È di almeno 19 vittime e oltre 180 feriti il bilancio di una serie di attentati verificatisi questa mattina in diverse località del paese, che si avvicina alla scadenza elettorale delle provinciali, il prossimo 20 aprile. Ben 17 attentati – secondo quanto riferiscono le forze dell’ordine – si sono verificati nell’orario di punta, tra le 8 e le 9 ora locale, mentre la gente si recava al lavoro o nei mercati.
Misna - Solo nella capitale Baghdad sei autobombe, di cui una all’ingresso dell’aeroporto, hanno causato otto morti e 48 feriti, mentre a Touz Khormatou nel nord, sei persone sono morte in tre esplosioni. Altri attacchi sono stati messi a segno a Nassiriya, Hilla, Samarra e Baqouba. Anche Kirkuk, capoluogo dell’omonima regione ricca di petrolio e al centro di un braccio di ferro politico tra il governo centrale di Baghdad e la provincia autonoma del Kurdistan, è stata teatro di tre esplosioni causate da altrettante autobombe.
Oggi intanto hanno cominciato a votare circa 650.000 tra soldati e poliziotti, una settimana prima del resto della popolazione, per rinnovare 12 delle 18 assemblee provinciali. Secondo fonti mediche, 14 candidati sono stati uccisi dall’inizio dell’anno. Il governo ha rinviato le elezioni a Ninive (nord) e ad Anbar (ovest), province a maggioranza sunnita. Le tre province della regione autonoma del Kurdistan e quella di Kirkuk (nord) non votano.
Misna - Solo nella capitale Baghdad sei autobombe, di cui una all’ingresso dell’aeroporto, hanno causato otto morti e 48 feriti, mentre a Touz Khormatou nel nord, sei persone sono morte in tre esplosioni. Altri attacchi sono stati messi a segno a Nassiriya, Hilla, Samarra e Baqouba. Anche Kirkuk, capoluogo dell’omonima regione ricca di petrolio e al centro di un braccio di ferro politico tra il governo centrale di Baghdad e la provincia autonoma del Kurdistan, è stata teatro di tre esplosioni causate da altrettante autobombe.
Oggi intanto hanno cominciato a votare circa 650.000 tra soldati e poliziotti, una settimana prima del resto della popolazione, per rinnovare 12 delle 18 assemblee provinciali. Secondo fonti mediche, 14 candidati sono stati uccisi dall’inizio dell’anno. Il governo ha rinviato le elezioni a Ninive (nord) e ad Anbar (ovest), province a maggioranza sunnita. Le tre province della regione autonoma del Kurdistan e quella di Kirkuk (nord) non votano.
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