Bonelli: «Dal 2003 a oggi costruiti 30mila immobili abusivi l’anno».
Greenreport - Proprio nel giorno dell'anniversario del terremoto dell'Emilia Romagna, il senatore del Partito Democratico Stefano Esposito, vice presidente della Commissione lavori pubblici del Senato e relatore al decreto sulle emergenze, denuncia un'incredibile trucchetto per far risorgere il Condono edilizio: «E' vergognoso che si voglia far passare come una norma di solidarietà per i terremotati il tentativo di riaprire il condono edilizio del 2003, provvedimento contro il quale il Partito democratico si è sempre opposto e continuerà a farlo». Esposito si riferisce ad un emendamento firmato dal relatore della Commissione ambiente del Senato, Domenico De Siano del Pdl, che propone di riaprire, fino al 31 dicembre 2013, i termini del condono edilizio 2003 «In favore di coloro nei confronti dei quali le amministrazioni avevano adottato il provvedimento di diniego sulle domande precedentemente adottate».
Secondo Esposito, «Si vuole giustificare questa sanatoria destinando le risorse recuperate dalla stessa per interventi straordinari in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo il 20 e il 29 maggio 2012. Alzare la tensione su un argomento sensibile come quello dei condoni, su cui il Pd ha espresso chiaramente la propria posizione sarebbe un atto irresponsabile. Siamo certi che né il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, né il capogruppo al Senato Renato Schifani saranno complici di un tentativo maldestro e tardivo di sanare vecchie speculazioni edilizie».
Il problema è che il nuovo tentativo di resuscitare il condono edilizio arriva dopo la proposta dell'ex ministro ed attuale presidente della Commissione giustizia del senato, Nitto Francesco Palma, del condono tombale per le migliaia di abusivi campani, per intervenire sulla legge nazionale, prorogando i termini del condono del 2003 per aggirare la legge regionale campana del 2004, che rende insanabili gli immobili abusivi in aree vincolate, ed impedire le demolizioni disposte dalla magistratura.
«Il condono edilizio è un attentato all'Italia delle frane e delle alluvioni oltre che un'operazione economica a perdere che peserebbe sulle spalle dei cittadini - commenta il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli - La sanatoria che ossessiona il Pdl costerebbe, infatti, alla collettività più di 18 miliardi di euro per l'edificazione di opere di urbanizzazione secondarie (strade, fogne, acquedotti) degli immobili condonati: ossia 4-5 volte di più di quanto porterebbe nelle casse dello Stato».
«Dal 2003 (anno dell'ultimo condono edilizio) ad oggi sono stati edificati oltre 30 mila immobili abusivi l'anno ossia 9 milioni di metri cubi di cemento illegale ogni anno - conclude Bonelli - Complessivamente potrebbero arrivare a sanatoria 72 milioni di metri cubi di cemento abusivo che gravano sul territorio italiano già martoriato dal dissesto idrogeologico e da oltre 500 mila frane, senza considerare tutti i cantieri illegali che sono spuntati come funghi a causa degli annunci - irresponsabili - sulla possibilità di una nuova sanatoria. Il condono è l'apoteosi dell'illegalità da parte di una politica che umilia i cittadini che rispettano le leggi e pagano le tasse pur di intercettare le clientele dell'illegalità e del cemento abusivo».
Greenreport - Proprio nel giorno dell'anniversario del terremoto dell'Emilia Romagna, il senatore del Partito Democratico Stefano Esposito, vice presidente della Commissione lavori pubblici del Senato e relatore al decreto sulle emergenze, denuncia un'incredibile trucchetto per far risorgere il Condono edilizio: «E' vergognoso che si voglia far passare come una norma di solidarietà per i terremotati il tentativo di riaprire il condono edilizio del 2003, provvedimento contro il quale il Partito democratico si è sempre opposto e continuerà a farlo». Esposito si riferisce ad un emendamento firmato dal relatore della Commissione ambiente del Senato, Domenico De Siano del Pdl, che propone di riaprire, fino al 31 dicembre 2013, i termini del condono edilizio 2003 «In favore di coloro nei confronti dei quali le amministrazioni avevano adottato il provvedimento di diniego sulle domande precedentemente adottate».
Secondo Esposito, «Si vuole giustificare questa sanatoria destinando le risorse recuperate dalla stessa per interventi straordinari in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo il 20 e il 29 maggio 2012. Alzare la tensione su un argomento sensibile come quello dei condoni, su cui il Pd ha espresso chiaramente la propria posizione sarebbe un atto irresponsabile. Siamo certi che né il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, né il capogruppo al Senato Renato Schifani saranno complici di un tentativo maldestro e tardivo di sanare vecchie speculazioni edilizie».
Il problema è che il nuovo tentativo di resuscitare il condono edilizio arriva dopo la proposta dell'ex ministro ed attuale presidente della Commissione giustizia del senato, Nitto Francesco Palma, del condono tombale per le migliaia di abusivi campani, per intervenire sulla legge nazionale, prorogando i termini del condono del 2003 per aggirare la legge regionale campana del 2004, che rende insanabili gli immobili abusivi in aree vincolate, ed impedire le demolizioni disposte dalla magistratura.
«Il condono edilizio è un attentato all'Italia delle frane e delle alluvioni oltre che un'operazione economica a perdere che peserebbe sulle spalle dei cittadini - commenta il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli - La sanatoria che ossessiona il Pdl costerebbe, infatti, alla collettività più di 18 miliardi di euro per l'edificazione di opere di urbanizzazione secondarie (strade, fogne, acquedotti) degli immobili condonati: ossia 4-5 volte di più di quanto porterebbe nelle casse dello Stato».
«Dal 2003 (anno dell'ultimo condono edilizio) ad oggi sono stati edificati oltre 30 mila immobili abusivi l'anno ossia 9 milioni di metri cubi di cemento illegale ogni anno - conclude Bonelli - Complessivamente potrebbero arrivare a sanatoria 72 milioni di metri cubi di cemento abusivo che gravano sul territorio italiano già martoriato dal dissesto idrogeologico e da oltre 500 mila frane, senza considerare tutti i cantieri illegali che sono spuntati come funghi a causa degli annunci - irresponsabili - sulla possibilità di una nuova sanatoria. Il condono è l'apoteosi dell'illegalità da parte di una politica che umilia i cittadini che rispettano le leggi e pagano le tasse pur di intercettare le clientele dell'illegalità e del cemento abusivo».
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