New Delhi potenza militare mondiale. Casa Pound voleva “invadere” un Paese con un grande arsenale nucleare.
GreenReport - Probabilmente i neo-fascisti di Casa Pound non sapevano assolutamente di cosa stessero parlando solo pochi giorni fa, quando cianciavano di un blitz delle forze armate italiane per liberare e riportare in Italia i due marò trattenuti in India con l'accusa di aver ucciso due poveri pescatori del Kerala scambianti per pirati. Mentre tutti avevano gli occhi puntati sulle minacce nordcoreane di lanciare un missile balistico, l'India un missile lo ha lanciato davvero, senza creare scalpore, anche se non aderisce al Trattato di non proliferazione nucleare. Si tratta di un Agni II, in grado di trasportare un'ogiva nucleare, e il lancio, a differenza di quelli spesso catastrofici della Corea del nord, ha avuto successo. L'Agni II è stato lanciato da un poligono nel Golfo del Bengala, la sua portata supera i 2. 000 km ed ha un motore a carburante solido. Secondo il governo di New Delhi il missile nucleare «Fa parte dell'arsenale strategico di dissuasione indiano».
Oggi Nezavissimaia Gazeta scrive che «Questo lancio conferma che il Paese dispone di forze di dissuasione affidabili». Definire "affidabile" la corsa agli armamenti in una nelle aree più pericolose per la ace nel mondo ci pare alquanto azzardato, ma il giornale russo sottolinea che «Oggi, l'India è il primo protagonista mondiale dell'equipaggiamento militare: il suo programma di riarmo deve permetterle di affrontare il Pakistan e di rivaleggiare con la Cina», quel che Nezavissimaia Gazeta non scrive è che il principale fornitore di armi all'India è la Russia e che Pakistan e Cina (e prima l'Urss) hanno buona parte di colpa per l'armamento missilistico/nucleare della Corea del nord.
Il giornale invece ammette che «Il rafforzamento della potenza dell'India corrisponde agli interessi strategici della Russia». Il Fondo monetario internazionale e l'Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma, dicono che tra il 2007 e il 2011 la Russia ha venduto all'India armamenti per 17,3 miliardi di dollari.
Secondo The Economist la potenza delle forze armate dell'India, alla quale Casa Pound vorrebbe spezzare le reni, «Cresce rapidamente. Negli ultimi 5 anni è diventato il primo importatore di armi del mondo». A parte lo scandalo italo/britannico delle mazzette per gli elicotteri Augusta derubricato da Berlusconi come "usanza" con i governi dei Paesi sottosviluppati (Casa Pound avrà chiesto consiglio al Cavaliere?), l'India ha in corso negoziati con la Francia per concludere un colossale acquisto di 126 caccia Rafale per 12 miliardi di dollari.
L'esercito indiano è il più importante e meglio armato dell'Asia dopo quello cinese ed il bilancio militare di un Paese dove vive il 40% dei malnutriti del pianeta entro il 2020 raggiungerà i 46,8 miliardi di dollari, superando le spese militari di due vecchie potenze nucleari e coloniali come Francia e Gran Bretagna.
Ma la cosa più pericolosa è proprio l'arsenale nucleare dell'India, costituito da almeno 80 ogive nucleari e che potrebbe essere esteso molto rapidamente, anche grazie alle centrali nucleari in costruzione nel Paese. I missili indiani sono puntati soprattutto sul Pakistan, ma potrebbero raggiungere praticamente tutta la Cina, che con New Delhi ha aperte diverse questioni di confine.
Per l'India l'instabile Pakistan o la Cina, sua concorrente in Asia e in Africa, possono rappresentare delle sfide per la sua di sicurezza interna e per l'egemonia regionale, nel 2009 l'allora ministro della difesa indiano Arackaparambil Kurian Antony dichiarò che «L'esercito indiano dovrebbe tener conto del fatto che la Cina rappresenta per l'India una minaccia più grande del Pakistan». Pechino non la prese bene e rafforzò la sua alleanza militare e nucleare con Islamabad.
Con il Pakistan la guerra del Kashmir non è mai finita e la guerriglia islamica è una spina nel fianco dell'esercito indiano mentre il terrorismo jiadista colpisce le città indiane. Inoltre il Pakistan, a differenza dell'India, non ha mai detto che non utilizzerà per primo le armi atomiche.
In India con le prossime elezioni potrebbe tornare al potere la destra nazionalista del Partito Bharatiya Janata, la cui influente frazione filo-fascista e xenofoba chiede esplicitamente il ritorno del Pakistan all'India e l'eliminazione dei musulmani. Le altre forze politiche indiane ufficialmente sono per la normalizzazione dei rapporti con Islamabad ma tutte temono quel che succederà dopo il ritiro delle forze Usa/Nato dall'Afghanistan.
Ma è la Cina la nuova ossessione degli indiani: una compagnia cinese controlla già di fatto il porto pakistano di Gwadar e Pechino sta rafforzando i legami militari ed economici con lo Sri Lanka. Per questo l'India sta mostrando i muscoli missilistici e rafforza la sua flotta militare, anche i sottomarini nucleari. In ballo c'è, con buna pace dei nostri neo-fascisti rimasti ai tempi di "faccetta nera", il dominio nell'Asia meridionale.
