La first lady si è commossa ricordando Hadiya Pendelton, la majorette
uccisa vicino alla sua scuola pochi giorni dopo aver partecipato alla
cerimonia di insediamento del presidente Obama.
Michelle Obama ha una qualità preziosa che molti politici farebbero carte false per avere: la compassione, l’empatia. Ne “L’insostenibile leggerezza dell’essere” Milan Kundera scriveva della parola compassione e della sua etimologia: “Avere compassione significa vivere insieme a qualcuno la sua disgrazia, ma anche provare insieme a lui qualsiasi altro sentimento: gioia, angoscia, felicità e dolore. Questa compassione designa quindi la capacità massima di immaginazione affettiva, l’arte della telepatia delle emozioni. Nella gerarchia dei sentimenti é il sentimento supremo.” (citazione completa)
Nel suo discorso di Chicago Michelle Obama (video) è riuscita a comunicare esattamente questo sentimento. “ ...Mentre partecipavo assieme ai Pendelton ai funerali di Hadiya, non potevo fare a meno di pensare a come mi sembrasse di conoscerli bene. Perché mi sono resa conto che la famiglia di Hadiya era simile alla mia. Hadiya Pendelton era me e io ero Hadiya”.
La first lady si è commossa parlando delle chance che sono mancate alla ragazzina di quindici anni uccisa vicino a scuola, pochi giorni dopo aver partecipato come majorette alla seconda cerimonia di insediamento del presidente. Ha detto che le sue figlie considerano Chicago (N.d.T.: una delle città con il più alto tasso di criminalità degli Stati Uniti) ancora come “casa”. Michelle é cresciuta nel South Side di Chicago e l’omicidio di Hadiya è avvenuto a pochi isolati dalla casa degli Obama. “Proprio in queste ore, mio marito sta lottando con tutte le sue forze, coinvolgendo quante più persone possibile, perché siano approvate delle riforme ispirate al buon senso che proteggano i nostri figli dalla violenza delle armi. E queste riforme meritano un voto del Congresso”.
Le lacrime trattenute della first lady hanno fatto il giro di Internet. Vengono subito in mente altre “lacrime illustri”: quelle di Hillary Clinton ad esempio, che durante le campagna presidenziale del 2008 alla vigilia delle Primarie in New Hampshire, si commosse e spiegò che per lei quella avventura era qualcosa di molto personale, non solo una campagna politica, ma qualcosa nata dall’esigenza profonda di migliorare le cose”.
Si possono avere riserve sulla sincerità di politici e personaggi famosi che mostrano compassione a comando, ma credo che la gente comune abbia un radar per individuare i momenti di verità e nella sala di Chicago, come nelle redazioni, l’empatia di Michelle Obama é sembrata genuina.
Per saperne di più sull’impegno di Michelle Obama contro le armi:
Michelle Obama’s underrated role in guns debate
di Francesca Forcella, New York
Michelle Obama ha una qualità preziosa che molti politici farebbero carte false per avere: la compassione, l’empatia. Ne “L’insostenibile leggerezza dell’essere” Milan Kundera scriveva della parola compassione e della sua etimologia: “Avere compassione significa vivere insieme a qualcuno la sua disgrazia, ma anche provare insieme a lui qualsiasi altro sentimento: gioia, angoscia, felicità e dolore. Questa compassione designa quindi la capacità massima di immaginazione affettiva, l’arte della telepatia delle emozioni. Nella gerarchia dei sentimenti é il sentimento supremo.” (citazione completa)
Nel suo discorso di Chicago Michelle Obama (video) è riuscita a comunicare esattamente questo sentimento. “ ...Mentre partecipavo assieme ai Pendelton ai funerali di Hadiya, non potevo fare a meno di pensare a come mi sembrasse di conoscerli bene. Perché mi sono resa conto che la famiglia di Hadiya era simile alla mia. Hadiya Pendelton era me e io ero Hadiya”.
La first lady si è commossa parlando delle chance che sono mancate alla ragazzina di quindici anni uccisa vicino a scuola, pochi giorni dopo aver partecipato come majorette alla seconda cerimonia di insediamento del presidente. Ha detto che le sue figlie considerano Chicago (N.d.T.: una delle città con il più alto tasso di criminalità degli Stati Uniti) ancora come “casa”. Michelle é cresciuta nel South Side di Chicago e l’omicidio di Hadiya è avvenuto a pochi isolati dalla casa degli Obama. “Proprio in queste ore, mio marito sta lottando con tutte le sue forze, coinvolgendo quante più persone possibile, perché siano approvate delle riforme ispirate al buon senso che proteggano i nostri figli dalla violenza delle armi. E queste riforme meritano un voto del Congresso”.
Le lacrime trattenute della first lady hanno fatto il giro di Internet. Vengono subito in mente altre “lacrime illustri”: quelle di Hillary Clinton ad esempio, che durante le campagna presidenziale del 2008 alla vigilia delle Primarie in New Hampshire, si commosse e spiegò che per lei quella avventura era qualcosa di molto personale, non solo una campagna politica, ma qualcosa nata dall’esigenza profonda di migliorare le cose”.
Si possono avere riserve sulla sincerità di politici e personaggi famosi che mostrano compassione a comando, ma credo che la gente comune abbia un radar per individuare i momenti di verità e nella sala di Chicago, come nelle redazioni, l’empatia di Michelle Obama é sembrata genuina.
Per saperne di più sull’impegno di Michelle Obama contro le armi:
Michelle Obama’s underrated role in guns debate
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