Proprio in questi giorni viene discussa in seno al Parlamento UE, assemblea plenaria, la proposta di risoluzione avente ad oggetto le "minacce per la salute sul luogo di lavoro legate all'amianto e le prospettive di eliminazione della totalità dell'amianto esistente".
GreenReport - Ai fini di chiarezza espositiva appare opportuna una sintetica disamina del quadro normativo vigente in materia. Gli amianti, definiti anche asbesti, sono dei minerali fibrosi largamente utilizzati nell'industria in ragione delle caratteristiche chimico-fisiche di resistenza alla corrosione, al fuoco ed alla trazione, nonché per le proprietà isolanti e fono-assorbenti; tuttavia, a causa della sua consistenza fibrosa estremamente sottile, tanto da essere inalabile a seguito di manipolazione e lavorazione nonché per degrado dei manufatti in cui è utilizzato, esistono numerose patologie correlate all'asbesto, in ragione delle quali il legislatore comunitario e nazionale è intervenuto a regolamentarne produzione e smaltimento.
A livello Comunitario, le Direttive più importanti sono la 1999/77/CE che persegue l'adeguamento ed il ravvicinamento delle disposizioni legislative degli Stati membri in materia di restrizioni della immissione sul mercato e dell'uso di sostanze e preparati pericolosi, nonché la 2009/148/CE relativa alla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi alla esposizione all'amianto durante il lavoro.
A livello nazionale, l' Italia ha messo al bando l'amianto con la legge n.257 del 12 Marzo 1992, istituendo un programma di dismissione, previsioni specifiche per il controllo delle imprese impegnate nelle attività di lavorazione,manutenzione,smaltimento e bonifica dell'amianto, nonché una serie di altre prescrizioni di carattere programmatico ed operativo.
Il Dpr n 1124/1965, il Dm 21/1/87 ed il D.lgs. n 626/1994 (modificato dal D.lgs. n 257 /2006) rappresentano le norme nazionali che si occupano della tutela dei lavoratori dai rischi connessi alla esposizione ad amianto.
Norme speciali poste a tutela dell'ambiente sono invece inserite sia in materia di scarichi ed emissioni (D.lgs n 114/1995) che introduce i valori limite dell'amianto, sia in materia di rifiuti (D.lgs. n 152/2006), sia in materia di conferimento in discarica.
A completare il quadro, va menzionata la normativa tecnica di settore, in particolare la legge quadro n 257/1992 e le fonti derivate quali il Dm 6 settembre 1994 insieme ad una serie di Circolari ministeriali dei dicasteri Sanità ed Industria, nonché la Normativa Regionale.
Tornando alla proposta di Risoluzione di cui si accennava in apertura, tra i contenuti più degni di nota senz'altro l'obiettivo di ripulire completamente i siti esistenti, abitazioni, luoghi di lavoro e discariche, unitamente alla modifica della Direttiva 2004/37/Ce sulla protezione dei lavoratori dalla esposizione agli agenti cancerogeni e mutageni nei luoghi di lavoro.
La Commissione è stata invitata ad attivarsi per la promozione della implementazione di centri di trattamento ed inertizzazione di tutti i rifiuti presenti all'interno del territorio Ue che contengano elementi di amianto.
E' stata altresì proposta la graduale cessazione di ogni tipologia di conferimento in discarica, nonché l'invito a formulare una direttiva speciale, destinata espressamente ad indicare una serie di prescrizioni minime, volte alla formazione professionale del personale operativo del settore edile, (sia i costruttori che gli addetti alla manutenzione) da estendersi anche agli operatori impiegati in maniera occasionale nel trattamento dell'amianto; la direttiva in oggetto dovrà altresì contenere prescrizioni specifiche per la formazione del personale addetto alle discariche ed ai centri di trattamento dei rifiuti contenenti amianto.
La proposta in commento è stata già oggetto di espressa approvazione da parte della Commissione ambiente nel corso del 2012 e dalla Commissione occupazione ed affari sociali a Gennaio 2013.
