martedì, aprile 02, 2013
Tre giornali non legati al governo sono da ieri in vendita nelle edicole e agli angoli delle strade del Myanmar: la novità è frutto di un processo di liberalizzazione che sta mettendo fine a un monopolio statale cominciato con l’avvento al potere dei generali nel 1962.  

Misna - Oltre al quotidiano governativo Pyidaungsu Daily, da ieri i cittadini del Myanmar possono leggere le notizie del Shwe Naing Ngan Thit Daily, del San Taw Chein Daily e del Voice Daily, tutti giornali in lingua birmana. Nelle prossime settimane dovrebbero cominciare le pubblicazioni di altri 14 quotidiani autorizzati dal Consiglio della stampa istituito dal governo nel settembre scorso. Il via libera ha riguardato anche fogli di opposizione, come Mizzima; una richiesta di autorizzazione dovrebbe essere presentata a breve per D-Wave, il quotidiano della Lega nazionale per la democrazia del premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi.

Secondo alcune fonti di stampa internazionali, come l’Asian Tribune, la liberalizzazione dovrà però avvenire nella cornice di un disegno di leg
ge in materia di informazione giudicato restrittivo dalle organizzazioni dei giornalisti. La recente costituzione in Myanmar di un governo civile dopo decenni di dittatura militare, del resto, non ha risolto i problemi sociali del paese. Sgomento ha suscitato oggi la notizia di un incendio che nella notte ha devastato il dormitorio di una scuola islamica nell’ex capitale Yangon. Nel rogo hanno perso la vita 13 persone, tra le quali alcuni bambini. Ufficiali della polizia hanno sostenuto che l’incendio è stato causato da un corto circuito dell’impianto elettrico. Nelle ultime settimane, in diverse regioni del Myanmar gruppi di giovani armati hanno assaltato moschee e dato alle fiamme abitazioni in quartieri abitati per lo più dalla minoranza musulmana.


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