Raccontare la Somalia e il suo difficile percorso per uscire dal conflitto attraverso la voce delle donne e le loro storie: è il progetto alla base di Aman Radio, la prima emittente radiofonica somala tutta al femminile.
Misna - Frutto di una collaborazione con la cooperazione finlandese, la radio diventerà polo di attrazione per tutte le donne interessate ai media e alla comunicazione. I programmi in onda, inoltre, saranno incentrati sulla figura della donna nella società somala e punteranno, tra le altre cose, al pieno riconoscimento della figura femminile nelle nuove istituzioni di Mogadiscio. Il direttore, Farhia Farah Roble, è la prima donna alla guida di un’emittente radiofonica nel paese, considerato tra i più pericolosi per gli operatori dell’informazione. “L’idea è quella di diffondere notizie per le donne e dalle donne” spiega in un’intervista al quotidiano Sabahi “e la scelta di avere una redazione solo femminile è un messaggio per i diritti e le pari opportunità della popolazione femminile”. Solo lo scorso anno in Somalia sono stati uccisi 18 tra reporter e operatori dell’informazione senza che nessun responsabile fosse assicurato alla giustizia. Un primato, quello del paese del Corno d’Africa, secondo solo alla Siria in preda ad un conflitto civile, che pone la Somalia in cima alla lista dei paesi più pericolosi al mondo per chi fa informazione.
Misna - Frutto di una collaborazione con la cooperazione finlandese, la radio diventerà polo di attrazione per tutte le donne interessate ai media e alla comunicazione. I programmi in onda, inoltre, saranno incentrati sulla figura della donna nella società somala e punteranno, tra le altre cose, al pieno riconoscimento della figura femminile nelle nuove istituzioni di Mogadiscio. Il direttore, Farhia Farah Roble, è la prima donna alla guida di un’emittente radiofonica nel paese, considerato tra i più pericolosi per gli operatori dell’informazione. “L’idea è quella di diffondere notizie per le donne e dalle donne” spiega in un’intervista al quotidiano Sabahi “e la scelta di avere una redazione solo femminile è un messaggio per i diritti e le pari opportunità della popolazione femminile”. Solo lo scorso anno in Somalia sono stati uccisi 18 tra reporter e operatori dell’informazione senza che nessun responsabile fosse assicurato alla giustizia. Un primato, quello del paese del Corno d’Africa, secondo solo alla Siria in preda ad un conflitto civile, che pone la Somalia in cima alla lista dei paesi più pericolosi al mondo per chi fa informazione.
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