Un giorno d'impegno per il lavoro.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Festa del Lavoro, ha inviato al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Presidente della Federazione Maestri del Lavoro d'Italia, ai Segretari Generali di CGIL, CISL, UIL e UGL, e a quanti celebrano la ricorrenza il seguente messaggio:
"Il Primo Maggio non è solo la festa dei lavoratori, ma anche, e più che mai, il giorno dell'impegno per il lavoro. E' il giorno in cui dobbiamo mettere decisamente al centro dell'attenzione il lavoro, fondamento della nostra Repubblica. Proprio al lavoro sono dedicate le Stelle al Merito che vengono consegnate in tutta Italia ai nuovi Maestri e alla memoria. Purtroppo, oggi, c'è da pensare anche al lavoro che non c'è, al lavoro cercato inutilmente, al lavoro a rischio e precario. Abbiamo il dovere politico e morale di concentrarci su questi problemi. Sta esplodendo in Europa e anche su più vasta scala la questione della disoccupazione giovanile, di una generazione senza lavoro. E' questa la nuova grande questione sociale del nostro tempo. In Italia c'è stata negli ultimi anni una drammatica perdita di posti di lavoro. La disoccupazione colpisce un gran numero di famiglie. Sono quasi un milione i nuclei famigliari in cui nessun individuo in età lavorativa ha un'occupazione. In cinque anni la cifra è più che raddoppiata e oltre la metà di queste famiglie si trova al Sud. In tale difficile situazione aumenta l'emigrazione, soprattutto di giovani italiani con alti livelli di istruzione che cercano e trovano lavoro all'estero. Ho accolto la sollecitazione a rendermi disponibile per una rielezione a Presidente solo per senso del dovere in un momento grave per la Nazione: essendo urgente sbloccare la formazione di un Governo che affrontasse le difficoltà in cui si trovano oggi troppe famiglie, troppe imprese, troppi lavoratori italiani. Bisogna arginare rapidamente questa situazione di emergenza e occorre al contempo impostare le riforme di sistema necessarie per contrastare il declino, per tornare a crescere durevolmente. Al fine di conseguire questi obiettivi è indispensabile il concorso di tutte le forze sociali e politiche, delle forze parlamentari di maggioranza e di opposizione.
E' in particolar modo necessaria una cooperazione forte e fattiva tra mondo imprenditoriale e sindacati. Ho constatato con compiacimento la disponibilità a collaborare di entrambe le parti sociali. Non si danno buone opportunità di lavoro in assenza di imprese in buona salute. Ed è purtroppo forte il malessere delle nostre piccole e medie imprese: il cui rilancio è interesse comune degli imprenditori e dei lavoratori.
Anche in occasione di questo Primo Maggio, ho voluto rendere omaggio ai caduti sul lavoro, deponendo una corona sul Monumento loro dedicato. I dati che si riferiscono al 2012 mostrano una flessione delle morti sul lavoro. Ma questo relativo miglioramento non deve farci abbassare la guardia, deve anzi spronarci a proteggere al massimo la salute, l'integrità, la vita dei lavoratori.
Mi addolora che la Festa del Primo Maggio presenti oggi l'amaro segno delle pesanti condizioni economiche e delle incerte prospettive del nostro Paese. Proprio perciò voglio rivolgere agli italiani tutti l'invito ad assumere con fiducia la causa comune: costruire insieme un futuro migliore. E a tutti un Buon Primo Maggio!"
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Festa del Lavoro, ha inviato al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Presidente della Federazione Maestri del Lavoro d'Italia, ai Segretari Generali di CGIL, CISL, UIL e UGL, e a quanti celebrano la ricorrenza il seguente messaggio:
"Il Primo Maggio non è solo la festa dei lavoratori, ma anche, e più che mai, il giorno dell'impegno per il lavoro. E' il giorno in cui dobbiamo mettere decisamente al centro dell'attenzione il lavoro, fondamento della nostra Repubblica. Proprio al lavoro sono dedicate le Stelle al Merito che vengono consegnate in tutta Italia ai nuovi Maestri e alla memoria. Purtroppo, oggi, c'è da pensare anche al lavoro che non c'è, al lavoro cercato inutilmente, al lavoro a rischio e precario. Abbiamo il dovere politico e morale di concentrarci su questi problemi. Sta esplodendo in Europa e anche su più vasta scala la questione della disoccupazione giovanile, di una generazione senza lavoro. E' questa la nuova grande questione sociale del nostro tempo. In Italia c'è stata negli ultimi anni una drammatica perdita di posti di lavoro. La disoccupazione colpisce un gran numero di famiglie. Sono quasi un milione i nuclei famigliari in cui nessun individuo in età lavorativa ha un'occupazione. In cinque anni la cifra è più che raddoppiata e oltre la metà di queste famiglie si trova al Sud. In tale difficile situazione aumenta l'emigrazione, soprattutto di giovani italiani con alti livelli di istruzione che cercano e trovano lavoro all'estero. Ho accolto la sollecitazione a rendermi disponibile per una rielezione a Presidente solo per senso del dovere in un momento grave per la Nazione: essendo urgente sbloccare la formazione di un Governo che affrontasse le difficoltà in cui si trovano oggi troppe famiglie, troppe imprese, troppi lavoratori italiani. Bisogna arginare rapidamente questa situazione di emergenza e occorre al contempo impostare le riforme di sistema necessarie per contrastare il declino, per tornare a crescere durevolmente. Al fine di conseguire questi obiettivi è indispensabile il concorso di tutte le forze sociali e politiche, delle forze parlamentari di maggioranza e di opposizione.
E' in particolar modo necessaria una cooperazione forte e fattiva tra mondo imprenditoriale e sindacati. Ho constatato con compiacimento la disponibilità a collaborare di entrambe le parti sociali. Non si danno buone opportunità di lavoro in assenza di imprese in buona salute. Ed è purtroppo forte il malessere delle nostre piccole e medie imprese: il cui rilancio è interesse comune degli imprenditori e dei lavoratori.
Anche in occasione di questo Primo Maggio, ho voluto rendere omaggio ai caduti sul lavoro, deponendo una corona sul Monumento loro dedicato. I dati che si riferiscono al 2012 mostrano una flessione delle morti sul lavoro. Ma questo relativo miglioramento non deve farci abbassare la guardia, deve anzi spronarci a proteggere al massimo la salute, l'integrità, la vita dei lavoratori.
Mi addolora che la Festa del Primo Maggio presenti oggi l'amaro segno delle pesanti condizioni economiche e delle incerte prospettive del nostro Paese. Proprio perciò voglio rivolgere agli italiani tutti l'invito ad assumere con fiducia la causa comune: costruire insieme un futuro migliore. E a tutti un Buon Primo Maggio!"
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