martedì, aprile 30, 2013
Solo un’indagine sul campo può consentire di stabilire se effettivamente durante il conflitto civile in Siria siano state utilizzate armi chimiche: lo ha sottolineato ieri sera il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, tornando a chiedere al governo di Damasco un via libera a un’inchiesta delle Nazioni Unite.  

Misna - Nel suo intervento, pronunciato in occasione della Giornata mondiale per il ricordo delle vittime delle armi chimiche, Ban Ki-moon ha chiesto che agli ispettori dell’Onu guidati dallo svedese Ake Sellstrom sia permesso di condurre “un’indagine credibile ed esauriente”. Un riferimento, questo, all’intenzione delle Nazioni Unite di verificare l’uso di gas in diverse circostanze e in diverse località a prescindere da eventuali condizioni poste da Damasco.

Le dichiarazioni di Ban Ki-moon sono state rilasciate in una fase caratterizzata da pressioni crescenti sul governo siriano a livello internazionale. Secondo alcuni osservatori, la verifica dell’utilizzo di armi chimiche durante il conflitto potrebbe essere strumentale a un più esteso coinvolgimento degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e di altri paesi a sostegno dei ribelli in lotta contro il governo del presidente Bashar Assad.

Ancora ieri, la criticità del momento è stata confermata da diversi episodi avvenuti nel contesto della guerra civile. Prima un attentato a Damasco contro il primo ministro Waël al Halaqi, rimasto illeso; poi l’annuncio della scomparsa di un giornalista italiano, Domenico Quirico, in Siria dal 6 aprile.


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