Un convegno a Roma a cura del movimento “Coscienze in Rete” ha affrontato entrambi i temi
Fausto Carotenuto, fondatore del suddetto movimento, ha ribadito più volte durante il meeting svoltosi il 21 aprile l’importanza dell’opera d’arte e la sua efficacia per la formazione dei giovani e per la crescita culturale e spirituale della società. Gli abbiamo rivolto alcune domande.
D. Ci può spiegare com’è nata questa iniziativa per il rilancio spirituale dell’arte?
R. L'Arte dei nostri tempi materialisti è spesso ridotta a competitiva affermazione dell'ego dell'artista. Non è più chiaro se l'Arte abbia una funzione e quale. Uno steccato invalicabile si è creato tra circoli artistici e la gran parte dell'opinione pubblica, che raramente apprezza le forme artistiche contemporanee o se ne interessa. E' come se l'Arte avesse in qualche modo "perso l'anima". In effetti molti artisti hanno perso di vista la missione, la funzione storica e sociale dell'Arte: essere ponte privilegiato tra Cielo e Terra e fra Terra e Cielo. Quella antica e preziosa attività umana che è capace di mettersi in contatto con i mondi dello Spirito. Che sa come compenetrarne le forme materiali (sonore, visive, vitali, minerali, ecc...) in un modo così speciale da far vibrare verso l'alto quanto di buono, vero e bello esiste nell'anima della gente. Di tutti coloro che fruiscono di un'opera d'Arte.
D. Bene. Allora qual è il ruolo e la responsabilità dell’artista nella nostra società?
R. Gli artisti, annebbiati da secoli di materialismo, hanno spesso dimenticato che il talento che è stato donato loro viene dal Cielo e che questo talento, se arricchito dal loro amore per gli altri, ha lo scopo di contribuire alla realizzazione del progetto divino di crescita delle coscienze di tutti. Ogni vero artista svolge una funzione sacerdotale: quella di essere capace di portare nella materia le idee divine, perché l'Umanità possa avvalersene per innalzare la propria frequenza verso le dimensioni dell'Amore e dello Spirito. Nel deserto di ideali, nella competizione degli egoismi tipica della nostra epoca, è quanto mai necessario e urgente riportare la speranza e la realtà di un'Arte degna di tale nome. Un'Arte capace, sull'onda dell'amore cosciente, di superare lo steccato di incomprensione ormai esistente tra gli artisti ed il pubblico, e ricostituire un utile ed efficace dialogo spirituale tra Arte e società. Tra Cielo e Terra e tra Terra e Cielo. Di tornare a svolgere la propria funzione storica di sano ed indispensabile "fertilizzante" della crescita umana.
D. Alla luce di quanto ha detto, qual è oggi il ruolo delle religioni per portare avanti il messaggio dell’arte?
R. Una volta le grandi religioni organizzate si occupavano di tenere in vita questa funzione. Ma da tempo hanno dimenticato questo ruolo, prese da altre esigenze. Riteniamo che nella nostra epoca questo compito vitale spetti alle libere forme di nuove ed antiche spiritualità, che stanno emergendo ovunque con grande forza. Proprio dal loro vitale e libero fermento di coscienza può nascere il germe per una rinascita spirituale dell'Arte.
D. E in tutto questo quale potrebbe essere invece la funzione dell’educazione e quella della politica?
R. L'organizzazione interna dell'educazione deve essere svincolata da criteri di tipo politico-giuridico e da esigenze di tipo economico. L'unico obiettivo deve essere quello di facilitare in ogni modo la crescita e la piena maturazione dei talenti e delle qualità di ogni singolo individuo. Preservandone – fin da bambino - l'integrità psico-fisica e favorendo la crescita delle qualità spirituali di ognuno. E' necessario che la pedagogia generi un nuovo stile educativo, per l'affermazione di un uomo nuovo, consapevole, attento al proprio modo di vivere e al suo rapporto con il Pianeta. Un uomo finalmente riconnesso con la propria vera essenza e quindi con la "matrice divina". La politica deve occuparsi di supportare questi intenti di fondo, e di tenere economia e apparato statale separati dalla amministrazione e dalla definizione dei programmi educativi.
Alla fine della serata si è avuto la sensazione di aver assistito a testimonianze tese a far comprendere la meravigliosa influenza dell’arte in tutte le sue manifestazioni. Significativa ed emozionante nel creare delle risonanze interiori positive facilmente percepibili è stata l’esibizione musicale di Oscar Bonelli, specialista nel canto energetico, che ha aiutato i partecipanti ad aumentare la forza vitale stimolando e coinvolgendo tutti nella riscoperta della propria parte terrena e di quella eterica.
Nello stesso tempo, uscendo mi è venuta in mente una catechesi del Papa emerito Benedetto XVI. Prima di lasciare infatti la sua straordinaria missione, ricordando la memoria liturgica del Beato Angelico, ci ha dettato il Suo testamento spirituale, a riprova che il pensiero laico e quello religioso sul tema universale del linguaggio dell’arte spesso e volentieri coincidono. In particolare Papa Benedetto disse che “il vero artista è custode della bellezza del mondo e grazie alla sua particolare sensibilità estetica può cogliere più di altri la bellezza della fede": suo compito è "indicare la via Pulchritudinis", ovvero attraverso il Bello condurre l'uomo a Dio. Sono state varie e numerose le occasioni in cui Benedetto XVI ha evidenziato la funzione evangelizzatrice dell'arte e ha anche parafrasato la famosa frase di Fëdor Dostoevskij in cui il celebre scrittore russo diceva che solo la “Bellezza salverà il mondo”.
