Giorgio Napolitano accetta il reincarico dopo le richieste di questa mattina delle varie forze politiche
di Ilaria Sulla
“Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto per l'elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la disponibilità che mi è stata richiesta. Naturalmente, nei colloqui di questa mattina, non si è discusso di argomenti estranei al tema dell'elezione del Presidente della Repubblica. Mi muove in questo momento il sentimento di non potermi sottrarre a un'assunzione di responsabilità verso la nazione, confidando che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di responsabilità”. Queste le parole di Giorgio Napolitano, l’ex Presidente della Repubblica, che poi tanto ex non è visto che già da questa mattina si delineava un suo possibile ritorno, che divenuto fra qualche ora diverrà realtà.
La decisione di ripresentarsi per la carica di Presidente della Repubblica italiana non è stata immediata. La richiesta era partita in mattinata dal Pd, ed è stata accolta con entusiasmo da Pdl, Lega e Scelta Civica. Napolitano ha poi chiesto di pensarci, per poter dare una risposta effettiva entro le 15. Poco fa il sì del politico. Una garanzia sembra imprescindibile: un governo di larghe intese, che possa smuovere il le forze politiche dallo stallo che si è creato. Uno stallo che, soprattutto all’interno del Pd, ha provocato una crisi profonda. Proprio ieri infatti, dopo il tentativo fallito di lanciare la “carta Prodi”, sono arrivate in fila le dimissioni di Rosy Bindi e di Pierluigi Bersani. “Chi mi ha portato qui se ne assuma la responsabilità” ha dichiarato un furibondo Prodi, mentre il segretario del Pd ha lasciato amareggiato dalla scarsa compattezza che anche ieri ha dimostrato il suo partito.
Le forze politiche sembrano quindi aver raggiunto l’accordo rilanciando il nome di Napolitano. Fanno eccezione il Movimento 5 Stelle e Sel, che non rinunciano a Rodotà. Proprio Fava (Sel), in seguito alle rotture interne del Pd, ha dichiarato: “Il centro-sinistra è morto, con Napolitano siamo noi all’opposizione”. Grillo invece scrive sul suo blog: “Ieri ci hanno lasciato Bersani e Bindi, ora tocca a Berlusconi e D’Alema, l’ultimo a lasciare”.
Per definire la “trattativa”, Napolitano ha incontrato questa mattina, separatamente, Bersani, Berlusconi, Monti e un gruppo di presidenti di Regione e grandi elettori di diversi schieramenti politici (tra loro i leghisti Maroni, Cota e Zaia), tutti d’accordo su un Napolitano bis, che potrebbe nascere già dalla sesta votazione ora in corso.
di Ilaria Sulla
“Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto per l'elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la disponibilità che mi è stata richiesta. Naturalmente, nei colloqui di questa mattina, non si è discusso di argomenti estranei al tema dell'elezione del Presidente della Repubblica. Mi muove in questo momento il sentimento di non potermi sottrarre a un'assunzione di responsabilità verso la nazione, confidando che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di responsabilità”. Queste le parole di Giorgio Napolitano, l’ex Presidente della Repubblica, che poi tanto ex non è visto che già da questa mattina si delineava un suo possibile ritorno, che divenuto fra qualche ora diverrà realtà.
La decisione di ripresentarsi per la carica di Presidente della Repubblica italiana non è stata immediata. La richiesta era partita in mattinata dal Pd, ed è stata accolta con entusiasmo da Pdl, Lega e Scelta Civica. Napolitano ha poi chiesto di pensarci, per poter dare una risposta effettiva entro le 15. Poco fa il sì del politico. Una garanzia sembra imprescindibile: un governo di larghe intese, che possa smuovere il le forze politiche dallo stallo che si è creato. Uno stallo che, soprattutto all’interno del Pd, ha provocato una crisi profonda. Proprio ieri infatti, dopo il tentativo fallito di lanciare la “carta Prodi”, sono arrivate in fila le dimissioni di Rosy Bindi e di Pierluigi Bersani. “Chi mi ha portato qui se ne assuma la responsabilità” ha dichiarato un furibondo Prodi, mentre il segretario del Pd ha lasciato amareggiato dalla scarsa compattezza che anche ieri ha dimostrato il suo partito.
Le forze politiche sembrano quindi aver raggiunto l’accordo rilanciando il nome di Napolitano. Fanno eccezione il Movimento 5 Stelle e Sel, che non rinunciano a Rodotà. Proprio Fava (Sel), in seguito alle rotture interne del Pd, ha dichiarato: “Il centro-sinistra è morto, con Napolitano siamo noi all’opposizione”. Grillo invece scrive sul suo blog: “Ieri ci hanno lasciato Bersani e Bindi, ora tocca a Berlusconi e D’Alema, l’ultimo a lasciare”.
Per definire la “trattativa”, Napolitano ha incontrato questa mattina, separatamente, Bersani, Berlusconi, Monti e un gruppo di presidenti di Regione e grandi elettori di diversi schieramenti politici (tra loro i leghisti Maroni, Cota e Zaia), tutti d’accordo su un Napolitano bis, che potrebbe nascere già dalla sesta votazione ora in corso.
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È presente 1 commento
Napolitano è un grande , ora tocca ai politici mettere da parte personalismi e interessi propri e seguirne l'esempio.
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