Quasi dieci anni fa la bambina, che allora aveva 4 anni, scomparve misteriosamente mentre giocava davanti alla porta di casa. Ad oggi non è ancora stata trovata, ma un uomo ha fornito agli inquirenti nuovi indizi
Si chiama Battista Della Chiave ed ha 74 anni: è un testimone-chiave del caso della piccola Denise Pipitone, scomparsa da Marzara Del Vallo (Trapani) nel 2004. L’uomo sostiene di aver visto dopo il rapimento la bambina in braccio a un uomo in un magazzino in cui lui lavorava. L’avvocato di parte civile Giacomo Frazzitta ha dichiarato, riferendosi al testimone Della Chiave: “Ci ha riferito che alle 12:17 del primo settembre 2004, nel magazzino di via Rieti a Mazara dove lavora, c'era una bambina che piangeva con qualcuno che aveva chiesto di fare una telefonata dall'utenza fissa. Disse che si trattava della bambina rapita nei pressi del cimitero. Gli abbiamo mostrato la foto di Denise e lui ha detto che era lei”.
Ancora non sono chiare le motivazioni per cui Denise sarebbe stata rapita né c’è stata una sentenza definitiva, ma Jessica Polizzi, sorellastra della bambina, è da tempo la maggiore indiziata. La ragazza, allora minorenne, non avrebbe agito da sola, ma insieme alla madre Anna Corona e all’ex fidanzato Gaspare Ghaleb. La motivazione principale, secondo l’accusa, sarebbe stata la gelosia: Jessica e Denise erano figlie dello stesso padre e, con la nascita della bambina, la primogenita non avrebbe retto il fatto di non essere più al centro delle attenzioni del padre.
L'appiglio a cui la madre di Denise Piera Maggio (convinta della colpevolezza di Jessica) si è sempre aggrappata è un’intercettazione in cui, come ha spiegato il comandante della sezione bifonica del Ris Roma Claudio Ciampini, si sentono tre voci femminili, tra le quali quella di un’amica di Jessica Pulizzi. Una voce sconosciuta dice: “Chi voli chidda da picciridda?” e la seconda risponde: “Il corpo del reato l'ho chiuso fresco fresco io”. Secondo Ciampini la seconda voce sarebbe compatibile con quella della Pulizzi, ma non vi è una certezza assoluta.
Jessica si è sempre giustificata dicendo che non sapeva della gravidanza di Piera Maggio, almeno fino a quando si sarebbe recata insieme ad una amica in ospedale per una visita ginecologica e lì avrebbe incontrato la Maggio, che aveva appena dato alla luce Denise. In merito si sono espressi sia l’ex direttore sanitario dell’ospedale Francesco Paolo Milazzo che il primario di ostetricia e ginecologia Bartolo Parrinello: entrambi hanno detto che negli archivi non esiste nessuna visita ginecologica della Pulizzi e che, se fosse realmente avvenuta, sarebbe stata sicuramente registrata.
Le dichiarazioni della ragazza, inoltre, sono state spesso ritenute discordanti. All’inizio ha sostenuto di aver incontrato Piera Maggio alcune volte nell’erboristeria dove la donna lavorava, poi ha dichiarato di non ricordare più questo particolare. Infine ha dichiarato di aver telefonato alla Maggio dicendole di “stare lontana” da suo padre.
Della Chiave, che è sordomuto e quindi ha comunicato attraverso il linguaggio dei segni, ha confermato con tutta certezza che la bambina che ha visto era Denise Pipitone, dopo averla rivista in una foto sul cellulare del legale Frazzitta. Resta da chiedersi come mai l’uomo sia intervenuto dopo tutti questi anni e se le sue dichiarazioni siano attendibili.
Si chiama Battista Della Chiave ed ha 74 anni: è un testimone-chiave del caso della piccola Denise Pipitone, scomparsa da Marzara Del Vallo (Trapani) nel 2004. L’uomo sostiene di aver visto dopo il rapimento la bambina in braccio a un uomo in un magazzino in cui lui lavorava. L’avvocato di parte civile Giacomo Frazzitta ha dichiarato, riferendosi al testimone Della Chiave: “Ci ha riferito che alle 12:17 del primo settembre 2004, nel magazzino di via Rieti a Mazara dove lavora, c'era una bambina che piangeva con qualcuno che aveva chiesto di fare una telefonata dall'utenza fissa. Disse che si trattava della bambina rapita nei pressi del cimitero. Gli abbiamo mostrato la foto di Denise e lui ha detto che era lei”.
Ancora non sono chiare le motivazioni per cui Denise sarebbe stata rapita né c’è stata una sentenza definitiva, ma Jessica Polizzi, sorellastra della bambina, è da tempo la maggiore indiziata. La ragazza, allora minorenne, non avrebbe agito da sola, ma insieme alla madre Anna Corona e all’ex fidanzato Gaspare Ghaleb. La motivazione principale, secondo l’accusa, sarebbe stata la gelosia: Jessica e Denise erano figlie dello stesso padre e, con la nascita della bambina, la primogenita non avrebbe retto il fatto di non essere più al centro delle attenzioni del padre.
L'appiglio a cui la madre di Denise Piera Maggio (convinta della colpevolezza di Jessica) si è sempre aggrappata è un’intercettazione in cui, come ha spiegato il comandante della sezione bifonica del Ris Roma Claudio Ciampini, si sentono tre voci femminili, tra le quali quella di un’amica di Jessica Pulizzi. Una voce sconosciuta dice: “Chi voli chidda da picciridda?” e la seconda risponde: “Il corpo del reato l'ho chiuso fresco fresco io”. Secondo Ciampini la seconda voce sarebbe compatibile con quella della Pulizzi, ma non vi è una certezza assoluta.
Jessica si è sempre giustificata dicendo che non sapeva della gravidanza di Piera Maggio, almeno fino a quando si sarebbe recata insieme ad una amica in ospedale per una visita ginecologica e lì avrebbe incontrato la Maggio, che aveva appena dato alla luce Denise. In merito si sono espressi sia l’ex direttore sanitario dell’ospedale Francesco Paolo Milazzo che il primario di ostetricia e ginecologia Bartolo Parrinello: entrambi hanno detto che negli archivi non esiste nessuna visita ginecologica della Pulizzi e che, se fosse realmente avvenuta, sarebbe stata sicuramente registrata.
Le dichiarazioni della ragazza, inoltre, sono state spesso ritenute discordanti. All’inizio ha sostenuto di aver incontrato Piera Maggio alcune volte nell’erboristeria dove la donna lavorava, poi ha dichiarato di non ricordare più questo particolare. Infine ha dichiarato di aver telefonato alla Maggio dicendole di “stare lontana” da suo padre.
Della Chiave, che è sordomuto e quindi ha comunicato attraverso il linguaggio dei segni, ha confermato con tutta certezza che la bambina che ha visto era Denise Pipitone, dopo averla rivista in una foto sul cellulare del legale Frazzitta. Resta da chiedersi come mai l’uomo sia intervenuto dopo tutti questi anni e se le sue dichiarazioni siano attendibili.
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