Fausto Carotenuto, fondatore del suddetto movimento, ha ribadito più volte durante il meeting svoltosi il 21 aprile l’importanza dell’opera d’arte e la sua efficacia per la formazione dei giovani e per la crescita culturale e spirituale della società. Gli abbiamo rivolto alcune domande.
D. Ci può spiegare com’è nata questa iniziativa per il rilancio spirituale dell’arte?
R. L'Arte dei nostri tempi materialisti è spesso ridotta a competitiva affermazione dell'ego dell'artista. Non è più chiaro se l'Arte abbia una funzione e quale. Uno steccato invalicabile si è creato tra circoli artistici e la gran parte dell'opinione pubblica, che raramente apprezza le forme artistiche contemporanee o se ne interessa. E' come se l'Arte avesse in qualche modo "perso l'anima". In effetti molti artisti hanno perso di vista la missione, la funzione storica e sociale dell'Arte: essere ponte privilegiato tra Cielo e Terra e fra Terra e Cielo. Quella antica e preziosa attività umana che è capace di mettersi in contatto con i mondi dello Spirito. Che sa come compenetrarne le forme materiali (sonore, visive, vitali, minerali, ecc...) in un modo così speciale da far vibrare verso l'alto quanto di buono, vero e bello esiste nell'anima della gente. Di tutti coloro che fruiscono di un'opera d'Arte.
D. Bene. Allora qual è il ruolo e la responsabilità dell’artista nella nostra società?
R. Gli artisti, annebbiati da secoli di materialismo, hanno spesso dimenticato che il talento che è stato donato loro viene dal Cielo e che questo talento, se arricchito dal loro amore per gli altri, ha lo scopo di contribuire alla realizzazione del progetto divino di crescita delle coscienze di tutti. Ogni vero artista svolge una funzione sacerdotale: quella di essere capace di portare nella materia le idee divine, perché l'Umanità possa avvalersene per innalzare la propria frequenza verso le dimensioni dell'Amore e dello Spirito. Nel deserto di ideali, nella competizione degli egoismi tipica della nostra epoca, è quanto mai necessario e urgente riportare la speranza e la realtà di un'Arte degna di tale nome. Un'Arte capace, sull'onda dell'amore cosciente, di superare lo steccato di incomprensione ormai esistente tra gli artisti ed il pubblico, e ricostituire un utile ed efficace dialogo spirituale tra Arte e società. Tra Cielo e Terra e tra Terra e Cielo. Di tornare a svolgere la propria funzione storica di sano ed indispensabile "fertilizzante" della crescita umana.
D. Alla luce di quanto ha detto, qual è oggi il ruolo delle religioni per portare avanti il messaggio dell’arte?
R. Una volta le grandi religioni organizzate si occupavano di tenere in vita questa funzione. Ma da tempo hanno dimenticato questo ruolo, prese da altre esigenze. Riteniamo che nella nostra epoca questo compito vitale spetti alle libere forme di nuove ed antiche spiritualità, che stanno emergendo ovunque con grande forza. Proprio dal loro vitale e libero fermento di coscienza può nascere il germe per una rinascita spirituale dell'Arte.
D. E in tutto questo quale potrebbe essere invece la funzione dell’educazione e quella della politica?
R. L'organizzazione interna dell'educazione deve essere svincolata da criteri di tipo politico-giuridico e da esigenze di tipo economico. L'unico obiettivo deve essere quello di facilitare in ogni modo la crescita e la piena maturazione dei talenti e delle qualità di ogni singolo individuo. Preservandone – fin da bambino - l'integrità psico-fisica e favorendo la crescita delle qualità spirituali di ognuno. E' necessario che la pedagogia generi un nuovo stile educativo, per l'affermazione di un uomo nuovo, consapevole, attento al proprio modo di vivere e al suo rapporto con il Pianeta. Un uomo finalmente riconnesso con la propria vera essenza e quindi con la "matrice divina". La politica deve occuparsi di supportare questi intenti di fondo, e di tenere economia e apparato statale separati dalla amministrazione e dalla definizione dei programmi educativi.
Alla fine della serata si è avuto la sensazione di aver assistito a testimonianze tese a far comprendere la meravigliosa influenza dell’arte in tutte le sue manifestazioni. Significativa ed emozionante nel creare delle risonanze interiori positive facilmente percepibili è stata l’esibizione musicale di Oscar Bonelli, specialista nel canto energetico, che ha aiutato i partecipanti ad aumentare la forza vitale stimolando e coinvolgendo tutti nella riscoperta della propria parte terrena e di quella eterica.
Nello stesso tempo, uscendo mi è venuta in mente una catechesi del Papa emerito Benedetto XVI. Prima di lasciare infatti la sua straordinaria missione, ricordando la memoria liturgica del Beato Angelico, ci ha dettato il Suo testamento spirituale, a riprova che il pensiero laico e quello religioso sul tema universale del linguaggio dell’arte spesso e volentieri coincidono. In particolare Papa Benedetto disse che “il vero artista è custode della bellezza del mondo e grazie alla sua particolare sensibilità estetica può cogliere più di altri la bellezza della fede": suo compito è "indicare la via Pulchritudinis", ovvero attraverso il Bello condurre l'uomo a Dio. Sono state varie e numerose le occasioni in cui Benedetto XVI ha evidenziato la funzione evangelizzatrice dell'arte e ha anche parafrasato la famosa frase di Fëdor Dostoevskij in cui il celebre scrittore russo diceva che solo la “Bellezza salverà il mondo”.
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