GreenReport - Probabilmente i neo-fascisti di Casa Pound non sapevano assolutamente di cosa stessero parlando solo pochi giorni fa, quando cianciavano di un blitz delle forze armate italiane per liberare e riportare in Italia i due marò trattenuti in India con l'accusa di aver ucciso due poveri pescatori del Kerala scambianti per pirati. Mentre tutti avevano gli occhi puntati sulle minacce nordcoreane di lanciare un missile balistico, l'India un missile lo ha lanciato davvero, senza creare scalpore, anche se non aderisce al Trattato di non proliferazione nucleare. Si tratta di un Agni II, in grado di trasportare un'ogiva nucleare, e il lancio, a differenza di quelli spesso catastrofici della Corea del nord, ha avuto successo. L'Agni II è stato lanciato da un poligono nel Golfo del Bengala, la sua portata supera i 2. 000 km ed ha un motore a carburante solido. Secondo il governo di New Delhi il missile nucleare «Fa parte dell'arsenale strategico di dissuasione indiano».
Oggi Nezavissimaia Gazeta scrive che «Questo lancio conferma che il Paese dispone di forze di dissuasione affidabili». Definire "affidabile" la corsa agli armamenti in una nelle aree più pericolose per la ace nel mondo ci pare alquanto azzardato, ma il giornale russo sottolinea che «Oggi, l'India è il primo protagonista mondiale dell'equipaggiamento militare: il suo programma di riarmo deve permetterle di affrontare il Pakistan e di rivaleggiare con la Cina», quel che Nezavissimaia Gazeta non scrive è che il principale fornitore di armi all'India è la Russia e che Pakistan e Cina (e prima l'Urss) hanno buona parte di colpa per l'armamento missilistico/nucleare della Corea del nord.
Il giornale invece ammette che «Il rafforzamento della potenza dell'India corrisponde agli interessi strategici della Russia». Il Fondo monetario internazionale e l'Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma, dicono che tra il 2007 e il 2011 la Russia ha venduto all'India armamenti per 17,3 miliardi di dollari.
Secondo The Economist la potenza delle forze armate dell'India, alla quale Casa Pound vorrebbe spezzare le reni, «Cresce rapidamente. Negli ultimi 5 anni è diventato il primo importatore di armi del mondo». A parte lo scandalo italo/britannico delle mazzette per gli elicotteri Augusta derubricato da Berlusconi come "usanza" con i governi dei Paesi sottosviluppati (Casa Pound avrà chiesto consiglio al Cavaliere?), l'India ha in corso negoziati con la Francia per concludere un colossale acquisto di 126 caccia Rafale per 12 miliardi di dollari.
L'esercito indiano è il più importante e meglio armato dell'Asia dopo quello cinese ed il bilancio militare di un Paese dove vive il 40% dei malnutriti del pianeta entro il 2020 raggiungerà i 46,8 miliardi di dollari, superando le spese militari di due vecchie potenze nucleari e coloniali come Francia e Gran Bretagna.
Ma la cosa più pericolosa è proprio l'arsenale nucleare dell'India, costituito da almeno 80 ogive nucleari e che potrebbe essere esteso molto rapidamente, anche grazie alle centrali nucleari in costruzione nel Paese. I missili indiani sono puntati soprattutto sul Pakistan, ma potrebbero raggiungere praticamente tutta la Cina, che con New Delhi ha aperte diverse questioni di confine.
Per l'India l'instabile Pakistan o la Cina, sua concorrente in Asia e in Africa, possono rappresentare delle sfide per la sua di sicurezza interna e per l'egemonia regionale, nel 2009 l'allora ministro della difesa indiano Arackaparambil Kurian Antony dichiarò che «L'esercito indiano dovrebbe tener conto del fatto che la Cina rappresenta per l'India una minaccia più grande del Pakistan». Pechino non la prese bene e rafforzò la sua alleanza militare e nucleare con Islamabad.
Con il Pakistan la guerra del Kashmir non è mai finita e la guerriglia islamica è una spina nel fianco dell'esercito indiano mentre il terrorismo jiadista colpisce le città indiane. Inoltre il Pakistan, a differenza dell'India, non ha mai detto che non utilizzerà per primo le armi atomiche.
In India con le prossime elezioni potrebbe tornare al potere la destra nazionalista del Partito Bharatiya Janata, la cui influente frazione filo-fascista e xenofoba chiede esplicitamente il ritorno del Pakistan all'India e l'eliminazione dei musulmani. Le altre forze politiche indiane ufficialmente sono per la normalizzazione dei rapporti con Islamabad ma tutte temono quel che succederà dopo il ritiro delle forze Usa/Nato dall'Afghanistan.
Ma è la Cina la nuova ossessione degli indiani: una compagnia cinese controlla già di fatto il porto pakistano di Gwadar e Pechino sta rafforzando i legami militari ed economici con lo Sri Lanka. Per questo l'India sta mostrando i muscoli missilistici e rafforza la sua flotta militare, anche i sottomarini nucleari. In ballo c'è, con buna pace dei nostri neo-fascisti rimasti ai tempi di "faccetta nera", il dominio nell'Asia meridionale.
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