mercoledì, aprile 24, 2013
Oltre 100 casi e 22 morti in Cina. Oggi un caso anche a Taiwan  

GreenReport - L'accademia delle scienza agricole della Cina ha dichiarato oggi che «Gli scienziati hanno scoperto che il virus H7N9 nell'uomo possiede dei geni simili a quelli del virus dell'influenza aviaria H7N9 nei volatili vivi. Gli studi, condotti dall'Istituto di ricerca veterinaria di Harbin, sotto l'autorità dell'Accademia, dimostrano che il virus dell'influenza H7N9 è una combinazione di geni di diversi virus. Infatti, 6 dei geni del virus dell'influenza H7N9 provengono dal virus dell'influenza aviaria H9N2. Però, l'origine dei geni emoagglutinina e neuraminidasi non è chiara».

Esattamente quel che si temeva: il virus sta mutando ed adattandosi. I ricercatori hanno raccolto 970 campioni nei mercati di volatile vivi ed in alcune fattorie di Shanghai e della provincia orientale de l'Anhui. 20 campioni provenienti dai mercati si sono rivelati positivi al virus, mentre quelli provenienti dagli allevamenti h
anno dato esito negativo.

L'accademia delle scienza agricole della Cina assicura che «Ulteriori ricerche saranno effettuate per esplorare la sorgente del virus H7N9 e le sue vie di trasmissione».

Intanto, fino a ieri pomeriggio in Cina erano stati registrati 108 casi di infezione al virus dell'influenza aviaria H7N9, dei quali ben 22 mortali, 14 pazienti sono stati dimessi dagli ospedali e 72 sono ancora in cura.

La città più colpita sembra Shanghai, con 33 casi e 12 morti, seguita dalla provincia di Zhejiang 42 casi e 6 morti, dallo Jiangsu con 24 casi e 3 morti, dalla provincia di Anhui con 5 casi e un morto. Ma casi di infezioni viene anche segnalato nella capitale Pechino (1) e nelle province dell'Henan (3) dello Shandong (1 ieri). Un caso di influenza aviaria è stato confermato oggi anche a Taiwan.

Anche se la progressione del virus è lenta, sembra estendersi a tutta la Cina e rischia, dopo aver raggiunto Taiwan, di approdare anche in altri Paesi asiatici.

Il 19 aprile l'Organizzazione mondiale della sanità ha annunciato che sta studiando i casi di "focolai familiari" cioè diverse infezioni all'interno di una stessa famiglia, per escludere ogni rischio di trasmissione tra esseri umani del virus H7N9. Come per il ceppo H5N1 dell'influenza aviaria, il più comune, gli scienziati temono che una mutazione virale permetta delle contaminazioni tra esseri umani, il che potrebbe innescare una pandemia.

La Cina ha confermato ufficialmente la comparsa della nuova influenza aviaria che colpisce gli uomini a fine marzo e la commissione sanitaria nazionale continua a dire che «Queste infezioni sono casi isolati e non è stato confermato nessun segno di trasmissione da uomo ad uomo».


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