domenica, maggio 19, 2013
Secondo un rapporto presentato dal Pentagono al Congresso Usa, la Corea del Nord avrebbe almeno 200 cosiddetti Transporter erector launchers (Tel), rampe mobili per lanciare missili balistici, i militari e i servizi segreti della Corea erano sicuri che la Repubblica popolare democratica di Corea (Rpdc) avesse al massimo di 94 lanciatori mobili.  

GreenReport - La notizia del raddoppio della potenza di lancio nordcoreana è stata data oggi dall'agenzia stampa sudcoreana Yonhap , che cita fonti del Korea institute for defense analyses (Kida) che evidenziano che almeno 100 Tel sono destinate al lancio di missili scud a corto raggio, 50 a missili a medio raggio Nodong e 50 per missili a lungo raggio Musudan». Secondo un ricercatore del Kida, Kim Sung-Kurl, «Queste rampe di lancio sono dispiegate in delle regioni che permettono di colpire le basi sudcoreane ed americane situate nel sud della penisola».

E' la prima volta che la Corea del Sud e gli Usa rendono pubblico il numero di Tel in possesso del regime nazional-stalinista della Rpdc. «Il rapporto Usa dimostra che la Corea del Nord è impegnata nell'spansione suo programma missilistico, nonostante le sue continue difficoltà economiche - sottolinea Kim Sung-Kurl - Si è particolarmente concentrata in alcune aree asimmetriche che possono costituire una minaccia per la Corea del Sud e per le forze statunitensi di stanza nel Sud. Sembra anche che il Nord stia rafforzando le sue capacità militari nel tentativo di domare il dissenso interno e preservare il suo regime».

Ieri a Tokyo si sono incontrati Shinsuke Sugiyama, direttore dell'ufficio Asua ed Oceania del ministero degli esteri giapponese, e Glyn Davies, rappresentante speciale Usa per le politiche riguardanti la Rpdc, che hanno concordato una stretta collaborazione per disinnescare la grana della Corea del nord. Secondo quanto scrive l'agenzia Kyodo, «I dirigenti hanno anche detto che la porta del dialogo con la Rpèdc è sempre aperta». Davies è arrivato a Tokio dopo aver compiuto l'ormai ricorrente tour a Pechino e Seoul per monitorare la situazione nordcoreana.

Intanto di Isao Iijima, un consigliere del premier giapponese Shinzo Abe, ha avuto colloqui riservati con Kim Yong Nam, presidente del Presidium dell'Assemblea popolare suprema della Rpdc. Kim rappresenta la dittatura nordcoreana nei vertici internazionali. Il giorno prima Iijima aveva incontrato Kim Yong Il, il segretario del Partito dei Lavoratori ed un collaboratore di leader supremo nordcoreano Kim Jong Un. Dopo i colloqui Il governo giapponese ha dichiarato di voler monitorare le mosse di Pyongyang. Secondo la radiotelevisione giapponese Nhk, «Alcuni funzionari governativi giapponesi ritengono che i colloqui di Iijima con gli alti funzionari del Nord indicano che Pyongyang è aperta ad avere un dialogo con il Giappone. Il Nord è sempre più isolato nella comunità internazionale per le sue provocazioni contro Usa, Corea del sud e Giappone. Altri funzionari dicono che il Nord sta cercando di mettere un cuneo nella cooperazione tra Giappone, Stati Uniti e Corea del sud».

Il ministro degli esteri giapponese Fumio Kishida, confermando la stretta collaborazione con Usa e Corea del sud, oggi in una conferenza stampa ha aggiunto che «il Giappone continua a cercare una risoluzione completa delle questioni in sospeso come lo sviluppo nucleare e missilistico del Nord ed suoi rapimenti di cittadini giapponesi negli anni ‘70 e ‘80. I colloqui bilaterali con il Nord sono in linea con la Dichiarazione di Pyongyang del 2002 firmata dalle due nazioni. La posizione di base del Giappone è che i rapporti diplomatici con la Corea del Nord non possono essere normalizzati senza una risoluzione della questione dei rapimenti. Con Pyongyang il Giappone utilizzerà sia il dialogo che la pressione». In quanto alla preoccupazione della Corea del Sud per la visita a sorpresa dell'inviato giapponese nella Rpdc, Kishida ha sottolineato «L'importanza del coordinamento trilaterale con la Corea del Sud e gli Stati Uniti. Il Giappone deve mantenere una stretta comunicazione con questi Paesi». Il ministro della difesa giapponese, Itsunori Onodera, ha detto: «Credo che la visita di Iijima aiuterà il Giappone a risolvere le questioni in sospeso».

Ma i sudcoreani non si fidano molto, visto che hanno ripreso forza le dispute territoriali con Tokyo, mentre in Giappone il nazionalismo cerca di negare i crimini di guerra in Corea e Cina e l'estrema destra dice che per le "donne di conforto" utilizzate dall'esercito di occupazione giapponese in Corea non bisogna chiedere scusa a nessuno.

Umberto Mazzantini


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