La V edizione della Scuola di formazione per studenti organizzata dal Movimento Studenti di AC
Ha avuto inizio ieri, a Fiuggi, in un bellissimo clima di festa, la V edizione della Scuola di formazione per studenti (SFS) del Movimento Studenti di Azione Cattolica (MSAC) che vede la partecipazione di più di mille studenti provenienti da ogni parte d’Italia. Ogni momento dell’incontro si caratterizza per uno sguardo al futuro, con il coraggio di cambiare e di ripartire per costruire «la scuola che verrà». La mattinata di oggi – dedicata a «Ho visto un posto che mi piace. Chiacchierata guardando al futuro: nuovi stili di vita e nuovi modelli di sviluppo» - ha visto la partecipazione di Antonio Da Re, professore di Filosofia morale all’università di Padova, Andrea Bonaccorsi, membro del consiglio direttivo dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) e professore di Ingegneria Gestionale, e Matteo Mascia, specialista in Istituzioni e tecniche di tutela dei diritti umani presso l’Università di Padova.
Antonio Da Re – durante la chiacchierata – ha sottolineato ai msacchini (così sono chiamati gli studenti di Azione Cattolica) come «la sobrietà non ha attinenza solo con il consumo ma anche con il comportamento in generale: è il dare il giusto peso alle parole e alle persone. La sobrietà deve essere gioiosa e deve partire dalle relazioni». Andrea Bonaccorsi ha invece esortato i presenti spiegando loro che «la crescita, come si credeva in passato, non realizza maggiore uguaglianza ma aumenta le diseguaglianze. Però non va allo stesso tempo moderata, quanto piuttosto indirizzata verso forme sostenibili». Infine, Matteo Mascia ha lanciato una sfida: «la sobrietà è un potere che abbiamo quando facciamo la scelta di prodotti che rispettino i principi di sostenibilità, discerniamo quindi al momento dell’acquisto e andiamo a premiare quei produttori che hanno realizzato un determinato percorso di responsabilità. Scegliamo prodotti sostenibili!».
La mattinata era iniziata con la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Domenico Sigalini, assistente ecclesiastico generale dell’Ac e con il saluto di Franco Miano, presidente nazionale dell’associazione. Mons. Sigalini, al termine della celebrazione, rivolgendosi ai ragazzi presenti ha detto loro: “mi voglio togliere un sassolino dalla scarpa: in meno di 14 giorni abbiamo fatto il Papa, nonostante dicessero che la Chiesa fosse alla frutta e invece... ci vuole coraggio, dovete avere coraggio! W papa Francesco!». Il presiedente Ac Miano ha voluto soprattutto lasciare tre parole agli studenti, che sono tre impegni per il domani: Partecipazione, testimonianza (testimoniare la gioia di vivere) e Speranza (diversa dalla pura illusione).
La SFS, ieri, si era aperta con la relazione introduttiva della segretaria nazionale, Elena Poser, che ha voluto ricordare in prima battuta i ragazzi che non erano presenti perché le loro famiglie sono colpite dalla crisi economica: «non possiamo nascondere alcune difficoltà che stanno vivendo le famiglie italiane. Sicuramente alcuni ragazzi non sono potuti essere qui per problemi economici. È perciò anche a loro che va il nostro pensiero, ed è anche per questo che siamo qui in questi giorni: per costruire la scuola che verrà, nella speranza che sia un pilastro di crescita umana e civile in un mondo più giusto e più equo».
«Siamo qui – ha proseguito poi la Poser - per essere e per fare scuola. Fare scuola vuol dire essere consapevoli che non “nasciamo imparati”, che abbiamo tanto da imparare dalle situazioni, dagli incontri, da quelle lezioni a scuola che a volte ci entusiasmano, mentre altre volte ci annoiano da morire; e per essere scuola, ovvero per dire uno stile».
Dopo la pausa per la cena, la serata era continuata con lo spettacolo della compagnia «Oltre quella Sedia» di Trieste: compagnia formata da un gruppo di persone che condividono la visione di una società nella quale le persone con disabilità abbiano la possibilità di vivere sfruttando appieno le proprie potenzialità.
Nella serata di ieri anche il dialogo “franco e schietto” con Aldo Cazzullo, editorialista del «Corriere della Sera», che ha lanciato ai msacchini alcune provocazioni. Tra le tante due hanno riscosso molto successo tra i ragazzi. La prima: «ragazzi, non dovete avere paura di uscire dal guscio di casa, di andare all’estero; il mondo sta cambiando con rapidità». La seconda: «in internet molti parlano, tutti gridano, parecchi insultano ma nessuno ascolta. Questo però è come perdere un’opportunità, voi dovete essere invece capaci di usare questo mezzo con testa e coraggio».
La SFS proseguirà oggi pomeriggio con Melissa Pignatelli, antropologa, fondatrice e direttore de “la Rivista Culturale.com”, Marco Lodoli, insegnante e scrittore, e Alessio Rossi, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Unindustria che parteciperanno a una tavola rotonda dal titolo «C’è scuola domani? La scuola di domani: innovazioni, obiettivi, sfide».
A chiudere la tre giorni, domani mattina le storie di studenti protagonisti fra i banchi di scuola e costruttori di futuro.
