Il candidato dell’opposizione Henrique Capriles ha presentato formalmente la richiesta di effettuare un nuovo conteggio dei voti delle presidenziali di domenica, vinte con un vantaggio inferiore al 2% da Nicolás Maduro, per presunte irregolarità che a suo dire interesserebbero oltre un milione di suffragi.
Misna - Capriles ha chiesto al Consiglio nazionale elettorale (Cne) la revisione del 100% delle schede: “Abbiamo spiegato la necessità di una soluzione politica alla crisi e speriamo che nel più breve tempo possibile, con l’annuncio del Cne avremo una soluzione” ha detto il capo dello staff del candidato conservatore Carlos Ocariz. La richiesta di Capriles, tuttavia, è stata preceduta dal pronunciamento della responsabile del Tribunale supremo di giustizia (Tsj), Luisa Estela Morales, secondo la quale l’opposizione “sta chiedendo l’impossibile”. In Venezuela, ha dichiarato Morales in una conferenza stampa, “il sistema elettorale è assolutamente informatizzato, così che il conteggio manuale non esiste. Le persone che pensavano che questo davvero potesse accadere sono state ingannate”.
Morales ha anche condannato le violenze scoppiate lunedì sera dopo la proclamazione di Maduro come presidente eletto, che hanno provocato secondo cifre ufficiali 7 morti e 61 feriti: “Perché non si è agito responsabilmente e non si è fatto ricorso di fronte agli organi giudiziari competenti invece di organizzare assedi alla casa di governanti, di responsabili del Cne, devastazioni, alterazioni dell’ordine pubblico?”.
Mentre nelle strade non si sono registrati nuovi disordini, tutti i paesi dell’America Latina, tranne il Paraguay, hanno riconosciuto la vittoria di Maduro e ieri l’Unione Europea ha riferito di aver “preso nota” dell’elezione del delfino di Hugo Chávez, segnalando tuttavia che la richiesta dell’opposizione deve essere tenuta in conto. Gli Stati Uniti invece continuano a chiedere un nuovo conteggio, come ha detto ieri il segretario di Stato John Kerry.
“Non ci importa del loro riconoscimento. Noi abbiamo deciso di essere liberi e saremo liberi e indipendenti. Con loro o senza di loro” ha ribattuto Maduro che si insedierà domani alla presenza di delegazioni di 15 paesi.
Misna - Capriles ha chiesto al Consiglio nazionale elettorale (Cne) la revisione del 100% delle schede: “Abbiamo spiegato la necessità di una soluzione politica alla crisi e speriamo che nel più breve tempo possibile, con l’annuncio del Cne avremo una soluzione” ha detto il capo dello staff del candidato conservatore Carlos Ocariz. La richiesta di Capriles, tuttavia, è stata preceduta dal pronunciamento della responsabile del Tribunale supremo di giustizia (Tsj), Luisa Estela Morales, secondo la quale l’opposizione “sta chiedendo l’impossibile”. In Venezuela, ha dichiarato Morales in una conferenza stampa, “il sistema elettorale è assolutamente informatizzato, così che il conteggio manuale non esiste. Le persone che pensavano che questo davvero potesse accadere sono state ingannate”.
Morales ha anche condannato le violenze scoppiate lunedì sera dopo la proclamazione di Maduro come presidente eletto, che hanno provocato secondo cifre ufficiali 7 morti e 61 feriti: “Perché non si è agito responsabilmente e non si è fatto ricorso di fronte agli organi giudiziari competenti invece di organizzare assedi alla casa di governanti, di responsabili del Cne, devastazioni, alterazioni dell’ordine pubblico?”.
Mentre nelle strade non si sono registrati nuovi disordini, tutti i paesi dell’America Latina, tranne il Paraguay, hanno riconosciuto la vittoria di Maduro e ieri l’Unione Europea ha riferito di aver “preso nota” dell’elezione del delfino di Hugo Chávez, segnalando tuttavia che la richiesta dell’opposizione deve essere tenuta in conto. Gli Stati Uniti invece continuano a chiedere un nuovo conteggio, come ha detto ieri il segretario di Stato John Kerry.
“Non ci importa del loro riconoscimento. Noi abbiamo deciso di essere liberi e saremo liberi e indipendenti. Con loro o senza di loro” ha ribattuto Maduro che si insedierà domani alla presenza di delegazioni di 15 paesi.
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Sono presenti 2 commenti
Capriles forse è rubentino. Ma il CNE (organo elettorale venezuelano) non è Mazzoleni.Viva la rivoluzione bolivariana chavista venezuelana, sovrana, democratica, leggittima e pacifica.
Nel massimo rispetto delle opinioni dell´anonimo del commento, vorrei precisare che l´elettorato venezuelano é polarizzto in due metá quasi eguali tra loro, se si accettano come validi i risulati dell´ente elettorale, e quindi la "rivoluzione" non gode esattamente dell´approvazione generale. Si sono raccolte segnalazioni e prove di piu di quindicimila irregolaritá commesse nei seggi dai rappresentanti del governo, abuso del militari che custodiavano il processo elettorale, esclusi dal conteggio i voti dei venezuelani all´estero, ormai il Venezuela ha la sua diaspora grazie alla "rivoluzione pacifica", e cosí via. Il broglio elettorale continuato, grazie al sequestro delle istituzioni che dovrebbero mantenere e garantire l´indipendenza del cittadino, da parte dell´ ormai eterno governo "democratico" ci mette suulo stesso livello di Cuba, Iran, Corea del Nord ed é facile opinare senza una presente conoscenza della realtá politica e sociale del Venezuela, il cui governo si mantiene grazie ad una spirale di corruzione in stretta simbiosi con i militari. In quanto a sovranitá, la rivoluzione ci ha liberati dall´impero per consegnarci quali colonia a Cuba, con servizi segreti e tutto, mentre lo sfruttamento delle enormi risorse del paese si sta consegnando in mani cinesi ipotecando il futuro delle nostre generazioni a divenire. Evviva la "rivoluzione" con tutti gli attributi del commento anteriore.............
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