“Uno che si laurea di ’sti tempi è meglio che si abitui a far la fame. Un biscottino e via. A nanna e via”


Queste le parole della bellissima e famosa showgirl Michelle Hunziker commentando il piatto che aveva preparato durante la trasmissione di Tessa Gelisio “Cotto e mangiato”. Parole che probabilmente non volevano essere per nulla offensive, ma che hanno scatenato, e continuano a scatenare, tante polemiche, anche perché dette da una donna bellissima che fin da giovane, grazie al suo aspetto fisico e senza essere laureata, ha sempre guadagnato molto e probabilmente non conosce minimamente il disagio e le sofferenze di molti italiani costretti alla fame in un’Italia in crisi e recessione.

Sicuramente la “battuta riuscita male” della Hunziker, perché una battuta voleva essere, è stata sgradevole e fuori luogo, considerando il contesto drammatico in cui si trovano i giovani laureati italiani… ma purtroppo ha solo detto la verità. In questo periodo di grave crisi economica, capita spesso, guardando la televisione, ascoltando la radio e sfogliando i giornali, di sentire parlare di tanti giovani laureati disoccupati. Le statistiche ci confermano che i ragazzi italiani studiano, anche se in Italia ci si laurea meno che negli altri paesi; altissimo è il numero dei fuori-corso, ma molto spesso questa condizione è dovuta al fatto che chi non può pagarsi gli studi è costretto a piccoli lavoretti. Purtroppo, gli stessi dati ci confermano che oggi nemmeno la laurea è in grado di assicurare un lavoro a chi di sacrifici nel mondo universitario ne ha fatti tanti: la laurea sempre più spesso viene quindi considerata un investimento a perdere, dato che gli sforzi fatti da studenti e famiglie per arrivare a prendere il “pezzo di carta” non trovano quasi mai un’adeguata ricompensa al momento di entrare sul mercato del lavoro.

Trovare un lavoro dopo la laurea sembra essere un vero dramma per i giovani italiani, un disagio sociale importante e da non sottovalutare in questo particolare momento di crisi economica. E’ necessario per i giovani dimostrare alle istituzioni che ciò che chiedono su lavoro, cultura, sanità e politica sono diritti fondamentali per vivere dignitosamente e prospettare un futuro dignitoso ai propri figli.