martedì, aprile 02, 2013
Saggi o esperti al lavoro, le commissioni volute da Napolitano iniziano alle 11 i lavori, per occuparsi rispettivamente delle questioni istituzionali e di quelle economico-sociali ed europee, per una ricognizione o istruttoria supplementare, che durerà circa una settimana, allo scopo di mettere i partiti di fronte alle priorità del paese. 

Youreporternews - L’ottimismo iniziale ha ceduto via via il passo allo scetticismo dei partiti, mentre Napolitano mostra la sua amarezza e ammette di avere la sensazione di essere stato abbandonato dalle forze politiche. Di fronte alle accuse mosse al Presidente della Repubblica, compresa quella di aver ordito un colpo di Stato, il quirinale precisa: “Risulteranno evidenti sia il carattere assolutamente informale e il fine puramente ricognitivo dell’iniziativa, sia i limiti temporali dell’attività dei due gruppi”.

Ma il Pdl chiede di andare a elezioni al più presto, di fronte a questa situazione, Alfano spiega di ritenere opportuno che Napolitano riprenda le consultazioni politiche subito e che le forze politiche tornino a dialogare.

“Per noi l’alternativa è chiarissima”, dice Alfano: “O c’è un’intesa politica piena che conduce a un governo di larga coalizione altrimenti è indispensabile andare a votare”.

Secondo Fabrizio Cicchitto, in 7-10 giorni al massimo, più o meno quando il Parlamento comincerà le votazioni per scegliere il nuovo Capo dello Stato, i saggi dovranno avere terminato il loro lavoro e allora si potranno tirare le somme.

“I saggi servono a perdere tempo”, dice senza mezzi termini Ignazio La Russa (Fdi). Ma questi saggi del Quirinale non piacciono nemmeno a Beppe Grillo, che li ha definiti ribattezzati “badanti della democrazia”, di cui il paese non ha bisogno, come del resto di un esecutivo, fa saperr il leader 5 Stelle, che invita a concentrarsi sul valore del Parlamento e sull’importanza che le Camere comincino presto a lavorare per le riforme.

Nemmeno il Pd in fondo sembra convinto dell’ “esperimento” dei saggi. Dario Franceschini parla di “soluzione che può aiutare”, ma che di certo non rappresenta la soluzione alla situazione di stallo politico del paese.

Ma c’è chi, nelle fila del Pd giustifica il lavoro del Capo dello Stato, come Paolo Gentiloni che afferma: “Napolitano in questa situazione non poteva agire diversamente”. Molto forte in generale è l’esigenza che il Presidente, almeno per ora, arrivi presto a designare un presidente del Consiglio, per il centrodestra addirittura sfiduciando il Parlamento. Intanto si avvicina il momento della scelta per il successore di Napolitano al Colle.


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