mercoledì, aprile 17, 2013
Le almeno sette persone uccise dopo l’annuncio dei risultati delle elezioni di domenica sono state vittime di aggressioni “fasciste”: lo ha detto oggi il neo-presidente Nicolas Maduro, poco dopo la diffusione di un primo bilancio delle violenze e degli agguati dei giorni scorsi.  

Misna - In un discorso trasmesso dalla televisione nazionale, del resto, Maduro ha accusato il candidato sconfitto Henrique Capriles di voler organizzare un golpe e sostenuto che non consentirà lo svolgimento di una manifestazione convocata dai sostenitori dell’opposizione per domani. Il bilancio delle violenze è stato fornito dal procuratore capo del Venezuela, Luisa Ortega, che ha anche sottolineato come in relazione agli incidenti siano stati già effettuati 135 fermi. Durante una conferenza stampa a Caracas, il magistrato non ha fornito indicazioni sul luogo e il giorno esatto degli episodi di violenza. Allo stesso tempo Ortega ha detto che le vittime erano lavoratori e operai, termini che nel lessico politico del Venezuela sembrano suggerire una responsabilità dei sostenitori di Capriles.

Più netta la lettura data dall’emittente filo-governativa Telesur, che ha denunciato la “violenza dell’opposizione”. Secondo le corrispondenze e le testimonianze raccolte dalla televisione, agguati mortali a simpatizzanti o militanti del Partido Socialista Unido de Venezuela (Psuv) di Maduro si sono verificati nelle città di Caracas e di Maracaibo. A perdere la vita sarebbe stato anche un funzionario di polizia, colpito a morte nello Stato occidentale di Tachira.


Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa