domenica, aprile 21, 2013
Giorgio 2, il ritorno

Tanto tuonò che piovve, si potrebbe dire con un sospiro di sollievo: la siccità si era fatta insopportabile tanto da prosciugare il laghetto tranquillo del Pd. I suoi candidati proposti venivano impallinati in sequenza e senza pietà sacrificati in nome delle convenienze dei gruppi parlamentari e ormai non c’era più scampo. Non si scorgeva all’orizzonte nessun personaggio da buttare nell’arena ma ecco il miracolo: ad un noto giornalista si accende la classica lampadina illuminante. “Perché non tornare indietro se avanti la via è preclusa? Un Presidente della Repubblica l’abbiamo già, è appena uscito, forse a sorbirsi un caffè! Diamogli una voce e facciamolo tornare sui suoi passi”. Detto fatto! I parlamentari hanno trovato subito l’unità. Re Giorgio primo si risiede sul trono. Evviva Giorgio, il nonno più amato d’Italia che torna a tranquillizzare gli scatenati e poco intelligenti nipotini.

Al di là delle battute abbiamo vissuto momenti mai visti. La democrazia sull’orlo del baratro, Grillo che urlava al colpo di stato e chiamava alla marcia su Roma, poi molto più saggiamente ridimensionata. Lo “psiconano” dello zazzeruto comico era disposto a votare chiunque e purchessia... Prodi escluso, pena la guerra dichiarata. Se andiamo a vedere, Berlusconi ce l’ha fatta ancora una volta. Il suo cervello pare vada a mille: sapeva già, sin dall’inizio di questa gazzarra politica, che sarebbe finita così. Da domani potrà tornare al tanto caro leit motiv che recita di come i comunisti, vinte, anzi perse le elezioni, abbiano occupato tutti i luoghi delle massime istituzioni e potrà lanciare la carica del suo elettorato, a quanto pare fedelissimo e più azzurro che mai alle prossime inevitabili elezioni ricordando gli errori enormi degli avversari e proponendosi ancora una volta a guida del governo. Tanto sa di certo che i sondaggi lo vedono aver superato tutti gli altri competitor.

E allora? Tutto tornerà com’era prima? Forse no. Re Giorgio primo vuole le riforme, ora e per davvero, e sopra a tutte quella della legge elettorale. Chissà mai che possa mutare qualcosa e che noi popolo si possa eleggere alla fine chi ci aggrada veramente. Se poi Berlusconi avesse da vincere ancora, onore a lui. Intanto adesso il Presidente l’abbiamo e lo ringraziamo per la grande dedizione allo Stato, nonostante i suoi anni, e sappiamo per certo che sotto questa guida illuminata la nostra nazione troverà la strada giusta per tornare quella che è sempre stata.

Facciamoci seri, parlamentari: il tempo della solita manfrina è finito e l’avete toccato con mano. Mettetevi in testa che con il bene del Paese non si scherza: troppe sofferenze ci avete gettato addosso e la gente è stufa. Oppure volete la riedizione della marcia su Roma per davvero? Occhio che qualcuno l’ha appena proposta!

Sono presenti 4 commenti

Anonimo ha detto...

OTTIMO L'ARTICOLO. BRAVO.
GIULIO

Anonimo ha detto...

Il presidente Napolitano ha unito il parlamento. Altri lo avrebbero diviso. Condivido l'analisi che ha fatto Foini molti intelligentemente.

Anonimo ha detto...

Ottimo articolo , come sempre , un elogio a re Giorgio , unico ad avere a cuore (non solo a parole ) IL BENE DEL pAESE , TUTTI DOVREBBERO PRENDERNE ATTO , ANCHE CHI URLA ED EVOCA SCENAR I D'ALTRI TEMPI !! Ma prima di tutti i politici che ora devono finalmente ascoltare il Presidente e non glissare sui suoi richiami come hanno fatto sempre .Le cose sono cambiate e tutti sono chiamati a lavorare con lo stesso senso di responsabilità che Napolitano ha dimostrato ieri!!!! Io sono convinta che così sarà .E pensare che la signora Clio aveva già imballato tutto. Merj

Anonimo ha detto...

Si, meno male che Giorgio c'è. Gli italiani dovrebbero fargli un monumento mentre tutti i parlamentari di qualsiasi partito dovrebbero solo prendere l'esempio da un uomo gravato si dali anni ma ancora lucido e responsabile!

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