Avv. Massimiliano Passalacqua
**Studio Legale P&S ECOAVVOCATI www.ecoavvocati.com per www.greenreport.it
GreenReport - Ai fini di chiarezza espositiva appare opportuna una sintetica disamina del quadro normativo vigente in materia. Gli amianti, definiti anche asbesti, sono dei minerali fibrosi largamente utilizzati nell'industria in ragione delle caratteristiche chimico-fisiche di resistenza alla corrosione, al fuoco ed alla trazione, nonché per le proprietà isolanti e fono-assorbenti; tuttavia, a causa della sua consistenza fibrosa estremamente sottile, tanto da essere inalabile a seguito di manipolazione e lavorazione nonché per degrado dei manufatti in cui è utilizzato, esistono numerose patologie correlate all'asbesto, in ragione delle quali il legislatore comunitario e nazionale è intervenuto a regolamentarne produzione e smaltimento.
A livello Comunitario, le Direttive più importanti sono la 1999/77/CE che persegue l'adeguamento ed il ravvicinamento delle disposizioni legislative degli Stati membri in materia di restrizioni della immissione sul mercato e dell'uso di sostanze e preparati pericolosi, nonché la 2009/148/CE relativa alla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi alla esposizione all'amianto durante il lavoro.
A livello nazionale, l' Italia ha messo al bando l'amianto con la legge n.257 del 12 Marzo 1992, istituendo un programma di dismissione, previsioni specifiche per il controllo delle imprese impegnate nelle attività di lavorazione,manutenzione,smaltimento e bonifica dell'amianto, nonché una serie di altre prescrizioni di carattere programmatico ed operativo.
Il Dpr n 1124/1965, il Dm 21/1/87 ed il D.lgs. n 626/1994 (modificato dal D.lgs. n 257 /2006) rappresentano le norme nazionali che si occupano della tutela dei lavoratori dai rischi connessi alla esposizione ad amianto.
Norme speciali poste a tutela dell'ambiente sono invece inserite sia in materia di scarichi ed emissioni (D.lgs n 114/1995) che introduce i valori limite dell'amianto, sia in materia di rifiuti (D.lgs. n 152/2006), sia in materia di conferimento in discarica.
A completare il quadro, va menzionata la normativa tecnica di settore, in particolare la legge quadro n 257/1992 e le fonti derivate quali il Dm 6 settembre 1994 insieme ad una serie di Circolari ministeriali dei dicasteri Sanità ed Industria, nonché la Normativa Regionale.
Tornando alla proposta di Risoluzione di cui si accennava in apertura, tra i contenuti più degni di nota senz'altro l'obiettivo di ripulire completamente i siti esistenti, abitazioni, luoghi di lavoro e discariche, unitamente alla modifica della Direttiva 2004/37/Ce sulla protezione dei lavoratori dalla esposizione agli agenti cancerogeni e mutageni nei luoghi di lavoro.
La Commissione è stata invitata ad attivarsi per la promozione della implementazione di centri di trattamento ed inertizzazione di tutti i rifiuti presenti all'interno del territorio Ue che contengano elementi di amianto.
E' stata altresì proposta la graduale cessazione di ogni tipologia di conferimento in discarica, nonché l'invito a formulare una direttiva speciale, destinata espressamente ad indicare una serie di prescrizioni minime, volte alla formazione professionale del personale operativo del settore edile, (sia i costruttori che gli addetti alla manutenzione) da estendersi anche agli operatori impiegati in maniera occasionale nel trattamento dell'amianto; la direttiva in oggetto dovrà altresì contenere prescrizioni specifiche per la formazione del personale addetto alle discariche ed ai centri di trattamento dei rifiuti contenenti amianto.
La proposta in commento è stata già oggetto di espressa approvazione da parte della Commissione ambiente nel corso del 2012 e dalla Commissione occupazione ed affari sociali a Gennaio 2013.
Avv. Massimiliano Passalacqua
**Studio Legale P&S ECOAVVOCATI www.ecoavvocati.com per www.greenreport.it
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Sono presenti 2 commenti
Grazie dell'interessante articolo! Anche noi supportiamo la rimozione dell'amianto, con il nostro lavoro concreto, per un ambiente più pulito e libero da sostanze pericolose.
http://leonardomileti.wix.com/amiantoviadallatesta
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