mercoledì, aprile 24, 2013
Una sosta per "salutare" il boss

Liberainformazione - Parete come Castellamare di Stabia e il sindaco Vitale come il primo cittadino Bobbio? Sì, no, forse. Il diretto interessato, Raffaele Vitale, trentenne sindaco di Parete cittadina dell’agro aversano incuneata fra le province di Caserta e Napoli vota decisamente per il no. «No, questo episodio non è paragonabile a quello che è successo a Castellammare. Sono cose ben diverse. Lì si va a fare l’inchino qui è stato tutt’altra cosa. È stato un atto di leggerezza da parte del parroco. Non vedo nel gesto nessuna cattiveria». Lo scenario è stato quello della processione di Maria Santissima della Rotonda, tenutasi Domenica in Albis. Il giovane primo cittadino ha riposto la fascia e abbandonato il corteo religioso. Motivo del contendere: il parroco che guidava la processione arrivato ad un incrocio ha imbracciato l’effigie della Madonna portandola sotto casa del consuocero del camorrista Francesco Bidognetti meglio noto come “Cicciotto ‘e mezzanotte”. «La processione di Maria Santissima della Rotonda – spiega Vitale – è un importantissimo evento per tutta Parete. Oltre ad essere legata alla tradizione è anche un momento in cui tutta la comunità sta insieme, in cui ci si rivede, per quella occasione tornano anche i paretani che per lavoro stanno fuori tutto l’anno. È un momento molto importante: l’intera comunità si riabbraccia. Come funziona in tutto il mondo è l’autorità religiosa che guida la processione quindi il parroco, al corteo erano presenti anche le altre autorità cittadine: il sindaco e il comandante della stazione dei Carabinieri con i militari in alta uniforme»

Il sindaco passa poi a raccontare della “stonatura”: «Eravamo arrivati all’altezza del “quadrivio” (incrocio/cerniera che collega Parete con l’agro aversano ed il litorale n.d.a.) la processione si ferma ed il parroco porta il quadro della Madonna sotto la casa del consuocero di Bidognetti. Sono assalito dallo sconforto e da un senso di sdegno, a quel punto tolgo la fascia e vado via e con me il comandante dei Carabinieri che ritira anche il drappello di militari in alta uniforme». «Al di là di ogni dietrologia e finti moralismi – puntualizza il primo cittadino – penso che il nostro comportamento sia stato un atto dovuto in quanto autorità civili e militari. Non è stato né un atto plateale, né un colpo di teatro e nemmeno un gesto coraggioso. Nei confronti di tutto l’accaduto non potevamo permetterci nessuna ambiguità, nessun messaggio poco chiaro». Il parroco dal canto suo ha fatto sapere che in qualità di autorità religiosa s’è recato, per carità cristiana, dalla persona in questione che, ammalato da lungo tempo, aveva espresso il desiderio di vedere l’effigie della Patrona. Plateale o dovuto l’abbandono della processione di Sindaco e Carabinieri è stato comunque notato da tutti ed ha dato vita ad una ridda di commenti tra le opposte fazioni. A schierarsi dalla parte del giovane sindaco i coordinatori di Libera e Comitato don Peppe Diana, Solino e Taglione, i dirigenti del Pd paretano e del circolo Sel, che nell’immediato hanno fatto sentire la loro vicinanza all’amministratore. Anche il prefetto di Caserta, Carmela Pagano, ha telefonato l’indomani dell’accaduto facendo sentire il proprio sostegno alla comunità e promettendo al sindaco di organizzare a breve qualche iniziativa nel comune dell’agro per far sentire la vicinanza dello Stato. Ma non è mancato il dissenso «Il mio rammarico più grande – racconta Raffaele – è stato ascoltare un consigliere di opposizione che ha detto che il mio è stato un gesto plateale e da finto perbenista e non nego che qualche messaggio nella posta privata l’ho avuto: in uno mi veniva chiesto di dimettermi perché io non rappresentavo tutti i cittadini di Parete, che dovevo vergognarmi e con le dimissioni salvavo “almeno” la faccia»

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