La rivista ha parole molto dure sia nei confronti dell’Italia che del Vaticano
“No ai malati usati come cavie ed illusi”, sono le parole che più sintetizzano la posizione della rivista "Nature", spesso portavoce della comunità scientifica internazionale, riguardo al Metodo Stamina, che in queste settimane fa parlare tutta l’Italia. L’editoriale in questione, intitolato “Fumo e specchi”, ripercorre la questione italiana e, dopo il via libera del Senato, invita caldamente la Camera ad ascoltare la voce della scienza prima di votare il decreto Balduzzi sulle terapie a base di cellule staminali: “Il 10 aprile – si legge - i senatori hanno modificato un decreto già controverso con una clausola che svincolerebbe le terapie a base di staminali da ogni supervisione ‘regolatoria’, riclassificandole come un trapianto di tessuti”.
La rivista non si rivolge solo al Parlamento, ma parla anche al Vaticano che, pochi giorni fa, si è occupato del meeting internazionale sulle prospettive delle staminali adulte in medicina. “C'è una nebbia di confusione e di informazioni fuorvianti in materia di terapie a base di cellule staminali. Coloro che hanno acceso il fuoco del dibattito sostengono che stanno promuovendo il trasferimento della ricerca sulle staminali nella pratica clinica, così che malattie oggi incurabili possano essere trattate. Niente - sostiene Nature – potrebbe essere più lontano dalla verità”.
Non ci resta che attendere dovute risposte dal Vaticano.
“No ai malati usati come cavie ed illusi”, sono le parole che più sintetizzano la posizione della rivista "Nature", spesso portavoce della comunità scientifica internazionale, riguardo al Metodo Stamina, che in queste settimane fa parlare tutta l’Italia. L’editoriale in questione, intitolato “Fumo e specchi”, ripercorre la questione italiana e, dopo il via libera del Senato, invita caldamente la Camera ad ascoltare la voce della scienza prima di votare il decreto Balduzzi sulle terapie a base di cellule staminali: “Il 10 aprile – si legge - i senatori hanno modificato un decreto già controverso con una clausola che svincolerebbe le terapie a base di staminali da ogni supervisione ‘regolatoria’, riclassificandole come un trapianto di tessuti”.
La rivista non si rivolge solo al Parlamento, ma parla anche al Vaticano che, pochi giorni fa, si è occupato del meeting internazionale sulle prospettive delle staminali adulte in medicina. “C'è una nebbia di confusione e di informazioni fuorvianti in materia di terapie a base di cellule staminali. Coloro che hanno acceso il fuoco del dibattito sostengono che stanno promuovendo il trasferimento della ricerca sulle staminali nella pratica clinica, così che malattie oggi incurabili possano essere trattate. Niente - sostiene Nature – potrebbe essere più lontano dalla verità”.
Non ci resta che attendere dovute risposte dal Vaticano.
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