lunedì, aprile 29, 2013
L’Azione Cattolica Italiana desidera esprimere al Presidente del Consiglio Enrico Letta e al suo Governo l’augurio più sincero per un fecondo servizio.

Il Paese merita un futuro migliore del suo presente. L’inizio di una stagione nuova nel rapporto tra cittadini e istituzioni. Un’azione di governo riformatrice, equa e solidale, che sappia dare risposte concrete e rapide ai tanti problemi con i quali quotidianamente gli italiani si confrontano, primi fra tutti quelli prodotti dai durissimi effetti della crisi economica sulla vita delle famiglie e delle imprese.

Un augurio pieno di attese fatto anche di speranza, poiché alla speranza siamo tutti chiamati, come ci ricorda Papa Francesco. La speranza è un potente motore che non spegne le coscienze, non acquieta gli animi in una pacata rassegnazione, ma al contrario attiva le risorse migliori, che sono presenti nel Paese: l’iniziativa personale e comunitaria per la promozione del bene comune e la difesa della dignità di ciascuno, il senso del dovere e della responsabilità verso la sfera pubblica, la coerenza che si traduce in stile di vita esemplare anche per gli altri. Governanti e governati, tutti in modo diffuso, sentano il dovere di una semina costante di bene, che permetta al Paese intero di costruire il domani su fondamenta solide.

Un augurio che chiede attenzione ai temi della vita di ogni giorno, primo tra tutti il lavoro, il sostegno alle famiglie e ai tanti giovani che chiedono di progettare un’esistenza non più precaria. Un augurio che domanda un’azione di governo volta ad inserire criteri di moralità, trasparenza e legalità nell’agire politico.

L’Azione Cattolica Italiana spera non venga dilapidato il generoso impegno che ha portato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ad accettare la rielezione pur di contribuire al superamento della pericolosa paralisi istituzionale, seguita alle elezioni politiche dello scorso febbraio. Per questo, crediamo che sia opportuno, al di là delle tante parole, assumere, nell’orizzonte degli impegni del governo, tre priorità:

-     il primo impegno è ridare credibilità alla politica e ai partiti. La crisi che il Paese vive è anche, se non soprattutto, una crisi di fiducia nelle istituzioni e nelle forze politiche.

-     il secondo impegno è una nuova legge elettorale, capace di garantire maggioranze parlamentari certe e il completamento delle riforme istituzionali, necessarie per costruire una democrazia moderna, nei mutati scenari globali, che l’Italia, inascoltata, reclama da tempo.

-     il terzo punto è offrire una risposta alla difficile crisi: si devono risposte alle famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese; si devono dare nuove garanzie per le imprese; si deve ridare speranza ai giovani per un futuro migliore.


Dialogare per costruire è ciò che richiede il momento storico. Rinunciarvi in nome delle proprie convinzioni di parte conduce solo in un vicolo cieco. Il rapporto costante con il territorio, che da sempre caratterizza l’essere Azione Cattolica, ci fa dire che nel Paese sono tantissime le risorse umane, professionali e sociali, imprenditoriali e culturali che non si lasciano abbattere e scoraggiare. Per valorizzare queste risorse, occorre però un Governo capace, con la sua azione, di dare anche buoni esempi affinché cresca la partecipazione civica di ciascuno, l’interesse diffuso per la sfera pubblica, la formazione sociale e politica che rende ogni uomo e ogni donna liberi e in grado di decidere e agire per il bene dell’Italia.

Roma, 29 aprile 2013


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