Terminato il lavoro dei dieci "saggi"
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, riunitosi per l'ultima volta con i dieci saggi ha concluso i lavori di questi ultimi ed ha affermato che "la parola e le decisioni toccano alle forze politiche e starà al mio successore trarne le conclusioni". Il presidente ha inoltre aggiunto che i dieci saggi hanno trovato alcune posizioni in comune e hanno dimostrato una capacità di dialogo che andrebbe trasmessa alle forze politiche . Queste ultime, per Napolitano, devono sforzarsi di creare un clima di dialogo e di buona volontà in Parlamento. Pietro Grasso, presidente del Senato, ha risposto alle domande dei giornalisti su una possibile candidatura al Colle: "Quando sento il mio nome mi turo le orecchie perché non è nella mia natura proiettarmi su altre cose. Mi dedico a quello che faccio e lo faccio con entusiasmo".
Il leader del Partito democratico e Massimo D'alema hanno invece intrattenuto un incontro di circa un'ora presso la sede del Pd, al termine del quale Bersani ha affermato che "c'é enorme preoccupazione per il Paese e bisogna, dunque, fare in modo che la prossima settimana si chiuda la questione del capo dello Stato per poi passare alla formazione del governo". D'Alema, che ieri ha incontrato anche il sindaco di Firenze, ha invece definito l'incontro con Bersani che quello con Matteo Renzi "una chiacchierata simpatica". Silvio Berlusconi, leader del Pdl, si dice pronto a discutere sull'ipotesi che al Colle giunga un membro del Pd, a patto però che si facciano "larghe intese". Berlusconi, che ha concesso un'intervista a Repubblica, smentisce anche la possibilità di amnistia o salvacondotto: "Di amnistia è la prima volta che ne sento parlare. È un'ipotesi di cui non ho mai discusso con nessuno. All'amnistia non ci penso, credo non ci pensi nessuno". Berlusconi ha aggiunto che "io, ormai, a questi patti non credo più. Il mio giudice a Berlino é la Corte di Cassazione, che mi ha sempre assolto".
Il Cavaliere precisa però che "non è stato fatto alcun nome" e che "ci hanno detto che ci presenteranno una rosa, quando lo faranno allora decideremo"."Se concordiamo una strada per il Quirinale, anche sull’altro lato dobbiamo trovare un raccordo in un esecutivo di larghe intese - ha aggiunto l'ex premier - con ministri scelti insieme. Altrimenti niente. Un governo ballerino, sostenuto da qualche gruppetto non avrebbe la forza di assumere i provvedimenti di cui il Paese ha bisogno per salvare l’economia e per trattare in Europa". In merito a Grillo Berlusconi ha affermato che "se si va appresso ai grillini...povero Paese".
Roberto Maroni rifiuta la possibilità di candidare Giuliano Amato al Quirinale: "Vedremo le proposte e le valuteremo, se fosse una donna meglio ancora, ma non sta a me fare nomi". Il leader della Lega Nord ha poi aggiunto: "Ho parlato ieri con Berlusconi e con Bersani e so che quello che hanno in mente non coincide esattamente con quello che ho letto sui giornali. Bersani mi ha chiesto se la Lega è interessata a partecipare alle discussioni e alle votazioni sul Presidente della Repubblica e io naturalmente ho detto di si".
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, riunitosi per l'ultima volta con i dieci saggi ha concluso i lavori di questi ultimi ed ha affermato che "la parola e le decisioni toccano alle forze politiche e starà al mio successore trarne le conclusioni". Il presidente ha inoltre aggiunto che i dieci saggi hanno trovato alcune posizioni in comune e hanno dimostrato una capacità di dialogo che andrebbe trasmessa alle forze politiche . Queste ultime, per Napolitano, devono sforzarsi di creare un clima di dialogo e di buona volontà in Parlamento. Pietro Grasso, presidente del Senato, ha risposto alle domande dei giornalisti su una possibile candidatura al Colle: "Quando sento il mio nome mi turo le orecchie perché non è nella mia natura proiettarmi su altre cose. Mi dedico a quello che faccio e lo faccio con entusiasmo".
Il leader del Partito democratico e Massimo D'alema hanno invece intrattenuto un incontro di circa un'ora presso la sede del Pd, al termine del quale Bersani ha affermato che "c'é enorme preoccupazione per il Paese e bisogna, dunque, fare in modo che la prossima settimana si chiuda la questione del capo dello Stato per poi passare alla formazione del governo". D'Alema, che ieri ha incontrato anche il sindaco di Firenze, ha invece definito l'incontro con Bersani che quello con Matteo Renzi "una chiacchierata simpatica". Silvio Berlusconi, leader del Pdl, si dice pronto a discutere sull'ipotesi che al Colle giunga un membro del Pd, a patto però che si facciano "larghe intese". Berlusconi, che ha concesso un'intervista a Repubblica, smentisce anche la possibilità di amnistia o salvacondotto: "Di amnistia è la prima volta che ne sento parlare. È un'ipotesi di cui non ho mai discusso con nessuno. All'amnistia non ci penso, credo non ci pensi nessuno". Berlusconi ha aggiunto che "io, ormai, a questi patti non credo più. Il mio giudice a Berlino é la Corte di Cassazione, che mi ha sempre assolto".
Il Cavaliere precisa però che "non è stato fatto alcun nome" e che "ci hanno detto che ci presenteranno una rosa, quando lo faranno allora decideremo"."Se concordiamo una strada per il Quirinale, anche sull’altro lato dobbiamo trovare un raccordo in un esecutivo di larghe intese - ha aggiunto l'ex premier - con ministri scelti insieme. Altrimenti niente. Un governo ballerino, sostenuto da qualche gruppetto non avrebbe la forza di assumere i provvedimenti di cui il Paese ha bisogno per salvare l’economia e per trattare in Europa". In merito a Grillo Berlusconi ha affermato che "se si va appresso ai grillini...povero Paese".
Roberto Maroni rifiuta la possibilità di candidare Giuliano Amato al Quirinale: "Vedremo le proposte e le valuteremo, se fosse una donna meglio ancora, ma non sta a me fare nomi". Il leader della Lega Nord ha poi aggiunto: "Ho parlato ieri con Berlusconi e con Bersani e so che quello che hanno in mente non coincide esattamente con quello che ho letto sui giornali. Bersani mi ha chiesto se la Lega è interessata a partecipare alle discussioni e alle votazioni sul Presidente della Repubblica e io naturalmente ho detto di si".
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