Ha avuto inizio ieri, a Fiuggi, in un bellissimo clima di festa, la V edizione della Scuola di formazione per studenti (SFS) del Movimento Studenti di Azione Cattolica (MSAC) che vede la partecipazione di più di mille studenti provenienti da ogni parte d’Italia. Ogni momento dell’incontro si caratterizza per uno sguardo al futuro, con il coraggio di cambiare e di ripartire per costruire «la scuola che verrà». La mattinata di oggi – dedicata a «Ho visto un posto che mi piace. Chiacchierata guardando al futuro: nuovi stili di vita e nuovi modelli di sviluppo» - ha visto la partecipazione di Antonio Da Re, professore di Filosofia morale all’università di Padova, Andrea Bonaccorsi, membro del consiglio direttivo dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) e professore di Ingegneria Gestionale, e Matteo Mascia, specialista in Istituzioni e tecniche di tutela dei diritti umani presso l’Università di Padova.
Antonio Da Re – durante la chiacchierata – ha sottolineato ai msacchini (così sono chiamati gli studenti di Azione Cattolica) come «la sobrietà non ha attinenza solo con il consumo ma anche con il comportamento in generale: è il dare il giusto peso alle parole e alle persone. La sobrietà deve essere gioiosa e deve partire dalle relazioni». Andrea Bonaccorsi ha invece esortato i presenti spiegando loro che «la crescita, come si credeva in passato, non realizza maggiore uguaglianza ma aumenta le diseguaglianze. Però non va allo stesso tempo moderata, quanto piuttosto indirizzata verso forme sostenibili». Infine, Matteo Mascia ha lanciato una sfida: «la sobrietà è un potere che abbiamo quando facciamo la scelta di prodotti che rispettino i principi di sostenibilità, discerniamo quindi al momento dell’acquisto e andiamo a premiare quei produttori che hanno realizzato un determinato percorso di responsabilità. Scegliamo prodotti sostenibili!».
La mattinata era iniziata con la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Domenico Sigalini, assistente ecclesiastico generale dell’Ac e con il saluto di Franco Miano, presidente nazionale dell’associazione. Mons. Sigalini, al termine della celebrazione, rivolgendosi ai ragazzi presenti ha detto loro: “mi voglio togliere un sassolino dalla scarpa: in meno di 14 giorni abbiamo fatto il Papa, nonostante dicessero che la Chiesa fosse alla frutta e invece... ci vuole coraggio, dovete avere coraggio! W papa Francesco!». Il presiedente Ac Miano ha voluto soprattutto lasciare tre parole agli studenti, che sono tre impegni per il domani: Partecipazione, testimonianza (testimoniare la gioia di vivere) e Speranza (diversa dalla pura illusione).
La SFS, ieri, si era aperta con la relazione introduttiva della segretaria nazionale, Elena Poser, che ha voluto ricordare in prima battuta i ragazzi che non erano presenti perché le loro famiglie sono colpite dalla crisi economica: «non possiamo nascondere alcune difficoltà che stanno vivendo le famiglie italiane. Sicuramente alcuni ragazzi non sono potuti essere qui per problemi economici. È perciò anche a loro che va il nostro pensiero, ed è anche per questo che siamo qui in questi giorni: per costruire la scuola che verrà, nella speranza che sia un pilastro di crescita umana e civile in un mondo più giusto e più equo».
«Siamo qui – ha proseguito poi la Poser - per essere e per fare scuola. Fare scuola vuol dire essere consapevoli che non “nasciamo imparati”, che abbiamo tanto da imparare dalle situazioni, dagli incontri, da quelle lezioni a scuola che a volte ci entusiasmano, mentre altre volte ci annoiano da morire; e per essere scuola, ovvero per dire uno stile».
Dopo la pausa per la cena, la serata era continuata con lo spettacolo della compagnia «Oltre quella Sedia» di Trieste: compagnia formata da un gruppo di persone che condividono la visione di una società nella quale le persone con disabilità abbiano la possibilità di vivere sfruttando appieno le proprie potenzialità.
Nella serata di ieri anche il dialogo “franco e schietto” con Aldo Cazzullo, editorialista del «Corriere della Sera», che ha lanciato ai msacchini alcune provocazioni. Tra le tante due hanno riscosso molto successo tra i ragazzi. La prima: «ragazzi, non dovete avere paura di uscire dal guscio di casa, di andare all’estero; il mondo sta cambiando con rapidità». La seconda: «in internet molti parlano, tutti gridano, parecchi insultano ma nessuno ascolta. Questo però è come perdere un’opportunità, voi dovete essere invece capaci di usare questo mezzo con testa e coraggio».
La SFS proseguirà oggi pomeriggio con Melissa Pignatelli, antropologa, fondatrice e direttore de “la Rivista Culturale.com”, Marco Lodoli, insegnante e scrittore, e Alessio Rossi, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Unindustria che parteciperanno a una tavola rotonda dal titolo «C’è scuola domani? La scuola di domani: innovazioni, obiettivi, sfide».
A chiudere la tre giorni, domani mattina le storie di studenti protagonisti fra i banchi di scuola e costruttori di futuro.
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