È cominciata dalla casa di famiglia di Hugo Chávez trasformata in sede locale del Partido Socialista Unido de Venezuela (Psuv, governo) a Sabaneta, nello Stato occidentale di Barinas, la breve campagna elettorale del ‘delfino’ del presidente scomparso il 5 marzo, Nicolás Maduro, 50 anni, favorito per il voto del prossimo 14 aprile.
Misna - “Da Sabaneta a Miraflores (il palazzo presidenziale, ndr)” è lo slogan scelto da Maduro per tracciare il cammino che, si è detto certo, lo porterà alla guida del paese. “Siamo venuti con molta emozione in queste terre, sappiamo che egli (Chávez) amò Sabaneta e questa gente non lo ha mai ingannato. L’81% dei votanti qui dissero: Chávez Presidente il 7 ottobre 2012” ha detto l’ex sindacalista alternatosi negli ultimi anni al dicastero degli Esteri e alla vice presidenza prima di diventare il capo di Stato ‘ad interim’. Accompagnato da centinaia di sostenitori, esponenti del governo e familiari del presidente deceduto, Maduro, che di Chávez ha assorbito toni e stile, ha ribadito in più modi che è lui l’uomo per guidare il Venezuela e che lo stesso presidente defunto prese “questa decisione storica”. Maduro ha anche mostrato alla folla una ripresa video del giorno in cui, prima di partire per Cuba lo scorso 10 dicembre, Chávez chiese al paese di votare per il suo vice nel caso in cui non fosse riuscito a portare avanti il proprio mandato a causa del tumore che lo aveva colpito nel giugno 2011.
Il rivale di Maduro, Henrique Capriles Radonsky, 40 anni, già sconfitto da Chávez alle presidenziali dell’ottobre scorso con un distacco di circa 11 punti percentuali, ha cominciato invece la sua campagna a Maturín, capitale dello Stato orientale di Monagas. In un discorso di poco più di 20 minuti, il candidato conservatore ha chiesto ai suoi sostenitori di mostrare “coraggio” promettendo battaglia al rivale.
Dal Brasile è giunto intanto il sostegno senza riserva dell’ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva – il più amato nella storia del paese sudamericano – a Maduro: “Maduro presidente è il Venezuela che Chávez sognava” ha detto Lula, sopravvissuto, fra l’altro, a un cancro alla laringe. L’ex presidente, capace di costruire durante i suoi due mandati (2003-2010) una solida relazione tra Brasile e Venezuela, ha elogiato Maduro “per la sua competenza, l’amore per il suo popolo e soprattutto la grande affinità di pensiero con il presidente Chávez”.
Misna - “Da Sabaneta a Miraflores (il palazzo presidenziale, ndr)” è lo slogan scelto da Maduro per tracciare il cammino che, si è detto certo, lo porterà alla guida del paese. “Siamo venuti con molta emozione in queste terre, sappiamo che egli (Chávez) amò Sabaneta e questa gente non lo ha mai ingannato. L’81% dei votanti qui dissero: Chávez Presidente il 7 ottobre 2012” ha detto l’ex sindacalista alternatosi negli ultimi anni al dicastero degli Esteri e alla vice presidenza prima di diventare il capo di Stato ‘ad interim’. Accompagnato da centinaia di sostenitori, esponenti del governo e familiari del presidente deceduto, Maduro, che di Chávez ha assorbito toni e stile, ha ribadito in più modi che è lui l’uomo per guidare il Venezuela e che lo stesso presidente defunto prese “questa decisione storica”. Maduro ha anche mostrato alla folla una ripresa video del giorno in cui, prima di partire per Cuba lo scorso 10 dicembre, Chávez chiese al paese di votare per il suo vice nel caso in cui non fosse riuscito a portare avanti il proprio mandato a causa del tumore che lo aveva colpito nel giugno 2011.
Il rivale di Maduro, Henrique Capriles Radonsky, 40 anni, già sconfitto da Chávez alle presidenziali dell’ottobre scorso con un distacco di circa 11 punti percentuali, ha cominciato invece la sua campagna a Maturín, capitale dello Stato orientale di Monagas. In un discorso di poco più di 20 minuti, il candidato conservatore ha chiesto ai suoi sostenitori di mostrare “coraggio” promettendo battaglia al rivale.
Dal Brasile è giunto intanto il sostegno senza riserva dell’ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva – il più amato nella storia del paese sudamericano – a Maduro: “Maduro presidente è il Venezuela che Chávez sognava” ha detto Lula, sopravvissuto, fra l’altro, a un cancro alla laringe. L’ex presidente, capace di costruire durante i suoi due mandati (2003-2010) una solida relazione tra Brasile e Venezuela, ha elogiato Maduro “per la sua competenza, l’amore per il suo popolo e soprattutto la grande affinità di pensiero con il presidente Chávez”.
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