domenica, aprile 28, 2013
Formato l’esecutivo. Forse dalla crisi può nascere una nuova fase istituzionale e politica. Letta: sobria soddisfazione, squadra competente, tanti giovani e un terzo sono donne. Oggi alle 11.30 il giuramento. Poi lunedì e martedi la presentazione alle Camere

Città Nuova - Tante definizioni Governo politico, governo di svolta generazionale… Forse il neonato governo Letta è più appropriato definirlo con una parola: (governo di) pacificazione. Perché nasce da oggettive (e sperimentate) difficoltà di trovare diverse e alternative ipotesi di maggioranza alle due Camere, così come scaturite dalle urne. «È l’unica soluzione possibile», ribadisce ancora una volta il capo dello Stato. E può costituire l’avvio di una nuova fase politica, in cui si mettono da parte gli odi reciproci e si fa di tutto per trovare dei punti di incontro, di fronte alle pressanti necessità della crisi. Facendo prevalere la ragione sui sentimenti, e offrendo al Paese una grande prova di maturità e di dedizione all’interesse generale.

Un primo segnale positivo in questa direzione si coglie già all’annuncio della composizione dell’esecutivo, che non presenta quei nomi di personalità del vecchio ceto politico, la cui semplice “ipotesi” di coinvolgimento aveva suscitato fibrillazioni nei rispettivi schieramenti, e anche sentimenti di preventivo rigetto da parte dell’opinione pubblica.

Dati statistici Non c’è stato lo snellimento deI numero dei ministri. Erano 18 quelli del governo Monti. Tornano ad essere 21 (come quelli dell’ultimo governo Berlusconi): 9 del Pd, 5 del Pdl, 3 di Scelta Civica e 4 tecnici. Un terzo sono donne (7 su 21): è record. Si abbassa notevolmente l’età media (53 anni, dieci in meno dell’ultimo governo), con molti quarantenni.

La squadra Vice-premier e ministro dell'Interno è Angelino Alfano. All'Economia va Fabrizio Saccomanni (direttore generale di Bankitalia) e agli Esteri Emma Bonino. Mario Mauro è ministro della Difesa, Maurizio Lupi dei Trsaporti e infrastrutture, Enrico Giovannini (presidente Istat) del Lavoro. Due ministri uscenti del governo Monti, Annamaria Cancellieri ed Enzo Moavero Milanesi, vengono scelti rispettivamente per il dicastero della Giustizia e per quello degli Affari europei. A Dario Franceschini è affidato il ministero dei Rapporti con il Parlamento, a Gaetano Quagliarello quello degli Affari costituzionali, a Giampiero D’Alia quello alla Pubblica amministrazione ed a Graziano Delrio quello degli Affari regionali. Ministro dell’Ambiente è Andrea Orlando. DellaSalute Beatrice Lorenzin. Delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo. Il sindaco di Padova Flavio Zanonato (62 anni), sindaco di Padova, diventa ministro dello Sviluppo economico.

Le novità Al dicastero dell’Istruzione, università e ricerca viene chiamata Mariachiara Carrozza (47 anni), che proviene dal mondo della ricerca, esperta in robotica, ordinaria di Ingegneria alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, ateneo di cui è anche stata rettore per due mandati, a partire dal 2007 fino al febbraio scorso.

Ai Beni culturali e turismo arriva Massimo Bray, il cui nome è legato all'Istituto dell'enciclopedia Italiana, fondato da Giovanni Treccani, dove è entrato come redattore responsabile della sezione di storia moderna dell'enciclopedia La Piccola Treccani, diventandone dal 1994 il direttore editoriale.

Il ministero della Coesione territoriale è affidato a Carlo Trigilia (62 anni), docente di Sociologia economica all'Università di Firenze, siracusano di nascita.

Le sorprese Alla canoista pluriolimpionica (otto edizioni) e plurimedagliata (trentacinque trofei) Josefa Idem (48 anni), di origine tedesca e naturalizzata italiana, viene affidato il dicastero delle Pari opportunità, dello sport e delle politiche giovanili.

Il nuovo ministro dell’Integrazione è anche il primo di colore: Cecile Kyenge (49 anni), nata a Kambove in Congo, un medico oculista, che vive a Modena, nota per le sue battaglie in favore dell’integrazione.

Due donne che entrano nella storia delle istituzioni del nostro Paese.

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