca la firma di chi nel frattempo è diventato arcivescovo di Milano e cardinale e si rivolge all’amico, papa dal 28 ottobre 1958, ma ormai quasi in agonia, augurandogli di poter essere presente alla seconda sessione del Concilio.
Numerosi gli intervenuti che hanno avuto modo di apprezzare l’occasione di studio e di riflessione proposta, ma anche di incontro e di confronto per la chiesa locale e non solo. Perché, come disse Papa Roncalli nell’omelia di domenica 13 novembre 1960: “La Chiesa Cattolica non è un museo di archeologia. Essa è l'antica fontana del villaggio che dà l'acqua alle generazioni di oggi, come la diede a quelle del passato”.
di Monica Cardarelli
Giornate piene e dense di interventi, confronti, arricchimento umano e culturale quelle offerte dal convegno su Roncalli e Montini, i due pontefici che hanno annunciato (il primo) e portato a termine (il secondo) il Concilio Vaticano II, di cui si celebrano i 50 anni. Numerose le personalità intervenute, dal Cardinal Kasper, che ha introdotto i lavori, al Cardinal Poupard, il quale ha portato la sua testimonianza personale concludendo così le sessioni del convegno. Da Morozzo della Rocca a Philippe Chenaux, da Luciano Pazzaglia a Mathijs Lamberigts docente alla Facoltà Teologica di Lovanio, ed altri ancora, gli interventi hanno offerto un’ampia panoramica sulla storia dei due pontefici e sulla loro personalità e formazione.
La giornata di sabato si è aperta, fra l’altro, con la notizia annunciata da Mons. Francesco Beschi, vescovo di Bergamo, che il pomeriggio dello stesso giorno nella cattedrale di San Marco a Venezia avrebbe avuto luogo la cerimonia di beatificazione di don Luca Passi, il sacerdote bergamasco ricordato come predicatore ed evangelizzatore dei giovani che nel 1838 fondò l’Istituto delle Suore Maestre di Santa Dorotea.
Gli interventi della prima giornata erano centrati sulla formazione del cardinal Roncalli e del cardinal Montini, sulla influenza delle relative scuole bergamasche e bresciane: uno studio proposto sulle personalità dei due sacerdoti, pastori e uomini di chiesa. Per il cardinal Roncalli la sua nomina a visitatore apostolico in Bulgaria, delegato apostolico in Turchia e in Grecia, e infine quella di Nunzio apostolico a Parigi e Patriarca di Venezia contribuirono a formare spiritualmente e culturalmente la sua personalità e fecero maturare in lui l’idea del Concilio. Il cardinal Montini a sua volta, Assistente ecclesiastico nazionale della FUCI nazionale (durante questo periodo ricevette l’incarico di visitare Germania e Svizzera), Sostituto alla Segreteria di Stato di Pio XI e Sottosegretario di Stato di Pio XII e infine Arcivescovo di Milano, fu il primo cardinale creato da Giovanni XXIII.
L’attenzione dei lavori della prima giornata era quindi rivolta a tutto quel fermento spirituale e culturale che ha condotto Papa Giovanni alla promulgazione del Concilio Vaticano II e in seguito Paolo VI a dare vita concretamente e portare a termine l’evento conciliare.
Gli interventi della seconda giornata vertevano in particolare proprio sul pontificato dei due papi e su come l’idea del Concilio di Papa Giovanni, l’intuizione come “un fiore spontaneo sbocciato in una primavera inattesa” sia stata poi realizzata da Paolo VI.
In occasione del convegno è stato anche presentato il libro “Lettere di fede e di amicizia”, edizioni Studium: un volume, curato dall'arcivescovo Loris F. Capovilla e dal saggista Marco Roncalli, che raccoglie un carteggio inedito di duecentouno lettere; la prima reperita è del 1925 e documenta un invito per una predicazione ai fucini rivolto da Montini a Roncalli, mentre l’ultima, datata 25 maggio 1963, reca la firma di chi nel frattempo è diventato arcivescovo di Milano e cardinale e si rivolge all’amico, papa dal 28 ottobre 1958, ma ormai quasi in agonia, augurandogli di poter essere presente alla seconda sessione del Concilio.
Numerosi gli intervenuti che hanno avuto modo di apprezzare l’occasione di studio e di riflessione proposta, ma anche di incontro e di confronto per la chiesa locale e non solo. Perché, come disse Papa Roncalli nell’omelia di domenica 13 novembre 1960: “La Chiesa Cattolica non è un museo di archeologia. Essa è l'antica fontana del villaggio che dà l'acqua alle generazioni di oggi, come la diede a quelle del passato”.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.