giovedì, maggio 30, 2013
La società elettrica di stato denuncia il regista Mimmo Calopresti, autore di un cortometraggio che attacca le centrali a carbone. Enel contesta i dati scientifici del rapporto pubblicato da Greenpeace

di Rebecca Borraccini

Ieri, nella cassetta postale di tutti i parlamentari, Greenpeace ha fatto recapitare una copia Dvd del cortometraggio "Uno al giorno", che l'organizzazione ha realizzato lo scorso autunno per denunciare i danni causati dalle centrali a carbone di Enel. Alla pubblicazione del corto ha fatto seguito una denuncia dell’azienda “contro ignoti” e nelle indagini sono finiti il regista Mimmo Calopresti e lo sceneggiatore Manfredi Giffone.

Il cortometraggio, che vede la partecipazione di noti attori come Haber, Quartullo, Ceccarelli e Briguglia, e la collaborazione dei Subsonica per le musiche, parla degli impatti sanitari ed economici del carbone utilizzato da Enel in Italia (con cui l’azienda arriva quasi al 50% della produzione totale di elettricità nel nostro Paese). Secondo uno studio commissionato da Greenpeace, i fumi delle centrali a carbone di Enel causano in Italia una morte prematura al giorno e circa 1,8 miliardi di euro di danni l'anno.

Enel replica parlando di “un’assurda accusa di strage premeditata e continuata”, e afferma che i “dati diffusi da Greenpeace non sono basati su una effettiva analisi delle emissioni delle centrali termoelettriche italiane, che sono costantemente monitorate dalle autorità e dagli enti allo scopo preposti”. Secondo l’azienda, quelle di Greenpeace sono “estrapolazioni del tutto arbitrarie, non basate su una relazione scientifica di causa-effetto”.

Pronta arriva la contro-replica di Greenpeace: “I dati di emissione usati per valutare l'impatto sanitario dei fumi delle centrali a carbone di Enel sono quelli comunicati dalla stessa azienda a un registro pubblico europeo delle emissioni industriali. Le metodologie impiegate per analizzare i dati di emissione forniti dall’azienda sono dell'Agenzia Europea Ambiente (EEA) e dell'Università di Stoccarda”.


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