giovedì, aprile 25, 2013
A Modena apre l'emporio Portobello, riservato alle persone in difficoltà economica. Cambiare stile di vita e prestare la propria opera sono i requisiti necessari per ricevere la tessera magnetica con la quale si fa la spesa.  

Città Nuova - In Italia la percentuale di povertà negli ultimi anni è aumentata e molte persone non sanno proprio come fare per arrivare a fine mese. Ma contro questo dato sempre più dilagante, arriva una nuova esperienza all’insegna della solidarietà e del bene comune. A Modena a maggio aprirà l’Emporio Portobello, dove potranno entrare solo persone con difficoltà economiche. Circa 450 famiglie, questi i numeri che stimano i responsabili del Centro per il Volontariato del capoluogo emiliano, che hanno avviato l’iniziativa in collaborazione con vari enti, tra cui l’assessorato alle politiche sociali del comune.

 “Verranno classificate le famiglie in base alla condizione economica, alla disoccupazione e al numero dei figli - afferma Angelo Morselli, presidente del Centro Volontario di Modena -, e a ognuna verrà riconosciuto un punteggio ccaricato ogni mese su una tessera magnetica. Queste famiglie potranno accedere all’emporio e fare la spesa. La differenza con i normali supermercati e che quando si arriva alla cassa i prodotti vengono passati in maniera uguale sul lettore a barre, ma invece di pagare col bancomat, si utilizzerà la tessera magnetica che scalerà i punti”. 

Oltre al requisito economico, gli ideatori del progetto chiedono altre due cose: la disponibilità a cambiare il proprio stile di vita facendolo diventare più responsabile e sostenibile, e la volontà a prestare la propria opera, una volta a settimana (anche in modalità part-time), per compiere lavori all’interno della struttura. In questo modo, i clienti si sentiranno pienamente coinvolti nel percorso di uscita dalla situazione (economica) di disagio.

La partecipazione al progetto per ogni famiglia avrà una durata massima di due anni. Trascorso tale termine, ovvero se durante il biennio stesso le condizioni economiche del nucleo familiare dovessero migliorare, il beneficio sarà sospeso per consentire ad un’altra famiglia di essere inclusa nel progetto.
La missione del centro sarà quindi quella di fungere da valido punto di riferimento per tutti i disoccupati che vorranno prestare la propria attività lavorativa nel centro, essendo pagati con generi alimentari per far fronte alle primarie necessità di sussistenza.

Lorenzo Russo

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